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16/08/2008

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“POPOLO DE LU PAISE…” (2.a puntata)

Clicca per Ingrandire Matteo Salvatore, classe 1925, nativo di Apricena, vale a dire quel ricchissimo entroterra garganico da annoverare tra le più fertili terre in merito alle produzioni musicali (non possiamo non menzionare i cantori Sacco, Piccininno e Maccarone della vicina Carpino, la magica tarantella del Gargano o l'avvincente tarantella di Sannicandro, l'indimenticabile Rocco Draicchio e suoi Al Darawish così come la sua creatura, il Carpino Folk Festival). Insomma, Matteo appartiene a una terra straordinariamente e singolarmente creativa dal profilo musicale.

Una vita incredibilmente altalenante tra povertà e successi, tra grandi amori e tragedie, il tutto accompagnato da una costante invariabile: la sua musica, la sua straordinaria capacità creativa, poetica e interpretativa, una voce inconfondibile, una chitarra spesso malinconica, a volte sferzante, comunque ammaliante. Una vita straordinariamente ricca: dalle suonate con la chitarra alle coppiette in Trastevere alle prime incisioni (circa un centinaio di produzioni tra 78, 45 e 33 giri); dalla comparsa in un film accanto ad Yves Montand ai primi concerti che porteranno Italo Calvino ad affermare che Matteo è l'unica fonte di cultura popolare in Italia; dal Cantagiro alle tournée con Modugno. A detta di Pino Daniele, Matteo potrebbe rappresentare la nostra musica nel mondo e l'indimenticabile Concetta Barra sosteneva che "Matteo quanne piglia 'a chitarra te fa vede' u paravise".

La possibilità di ascoltare Matteo, ma anche di leggere della sua vita, ce la dà lo stesso artista grazie a tutti i racconti rilasciati ad Angelo Cavallo e curati da Raffaele Vescera. Il risultato è l'edizione di un libro e di un cd ad esso allegato: "La luna aggira il mondo e voi dormite". Non è semplicemente un libro, ma una piccola biblioteca di vita e di saggezza, quale può essere quella insita in ognuno dei nostri anziani, una saggezza non necessariamente vissuta (come nel caso di Matteo), ma insita nelle sue rocambolesche vicissitudini quali lezioni di vita: quasi un secolo di storia, della storia del nostro sud in una delle sue fasi più povere, ove la miseria era la quotidianità e il poter mangiare un piatto di "pasta nera" era una fortuna.

Non è semplicemente un cd, ma un archivio delle note e delle liriche più significative di Matteo Salvatore, dove il sapiente apporto musicale di Angelo Pantaleo ha saputo edulcorare il genio di Matteo con un tocco di eterna fruibilità. Abbiamo così il piacere di ascoltare la famosa "Lu bene mio", la bellissima canzone d'amore oltre ogni limite e impedimento, originariamente accompagnata dalla voce del suo grande amore; "Sempre poveri", la canzone della denuncia e della saggezza…"chi sta bone nun crede all'ammalete e chi sta sazio nun crede all'affamete"…; "E' proibito", tratto della fervida memoria del nostro, in passato anche banditore comunale che, al suono di un corno, informava la popolazione analfabeta di quanto veniva predisposto dai governanti dell'epoca. La straordinaria "Arrucunete", poesia e tristezza in agro-dolce.

Matteo è sicuramente un cantautore le cui canzoni hanno significati che vanno oltre l'immediatamente comprensibile. Quando da bambino chiese alla madre cosa significasse la frase "La luna aggira il mondo e voi dormite", la madre gli rispose: "Vuol dire tante cose!"…


 tarantularubra.it

 

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