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12/08/2008

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Tutti pizzicati dalla tarantola

Clicca per Ingrandire I “Rione Junno” hanno aperto la seconda serata del Laguna Street Festival, all’insegna della musica folk e della tarantella garganica. Il gruppo, costituito da giovanissimi interpreti esperti nelle tecniche musicali derivanti dallo straordinario stile garganico, si sono esibiti nella splendida cornice lagunare lesinese. Originari di Monte Sant’Angelo portano in tour le splendide sonorità del tamburello e della chitarra battente, e hanno offerto al vastissimo pubblico presente all’evento un’ondata alternativa e contemporanea di musica etnica.

Inseriti quasi in dissolvenza, senza che il pubblico capisse cosa stesse accadendo sul palco, compaiono Eugenio Bennato e il suo gruppo di taranta. Uniti nella tradizione e nella comunicazione si scaldano gli animi al ritmo del Taranta Power, il movimento che porta a raccolta un numero di appassionati che fino a poco tempo fa apparteneva solo al mondo del rock e della musica leggera. La Taranta è diventata a pieno titolo il ballo simbolo della nostra nazione, come il Flamenco per la Spagna. La Taranta è oggi un ballo che sa di storia e di antiche leggende.

Sul palco Bennato ripropone i suoi brani più famosi estratti dai lavori più importanti da “Tarantella del Gargano” del 2000 a “Che il mediterraneo sia” del 2001 fino al celebre brano “Grande Sud” che ha gareggiato quest’anno al Festival di Sanremo. Una folla in delirio a ballare la tarantella, giovani e non alle prese coi passi tipici dell’esorcismo dalla tarantola, amore e follia, tensione e seduzione attraverso la voce di Eugenio Bennato e i passi ritmici di Sonia Totaro.

Suoni antichi e viscerali chiudono la seconda giornata del Laguna Street Festival, mentre i ritmi mediterranei, i sonetti provenzali e le tenere ninne nanne de “I cantori di Carpino”accompagnano il pubblico nella notte più buia. Un tuffo nella memoria in cui i ricordi non si sono persi nel tempo, più di mille anni di musica che suonano sulle corde della chitarra battente e danno vita a un ballo che si agita su melodie “duende” cariche di straordinaria tensione per ripercorrere insieme ad Antonio Piccininno e Antonio Maccarone una a una le fasi dell’idillio amoroso. Una lunga serata si conclude, i suoni delle castagnole accompagnano tutti nella notte più profonda, ma lo Street Festival continua.

Nicola Nista

 il Grecale - agenzia di stampa quotidiana

 

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