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04/08/2008

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IL VALORE “STORICO” DI UN UOMO

Clicca per Ingrandire Finalmente Peschici si accorge di uno dei suoi uomini più illustri, tributando il dovuto “omaggio” allo storico Giuseppe Martella - da tutti conosciuto come “don Peppino Martella” - organizzato nella Sala consiliare domenica 3 agosto dall’assessore alla Cultura, Leonardo Di Miscia (foto 1 sotto; ndr) del Comune di Peschici, rappresentato dal sindaco Domenico Vecera (foto 2).

In apertura di serata la proiezione di un filmato realizzato nel 1991 da Domenico Martino, nel quale Martella dà lettura di uno dei suoi lavori, seduto nel suo studio tappezzato di immagini della sua terra alla quale ha dedicato la parte terminale della propria vita. Per chi l’ha conosciuto è stato molto emozionante rivederlo lì, dietro la scrivania, con l’inconfondibile maglia blu (foto del titolo; ndr), in mezzo a montagne di appunti, documenti, fotocopie. Per molti una piacevole scoperta, una “prima volta”, a dodici anni dalla scomparsa.

«Peschici “la solitaria”, una rupe sul mare», questo il titolo del lavoro, mai pubblicato, reso ai posteri e illustrato nel cineracconto. Anni di ricerche esperite negli archivi parrocchiali della chiesa di Sant’Elia Profeta in Peschici, nell’archivio di Stato di Napoli, finanche nelle biblioteche di Montenegro e Russia. Un lavoro da vero certosino alla ricerca di notizie, scritti, documenti che parlassero di Peschici e dei suoi tenimenti, accostati l’uno all’altro come tessere di un mosaico non ancora completo.

La sintesi delle sue ricerche ha portato a sorprendenti risultati - spiega la prof.ssa Teresa Maria Rauzino (foto 3), presidente del Centro Studi che porta il suo nome, approfondendone l’excursus letterario con l’esame di ciascuna delle sue quattro pubblicazioni - nella composizione di una storia delle origini slave della città di Peschici, che ancora oggi ritroviamo in molti termini provenienti dalla vicina Croazia (ai tempi Schiavonia) e facenti parte del dialetto peschiciano. Termini che purtroppo stanno scomparendo, sostituiti da parole “moderne”. Grande merito - sottolinea la Rauzino - gli va riconosciuto nella redazione della storia di Kàlena e delle abbazie annesse, un patrimonio inestimabile di questo territorio che per varie ragioni si va sbriciolando giorno dopo giorno.

Il nostro direttore editoriale, Piero Giannini (foto 4), chiamato a rendere testimonianza diretta del suo rapporto con “don Peppe”, fa risaltare le caratteristiche di un uomo caparbio, instancabile ricercatore appassionato della sua terra e dei concittadini, “che racchiudeva in sé la correttezza, l’ostinazione, la lungimiranza dello studioso attento, l’onestà e la rigorosità del ricercatore di razza, la buonafede di colui che non è mai certo e non si perita di propalare notizie senza prima averle verificate”.

Ricorda i primi contatti avvenuti per rendergli note le origini genealogiche delle famiglie della moglie, peschiciana, di cui aveva realizzato quelle che soleva chiamare “prosàpie” - disusato termine ottocentesco, che sta per alberi genealogici, facente parte del suo caratteristico lessico (leggi l’intero intervento in categoria EDITORIALE; ndr). Contatti conclusi con l’offerta (purtroppo rifiutata) della revisione di un manoscritto che raccontava la “vera” storia di Peschici, oggi non ancora rinvenuto. Forse rimasto nelle mani di altri che potrebbero aver accettato l’incarico, oppure chiuso in qualche cassetto o, peggio ancora, andato perduto per sempre. Qualche barlume di speranza sul recupero viene dalla garanzia dell’assessore: tutto ciò che del Martella è stato conservato dalla figlia Maria Luisa (presente alla serata – foto 5; ndr) sarà debitamente vagliato ed eventualmente pubblicato in un’opera postuma. Uno dei presenti del folto pubblico ha avanzato una richiesta all’Amministrazione: intitolargli una strada di Peschici, magari nel centro storico. La domanda è stata accolta favorevolmente.

A conclusione della serata, dopo gli interventi di due giornalisti di “Il Gargano Nuovo” che hanno conosciuto lo storico, Masi e Matteo Siena (foto 6-7), e del nipote acquisito che ha parlato di un “nonno tecnologico”, la consegna di una targa alla sig.ra Maria Luisa Martella (foto 8), a voler significare il riconoscimento della città di Peschici al lavoro svolto dal padre.

Non resta che attendere eventuali novità provenienti dai suoi scritti non ancora pubblicati e, magari, poter inaugurare presto “Via Giuseppe Martella”, vero tributo a un uomo che ha dedicato la vita alla sua “picciola ma non disprezzevol terra”.

D.M.


 Redazione

 

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