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25/07/2008

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Si mangia, si beve e contenti si sta
Clicca per Ingrandire Nel boom delle sagre e delle “feste paesane” dal sapore antico, non può mancare Carpino che giovedì 31 luglio, in Piazza del Popolo, renderà il dovuto omaggio alla carne e al caciocavallo podolico. La materia prima proviene da una particolare razza di bovini - oggi allevata a quanto si dà di sapere solamente sul Gargano, dei cui pascoli aromatizzati dalla salsedine marina le vacche si cibano, e nel luogo di origine, la regione della ucraina Podolia (corrispondente alle attuali Oblast di Chmel'nyc'kyj e Oblast di Vinnycja), da cui arrivarono i Barbari che portavano con sé le mandrie per cibarsene nei periodi di magra delle loro peregrinazioni invasive nei territori circostanti, fin quasi a raggiungere la nostra penisola e il promontorio garganico. Una di queste, rimasta nella storia, fu opera degli Ungari, vicini di casa degli ucraini.

Le mucche per la carne ma anche il loro latte, dalle superbe qualità organolettiche, per il tipico formaggio pugliese denominato “caciocavallo”. Qualcuno ancora pensa che sia formaggio prodotto con latte equino, invece il suffisso “cavallo” sta per la particolare modalità di stagionatura del “cacio”, favorito dalla forma a scamorza, la cui testa viene legata da un cappio alla cui estremità si lega una seconda testa. Così abbinati, i due pezzi vengono messi a stagionare “a cavallo” di una trave in luoghi freschi e asciutti.

Per chi non abbia mai assaggiato carne e formaggio podolici, questa è l’occasione buona per avvicinarsi a tali gusti tipici che lasciano in bocca sapori ben diversi dai tradizionali ai quali ci hanno abituato produzioni estere e non sempre… gradevoli. E poi, siccome all'interno della sagra, promossa dalla Comunità Montana del Gargano, non mancheranno musiche, canti e balli della tradizione popolare garganica con “La Matracatroppa” in concerto, il… piatto è servito! Appuntamento alle 21 in Piazza del Popolo, il gioiellino di casa Carpino, il 31 prossimo!

Non mancate. Si mangia, si beve e contenti si sta, come dicevano i nostri nonni!

 Redazione
 

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