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20/07/2008

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“VOLERE SINONIMO DI POTERE!”

Clicca per Ingrandire Con la puntata di oggi chiudiamo la nostra serie dedicata al Profeta Elia, protettore di Peschici, salvo informarvi sugli echi successivi di una festa che vede il suo acme spirituale nella giornata odierna. Il 20 luglio è infatti il giorno onomastico del Patrono di una città che vive fra alti e bassi - e non, almeno questa volta, per sue esplicite responsabilità, in quanto anche la natura ci ha messo del suo - ancora incapace di trovare il suo standard di vita all’interno di un comparto che la natura medesima, con la sua offerta paesaggistica e la strabiliante conformazione delle sue coste, le ha assegnato e conferito: il comparto turistico.

Il “grosso” problema di Peschici è la concentrazione delle sue attività imprenditoriali finalizzate esclusivamente all’accoglienza degli ospiti, fissi o di passaggio, in poche settimane che in genere coincidono con il periodo più caldo dell’anno. Eppure, quella natura così prodiga nel richiamare sulle sue riviere e verso un mare da sogno migliaia di vacanzieri, non è fatta solo di acque cristalline, spiagge e scogliere che invitano a trasfigurarsi in salamandre e tritoni. Quella stessa natura offre tantissime altre alternative, ancora non opportunamente sfruttate.

Si pensi ai colori dell’autunno nelle faggete della vicinissima Foresta Umbra e ai prati di ciclamini del lussureggiante sottobosco settembrino. Si pensi alle escursioni invernali su tratturi e sentieri segnati dalla transumanza. Si pensi alle distese di primaverili narcisi dal profumo stordente. Si pensi all’architettura emotivamente calamitante dei suoi maliosi borghi antichi e delle sue Torri Spagnole purtroppo abbandonate al degrado. Si pensi all’altra architettura, antica e moderna, dei suoi percorsi religiosi. E si pensi a qualsiasi altro aspetto che vi salti in mente e qui viene elargito con una facilità impressionante (enogastronomia in prima linea).

Il coacervo di tali parametri potrebbe costituire agevolmente la base della ormai diventata famosa - non vogliamo usare l’aggettivo “famigerata” per rispetto al territorio e a chi tenta disperatamente di proteggerlo valorizzandolo – destagionalizzazione (ecco spiegata la scelta della foto che riprende una magica Peschici innevata, basta ingrandirla per subirne tutto il fascino). Non siamo i primi a ravanare nella piaga e purtroppo non saremo gli ultimi. Però, anche così, questo “mostro sacro” non riesce ancora a trovare un degno trampolino di lancio. “Gigante, pensaci tu” ritmava una vecchissima pubblicità caroselliana. Ma, in tutta evidenza, il “gigante” garganico non ha nessuna intenzione di metterci una pezza e quasi quasi vorrebbe tornare alla sua dorata solitudine di quando veniva percorso dal passo pesante dei dinosauri (ecco un altro “si pensi” non citato più sopra: l’aspetto archeologico) che scorrazzavano per chilometri nelle foreste del Promontorio, da nord a sud e da est a ovest.

I peschiciani non inneggiano al “gigante” e si affidano a un’altra, meno terrena, litania: “Sant’Elia, pensaci tu”. Anche se l’associazione d’idee ti porta con spontaneità alla collegata sentenza della saggezza popolare, “Aiutati che Dio t’aiuta!”, pure il Profeta sembra ci abbia pensato, almeno in occasione del “giorno del fuoco”, imponendogli di passare oltre il Santuario della Madonna di Loreto - a un paio di chilometri dalla cittadina - senza neanche annerirne l’algido calcinato delle pareti. E così gli dedicano questa giornata ricoprendolo di onori e omaggiandolo come solo la spiritualità religiosa delle popolazioni garganiche sa fare.

Domani, ultimo appuntamento della festa patronale dedicato alle manifestazioni profane, poi tutti in attesa dell’anniversario “di fuoco”, con l’annunciato arrivo di politici e intrattenitori musicali che non godranno della vicinanza di chi ci governa (Silvio ha raccolto il nostro invito del 18 maggio, ribadito nel cartaceo di luglio… evidentemente non aveva alberi da portarci e taniche di kerosene per i “Fire Boss” e deroghe a leggi poco illuminate)... salvo ripensamento dell’ultim’ora.

Sant’Elia sarà soddisfatto. Anche quest’anno il popolo s’è ricordato di lui, pur fra tentativi distorcenti di inesperti giovanotti poco propensi a recepire il messaggio delle autentiche, sentite e quasi genetiche tradizioni. E se al posto del “gigante” si mettesse veramente Sant’Elia, chissà… si risolverebbe, forse, anche la questione della destagionalizzazione. Però, essendo i “miracoli” lontanissimi dalla nostra concezione di vita, allora ci rivolgiamo agli uomini ricordando un ulteriore detto di antica assennatezza: “Volere è potere”!

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