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05/07/2016

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MUOIONO I SIMBOLI DEL PROMONTORIO

Clicca per Ingrandire Non si è ancora lenito il dolore per la scomparsa dell’ultimo trabucchista (http://www.puntodistella.it/news.asp?id=7469) e già un’altra ferita si apre nell’anima del popolo garganico: il rogo doloso di uno dei simboli delle bellezze garganiche. Nella notte di fine giugno un incendio ha completamente distrutto il trabucco di Rodi Garganico. A causare il rogo potrebbe essere stato l'atto vandalico di un balordo. Le forze dell'ordine hanno avviato le indagini per trovare il colpevole, ma sembrerebbe difficile riuscire a identificarlo, vista la totale assenza di telecamere sul posto. La città è profondamente scossa.

"Un gesto ignobile e scellerato, spiega il sindaco della cittadina Nicola Pinto per il quale c’è tanta rabbia”. La cittadinanza ha assistito incredula al rogo e ha subito reagito alla notizia con indignazione, ma non solo. È già partita una mobilitazione per costituire un comitato che si occuperà di reperire i fondi per la ricostruzione del trabucco. Al comitato sono stati invitati a partecipare cittadini e associazioni, anche al fine di garantire una tutela più attenta delle bellezze della città, più volte premiata sia dalla Fee sia da Legambiente per il suo splendido mare.

Premiata in aprile con la bandiera verde, Rodi è meta turistica da sempre apprezzata per la sua natura, i suoi borghi, i suoi simboli e le testimonianze millenarie della sua tradizione. Ma cosa è il trabucco. Il trabucco è un antico strumento di pesca di origine fenicia, tipico delle coste garganiche, tutelato dal Parco Nazionale del Gargano come patrimonio monumentale. Altri trabucchi sono presenti anche nei pressi delle coste delle vicine città di Peschici e Vieste.

È composto da una piattaforma di legno strutturale che si protende verso il mare ed è ancorata alle rocce con grandi tronchi di pino d'Aleppo, di cui la zona è ricca. Dalla piattaforma si dipartono due o più antenne che fungono da bracci per l'immensa rete che, con un sistema meccanico di argani, viene calata in mare per pescare. Il trabucco di Rodi era stato ricostruito poco più di dieci anni fa grazie al progetto Sentinelle del Mare.

Giuseppe Bruno



 it.blastingnews.com

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 06/07/2016 -- 19:28:16 -- vincenzo

Non per arrogarmi vanti, ma io credo di essere stato, se non il primo, uno dei primi ad offrire il proprio obolo. Ho solo chiesto che venga fatto conoscere il CCP o l'IBAN, per il versamento. Chi tiene a cuore la ricostruzione del trabucco (solo ornamentale, purtroppo, poiché i fondali della scogliera di Rodi non "pescano" in profondità) segua la vicenda e tenga d'occhio i suggerimenti per dare il proprio apporto. (Intanto, suggerirei di parlare dell'antico trabucco di cui tanto si sta parlando, ma di cui io non ho mai trovato traccia né documentale né fotografica).

 
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