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23/04/2016

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POESIA x (e di) TUTTI: CHI È DI SCENA? Erika De Noia (2 - commento riveduto e corretto)

Clicca per Ingrandire La Poesia non ha passato, presente o futuro. Ha solo emozioni diverse a seconda dell’intercambiabile parametro spazio-temporale in cui vengono vissute. Quanto ‘costruito’ tempo addietro può essere validissimo oggi come domani, e viceversa, perché filtrato dalle percezioni di chi scrive, per quanto limitate e imperfette esse siano, e direttamente proporzionale alle esperienze sensibili di ciascuno. Non esistono confini per la Poesia, quella autentica ovviamente, non quella delle composizioni arrivate nelle ultime settimane: scarne, vuote di contenuti, indecenti… impubblicabili.

D’altronde non si può pretendere di più in questo momento storico così materiale, così protervo, così sfrontato, così poco ‘coltivato’, così identificato nella precarietà, così informato a ‘relativismo’, capace di negare l’esistenza di verità assolute. Perciò abbiamo ovviato ricorrendo a una programmazione a rotazione degli autori finora pubblicati. Torna allora Erika De Noia, la sensibile, l’emotiva, la viscerale Erika. Godetevela tutta apprezzandone il suo ultimo atto d’amore.


LA SPOSA DEL SOLE

Pare essere nata
dalla schiuma del mare
l’alta roccia che regge
l’enorme peso dell’antichità,
e bianche come la schiuma
vi sporgono le case.
A me sembra la Sposa del Sole,
un orizzonte non troppo lontano,
l’Itaca da portare nel cuore
che tu m’hai dato modo
di scoprire.

Mi chiedo se tale magia
sia propria del luogo
o semplicemente tu stessa.
Un giorno ritornerò e
ti prometto che se
tutto ciò quel giorno sarà cambiato,
se tu sarai diversa,
scaverò fino in fondo per ritrovare
quello che ho lasciato. E
ti guarderò con
gli stessi occhi di una volta.


IL COMMENTO (di Vincenzo Campobasso) = Penso all’adagio secondo cui chi è “lontano dagli occhi” sia anche “lontano dal cuore”. Ebbene, Erika (che abbiamo vista in debutto su queste pagine di PdS, proprio a inaugurare questa speciale sezione del giornale), smentisce categoricamente questa falsa credenza. Lei ha tanto subìto il fascino di Peschici perché ne è figlia - pur nata altrove, come tutti i suoi compaesani, per non avere la cittadina garganica un presidio sanitario dove partorire, - legata da un cordone ombelicale che idealmente collega quest’alta roccia alla lontana Bologna dove attualmente studia e che mai reciderà.

Peschici, “Sposa del Sole”, è presente nella sua mente, nel suo cuore, come l’Itaca odisseiana alla quale, come Ulisse, farà ritorno e, se la troverà diversa da quella lasciata, se non combatterà contro i Proci, pretendenti di Penelope, con determinazione scaverà sotto le sue abitazioni per ritrovare quello che aveva lasciato partendo: la schiuma del mare, le bianche case su di essa sporgenti, il fascino dell’antichità di cui il luogo è intriso.

Lirica d’amore, questa di Erika, un amore che pare superare quello che si può nutrire per un semplice essere umano, che può anche essere pregno di un pari, forte sentimento, ma che, forse, non incanta come può incantare un luogo, dei cui elementi ci si appropria fino a sentirli sangue del proprio sangue, anima della propria anima, essenza della propria esistenza.


FOTO DEL TITOLO: Peschici vista dal trabucco di San Nicola (by Domenico Ottaviano)

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 23/04/2016 -- 19:19:04 -- vincenzo

AVEVA RAGIONE IL NOSTRO DIRETTORE RESPONSABILE, DI ESSERE RIMASTO COL FIATO SOSPESO. Il commento pubblicato è mutilo, incompleto! Adesso lo invio di nuovo affinché, pubblicato nella sua interezza, venga resa giustizia alla poetessa.

-- 24/04/2016 -- 18:43:35 -- Erika

Ringrazio voi tutti.

-- 25/04/2016 -- 18:43:52 -- il direttore editoriale

Ovviamente il commento in lettura è quello che ha sostituito il precedente (cancellato)

-- 26/04/2016 -- 16:43:13 -- vincenzo

Chiedo scusa all'autrice, Erika De Noia, chiedo scusa ai tanti lettori che si son ritrovati a leggere un "commento" incompleto, involontariamente fatto partire e che sicuramente ha fatto rimanere anche loro "col fiato sospeso". Il "commento" in attuale lettura - tengo a sottolinearlo - non è in "edizione riveduta e corretta", ma è quello che avevo completamente scritto in WORD 2007, dopo aver perduto una prima parte di bozza (per l'appunto, quella involontariamente ed erroneamente inviata. Erika meritava quest'ultimo.

 
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