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13/03/2016

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TORNANO PUNTUALI LE RIEVOCAZIONI

Clicca per Ingrandire Più di 50 figuranti, con la presenza di 13 soldati romani a cavallo e tutti gli elementi di una tradizione che quest’anno compirà 172 anni: si svolgerà il 25 marzo, a Roseto Valfortore (foto 1 sotto; ndr), la 172.ma Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo. E’ uno degli eventi religiosi più particolari e suggestivi del Mezzogiorno d’Italia. Fu istituita il 1844 dalla Congrega del Carmine grazie alla volontà e all’impegno di Vito Capobianco, capostipite di una famiglia che ancora oggi, pur vivendo da molte generazioni a Napoli, continua a partecipare ogni anno ai riti della Pasqua rosetana.

La processione (foto 2) del Venerdì Santo a Roseto ha diverse particolarità. Pur essendo una rappresentazione vivente, la tradizione locale vuole che Gesù, Madonna e San Giovanni non siano interpretati da persone e per le strade sfilino le loro statue: di cartapesta, nel caso del Cristo, mentre le icone della Vergine e del Santo sono frutto dell’antica arte napoletana delle statue in conocchia. Un’altra particolarità della manifestazione è il percorso in salita, a riprodurre il cammino della Via Crucis verso il sacrificio compiuto dal Cristo.

La processione comincia alle 9.30 partendo dalla Chiesa di Santa Maria Lauretana. E’ la banda musicale di Roseto Valfortore ad aprire la manifestazione con l’inno che il maestro Donatelli compose il 1882, un’opera intitolata “E’ morto il Re dei Re” che il complesso bandistico rosetano esegue da 134 anni solo in questa occasione.

Gesù, nel suo cammino, è scortato da 13 cavalieri soldati romani a cavallo. Lungo il percorso e alla fine di esso, il Figlio di Dio troverà la Veronica, la donna che gli asciugò il viso carezzandolo di compassione, incontrerà San Giovanni, poserà il suo sguardo sulla Madonna e sarà avvicinato da Giuseppe D’Arimatea e dal discepolo Nicodemo. Infine, saranno le tre Marie (la Vergine, Maria Maddalena e Maria di Cleofa), a gettarsi ai suoi piedi mentre sulla croce il Cristo compirà il suo sacrificio caricando sulle proprie spalle i peccati del mondo.

Un ruolo importantissimo, all’interno dell’antico rito, è riservato ai bambini. In processione, vestiti di bianco, portano i simboli della Passione di Cristo: il gallo, i chiodi, il calice, le scalette e altri emblemi della Via Crucis. Giunti sul calvario, indossano una fascia nera, mentre le Marie si velano il capo in segno di lutto aprendo la scena alla Pietà. Imponente e suggestiva è la rappresentazione della sepoltura del Cristo, con un catafalco alto 5 metri, portato a spalla da 12 persone, alla cui sommità alcuni bambini molto piccoli interpretano il ruolo degli angioletti (foto 3).

Per la processione del Venerdì Santo, tornano a Roseto decine di famiglie originarie del paese che risiedono in tutta Italia e in altre parti del mondo, soprattutto da Canada e Stati Uniti. Negli States esiste l’antica città di Roseto Pennsylvania, fondata proprio da emigranti rosetani. Quest’anno, ricorrendo il 172.mo anno della Sacra rappresentazione, la partecipazione del paese sarà ancora più numerosa e sentita.

 Ufficio stampa

 

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