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25/02/2016

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SI FUMEREBBE ANCORA SE IL PACCHETTO COSTASSE 10 EURO?

Clicca per Ingrandire Il ministro della Salute francese, Marisol Touraine, vorrebbe aumentare il prezzo del pacchetto di sigarette fino a dieci euro prima della fine del quinquennio. Anche per il tabacco sfuso è previsto un incremento dell’imposta. Con questi aumenti, non solo si contribuisce alla promozione della salute ma si risanano anche le casse statali. Ciò perché “la situazione è assolutamente catastrofica in Francia - commenta il ministro. - Quindi, aumentiamo il prezzo delle sigarette, avvicinandoci ad altri Paesi europei dove un pacchetto arriva a costare anche dicei euro, e tagliamo il legame fra multinazionali del fumo e politica”. E’, in effetti, una vera e propria stretta sulle ‘bionde’.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha condotto un’analisi completa in diversi Paesi, le misure per combattere il fumo (pacchetto neutro, divieto di fumare nei luoghi pubblici...) in realtà funzionano “solo se accompagnate da un significativo aumento del prezzo del pacchetto”. Misure importanti, afferma l’eurodeputato socialista, che tuttavia non bastano a delineare una ‘svolta decisiva’ nella lotta al fumo. Svolta che invece si otterrebbe, aumentando il prezzo dei pacchetti. “Obiettivo n° 1 - spiega - sono i giovani, naturalmente. Una volta intrappolati dal tabacco, vi metteranno tutta la vita per fuggire. Sarebbe una misura decisiva, perché ridurrebbe il consumo di tabacco senza ridurre le entrate per lo Stato”.

Secondo un altro studio, l’80 percento dei film francesi contengono scene di fumo. Per decenni l’industria del tabacco e quella dell’alcol sono state accusate di pubblicizzare i loro prodotti ai minori, fino a quando la pressione dell’opinione pubblica ha spinto il sistema all’attuazione di linee guida rigorose a riguardo. La scelta francese di aumentare il prezzo delle bionde, serve più che altro a proteggere i giovani dal tabacco dannoso. L’aumento dei prezzi farebbe leva soprattutto sui fumatori più giovani. Più il prezzo è elevato, dichiara qualche studioso, più i giovani smettono di fumare. Oppure non iniziano nemmeno.

“Oggi - accusa Douglas Bettcher, direttore del dipartimento per la prevenzione delle malattie non trasmissibili - tabacco e pubblicità di prodotti alcolici sono tra le forme di marketing più altamente regolamentate, meno il cinema, che è uno degli ultimi canali da cui milioni di adolescenti sono esposti a immagini del fumo”. Secondo la Delaunay per proporre una soluzione radicale e suppletiva per combattere contro questo lobbismo “dobbiamo tagliare gli aiuti pubblici concessi ai film che includono scene con tabacco”.

Nonostante le notizie scoraggianti, rileva Giovanni D’Agata, presidente “Sportello dei Diritti”, relative a questa insidia presente nella regolamentazione della pubblicità dei film, la ricerca mostra che sia il fumo sia il bere stanno diventando sempre più impopolari fra i giovani. Al contrario, è in forte crescita l’uso di marijuana. Un recente studio della University of Michigan ha scoperto che per la prima volta, da 35 anni, negli Stati Uniti sono più gli universitari che fumano quotidianamente marijuana di quelli che fumano sigarette.

 Comunicato

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 25/02/2016 -- 07:07:47 -- vincenzo

E' mia sommessa opinione che, chi vuole fumare (giovane più che anziano [gli anziani si sentono economicamente più responsabili nei riguardi delle famiglie]) non si fa intimorire dal costo delle sigarette. Tanto è vero che, chi non fuma tabacco, affronta spese più costose per fumare altro. Dove trova i soldi? "Nella borsetta di mammà"? In parte, ma, quando mammà non "scuce", che succede? Intraprende la strada del contrabbando che, facendola in barba al fisco, le venderebbe a prezzi stracciati. Il risultato sarebbe duplice, anzi triplice: si alimenterebbe il contrabbando, entrerebbero meno soldi nelle casse dell'erario e i giovani fumerebbero lo stesso. I giovani, prima che vedano film "puliti", dovrebbero vedere le proprie case, "pulite", cioè, senza l'esempio di papà - e di mamma [qualche volta più di questa che di quello]. Ma può lo Stato imporre ai genitori di non fumare in casa? Ci vorrebbe altro, per far presa sui giovani. Ma qui, mi arrendo: non ho la ricetta!

 
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