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17/02/2016

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INFLUENZA, TU MI PROVOCHI? E IO TI DISTRUGGO

Clicca per Ingrandire Influenza: problema di salute che ricorre ogni anno nel periodo invernale. Una malattia nota ma non facile da riconoscere perché molti dei suoi sintomi sono caratteristici anche delle sindromi parainfluenzali - come raffreddore, faringite, laringite, tracheite, bronchite e polmonite - che sono causate da altri microrganismi. Le sue caratteristiche specifiche sono: presenza dei virus influenzali, scatenarsi soltanto nel periodo invernale da dicembre a marzo, durata, non più di una settimana, eventualmente seguita da un periodo di convalescenza.

I sintomi sono definiti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms): febbre che sale bruscamente, comparsa di dolori muscolari, problemi respiratori come raffreddore, mal di gola e raucedine, o tosse stizzosa e secca. Nelle persone anziane ultra75enni, generalmente la febbre è più bassa e predominano mancanza di forze, dolori alle articolazioni e aggravamento dei disturbi caratteristici dell’età: sopore, disorientamento, difficoltà nella coordinazione motoria, stato confusionale.

Per l’inverno 2015-2016, i virus responsabili dell'influenza sono: H1N1 (foto del titolo; ndr), H3N2 e B Phuket. Ai 262 virus in circolazione potrebbe poi aggiungersi anche il virus B Brisbane. Sebbene con sintomatologie differenti, i responsabili delle malattie di stagione non differiscono in maniera evidente con quelli che hanno proliferato durante gli anni passati. A influire sulla loro diffusione, però, è soprattutto la temperatura ambientale, determinante anche per quanto riguarda l’intensità, prevista come media.

Il picco influenzale per questa stagione era stato previsto per la metà di febbraio e così è avvenuto. Secondo il report “Influnet” - sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza coordinata dal Ministero della Salute che si avvale della collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) - la prima settimana del secondo mese ha segnato una crescita della curva epidemica delle sindromi influenzali. I casi stimati fino all’inizio di febbraio si sono attestati sulla notevole cifra di quasi due milioni, con Marche, Trentino Alto Adige (provincia di Trento), Piemonte e Basilicata fra le regioni più colpite.

A essere maggiormente colpite dai virus influenzali sono le fasce d’età dei più piccoli, in particolare al di sotto dei 14 anni. Quindi, vaccino! La vaccinazione antinfluenzale è caldamente suggerita per alcune categorie di persone: anziani, individui soggetti a particolari patologie, donne al 2° e 3° trimestre di gravidanza, medici e persone che devono stare a contatto con soggetti ad alto rischio. Per gli altri, è sufficiente seguire normali misure di igiene e protezione individuale, soprattutto quella di lavarsi le mani frequentemente.

E’ bene ricordare che il vaccino va fatto tra la metà di ottobre e la fine di dicembre, così da essere pienamente coperti nel periodo previsto per l’arrivo dell’influenza. Per la stagione 2015-16 è operativo l’Osservatorio dell’influenza che seguirà il monitoraggio dei picchi influenzali durante tutto l’inverno e comunicherà i dati tramite il sito previenila.it. Inoltre, sarà attivo anche il numero verde 800.38.50.1 per richiedere informazioni, suggerimenti e indicazioni ai medici dell’Associazione Medica Italiana di Omotossicologia.

Hanno diritto alla vaccinazione gratuita, disponibile nelle Asl e nelle farmacie, le persone più a rischio: 65enni o di età maggiore, affetti da problemi cronici dell’apparato cardiocircolatorio e respiratorio (bronchiti, enfisema, asma, altro), sofferenti di malattie metaboliche (diabetici, affetti da malattie renali, o di tipo immunologico e reumatico), chi lavora in servizi pubblici essenziali, chi è a contatto o assiste persone anziane e persone ritenute a rischio, chi prevede in tempi brevi di subire un importante intervento chirurgico. E ora vediamo quali precauzioni adottare.

Chi è allergico alle proteine dell’uovo o ha problemi immunitari deve essere seguito dal medico di famiglia, mentre gravidanza o allattamento non sono controindicazioni per la somministrazione del vaccino, che può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini e conservato a temperature comprese tra +2°C e + 8°C, mai congelato. Dopo la vaccinazione, possono comparire alcuni effetti collaterali: dolore, arrossamenti e rigonfiamenti nel sito dell’iniezione, o reazioni indesiderate, soprattutto in persone mai vaccinate in precedenza: malessere generale, leggera febbre e dolore muscolare. Reazioni che in genere si esauriscono spontaneamente in uno o due giorni.

 Intrage.it (foto meteoweb.eu)

 

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