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14/02/2016

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QUALE REGALO MIGLIORE?

Clicca per Ingrandire Un giovane professionista affermato, elegante, profumato, abbronzato da raggi ultravioletti e molto ambìto dalle donne, incontra il giorno di San Valentino suo padre, anziano contadino, e gli rivolge oltre al saluto una battuta provocatoria: “Beato te che hai vissuto in campagna senza pensieri per la testa, io invece per questa festa mi arrovello per acquistare il dono alla mia compagna. Due anni fa ho donato gli stivali da sballo provocandole un callo. L’anno scorso le ho regalato il telefonino con internet incorporato e megabyte maggiorato, non tanto apprezzato per il consumo esagerato. Quest’anno, per dimostrarle quanto ne sia innamorato, l’accontenterò con un ricco dono inaspettato. Perché non fai altrettanto con tua moglie?”

Più che un consiglio, è stata una battuta sfottente per spiazzare l’incompetente. Invece il padre gli rispose così: “Quello che regalo a tua madre è il solito dono che soddisfa appieno i suoi desideri”.

Riprese il figlio: “Di quale dono parli, tu, incallito risparmiatore. Io, non ti ho mai visto portarle un fiore? Comunque sono curioso di sapere dove l’acquisti e quanto costa”.

Il contadino, con tono pacato ma convincente, rispose: “In un piccolo emporio di nome Onestà. Davanti all’ingresso è posto un cestino di rifiuti per buttare sospetti, egoismo, stupido orgoglio e vanità. All’interno dei diversi reparti regalano: entusiasmo, pazienza, allegria e sincerità. Di solito prendo un po’ di tutto e consegno alla cassa dove la signorina, di nome Felicità, confeziona il pacchettino allegandomi un bigliettino su cui scrivo:

«Il cuore amico dona la sua chiara coscienza
simile all’acqua di una sorgente
limpida e trasparente
dove puoi serenamente specchiare
e spegnere ogni Tua arsura d’Amore.»

Il figlio, frastornato, disse: “Bellissima dedica, però non ho individuato il nome del dono contenuto nel pacchetto”. Il padre rispose, con penetrante tranquillità: “Il nome del dono che ogni persona amata gradirebbe ricevere sempre, però è sconosciuto alla modernità, si chiama Fedeltà”.

Il cuore del contadino innamorato
brama col pensiero garbato
il contatto dell’unica amante
anche se ella è distante.
Il lavoro soltanto
l’allontana dal suo fianco
per procurare i bisogni primari
utili a tutti i familiari.
Il regalo del paesano
è l’esempio quotidiano
donato con semplicità infinita
per gustare Amore, essenza della vita.

Antonio Monte



 Redazione (foto donna.nanopress.it/)

 

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