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23/12/2015

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LA LEGGENDA DI RUDOLPH

Clicca per Ingrandire Ogni anno Babbo Natale si recava nel freddo Nord alla ricerca degli animali più forti e più veloci per trasportare la sua enorme slitta. Da quelle parti viveva una famiglia di renne con cinque piccoli. Il più giovane si chiamava Rudolph e aveva una particolarità: quando il suo piccolo cuore di renna batteva un po’ più forte per l’agitazione, il suo naso diventava rosso come il sole del tramonto. Ugualmente, se era allegro o arrabbiato, il naso di Rudolph si illuminava in tutto il suo splendore. I suoi genitori e i fratelli lo amavano ugualmente, ma le altre piccole renne lo prendevano in giro. “Questo è Rudolph col naso rosso” dicevano, e gli ballavano intorno additandolo con i piccoli zoccoli.

Il povero Rudolph correva a casa e piangeva amaramente per ore e ore. Intanto, come ogni anno, si avvicinava la visita di Babbo Natale. In tutte le famiglie di renne i giovani si facevano belli. Le loro pellicce venivano a lungo strigliate e spazzolate fino a che non rilucevano del colore del rame, le corna venivano pulite con la neve finché non risplendevano alla fioca luce degli inverni del nord. Finalmente arrivò il gran giorno. In un piazzale gigantesco dozzine di renne, impazienti e nervose, raspavano con gli zoccoli ed emettevano richiami belli e allo stesso tempo terrificanti per impressionare i concorrenti. Fra di loro c’era anche Rudolph.

Puntualmente Babbo Natale atterrò con la sua slitta trainata solo da Donner, il fedele caporenna. Babbo Natale si mise subito al lavoro ed esaminò ogni animale, borbottando di continuo sotto la lunga barba bianca. Quando arrivò il turno di Rudolph, il naso del piccolo diventò incandescente per l’agitazione. Babbo Natale sorrise bonariamente e scosse la testa. “Sei grande e robusto - disse, - ma purtroppo non posso sceglierti. I bambini potrebbero spaventarsi vedendo il tuo naso”. La tristezza e il dolore di Rudolph non avevano limiti. Più veloce che poteva, corse via fino a sparire nel bosco.

Venne di nuovo Natale. Il tempo andava sempre più peggiorando. Quando la Fata del Tempo consegnò a Babbo Natale il bollettino meteorologico, questi alzò lo sguardo preoccupato al cielo e sospirò: “Come potrò trovare la strada per arrivare alle case dei bambini?” Quella notte non riuscì a dormire. Così indossò mantello, stivali e cappello, attaccò Donner alla slitta e uscì. Intanto cominciò a nevicare così fittamente che Babbo Natale riusciva a malapena a vedere. A un tratto si accorse di una luce rossa che illuminava intensamente una parte del bosco sottostante.

Babbo Natale scese per vedere di cosa si trattasse. Riconobbe il giovane Rudolph ed ebbe un'idea. “Salve - disse. - Che ne pensi di correre davanti alla mia slitta e mostrarmi così la strada per raggiungere i bambini?” Naturalmente la renna accettò entusiasta! E cosi Rudolph divenne il caposlitta di Babbo Natale e il giorno successivo venne festeggiato da tutte le renne come un eroe.






 raccontidifata.com (testo e foto)

 

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