Testa

 Oggi è :  05/12/2025

Benvenuto  nel Giornale

CERCA GLI ARTICOLI :

  

Testo scorrevole
Sx

  L'ARTICOLO

20/12/2015

Dimensione carattere normale  Ingrandisci dimensione carattere  Ingrandisci dimensione carattere

Segnala

“CHECKPOINT CHARLIE”: LA GUERRA A TEATRO

Clicca per Ingrandire “Checkpoint Charlie” è tutto ciò che la guerra significa. Ed è deliberatamente sarcastica la visione che si vuol fare emergere al suo interno: caserma scombinata, improbabile sfilata di modelle senza volto, rivisitazione surreale della seconda guerra mondiale. Lo spettacolo, complesso e plurale, è una produzione della Piccola compagnia impertinente (Pci) di Foggia, otto repliche in scena - secondo appuntamento della stagione 2015-16 - i prossimi 23, 26, 27, 28, 29 e 30 dicembre, 1 e 2 gennaio nel teatro di via Castiglione 49. Uno spettacolo che rappresenta l’esistenza stessa del conflitto, una presenza storica e materiale del continuo desiderio di potere che porta a considerazioni, riflessioni corali, svariati punti di vista e un interrogativo: perché tutto il meglio che l’uomo crea deve necessariamente nascere dallo scontro?

IL PROGETTO = “Checkpoint Charlie” è uno spettacolo in pieno ‘Stile Pci’: in scena quattordici attori che raccontano la guerra attraverso capitoli, flash, quadri di diverso registro e stile, ma tutti in grado di stimolare una riflessione sulla natura del conflitto umano. Uno spettacolo originale nella forma e pregno di contenuti nella sostanza selezionato in tre festival internazionali (Izmir International Theatre Festival - Turchia, High fest, international theatre festival of performing arts - Armenia, Quadir Ali Baig Theatre festival - India).

Un grande orgoglio per la compagnia che conferma la propria volontà ad acquisire un respiro internazionale attraverso le nuove produzioni. Sul palco, gli attori della Scuola di Teatro della Piccola compagnia impertinente: Rita Cancellaro, Giulia Cerrone, Franco Chierici, Luca Citarelli, Umberto J. Contini, Michele Correra, Serena De Lillo, Chiara Gioiosa, Laura Manuali, Alfonso Pedone, Giammarco Pignatiello, Francesco Saggese, Ilaria Scarano e Luciano Veccia. Costumi di Monica Raponi. Ideazione e regia a cura di Pierluigi Bevilacqua, che concede la seguente intervista.

- Cos’è e come nasce “Checkpoint Charlie”?

L’idea iniziale nasce dalla reazione emotiva scaturita dopo l’attacco a “Charlie Hebdo”. Colpire la ‘satira’ in modo così evidente, drammatico, mi ha personalmente scosso e in qualche modo mi ha fatto sentire vulnerabile. La guerra è diventata contro le idee libere, anche se non condivisibili, ossia tutto ciò che la cultura europea, e occidentale in genere, ha sempre pensato essere un pilastro della costruzione democratica della società. Successivamente lo spettacolo ha preso di mira la stupidità del conflitto, inteso universalmente: uomo-donna, padre-figlio, Stato contro Stato, religione contro religione. La guerra non è solo una manifestazione organizzata. E’ una conseguenza quotidiana dell’odio. Ed è su questo che bisogna continuamente interrogarsi.

- Parlare di guerre e conflitti, in questo particolare momento storico, è più una provocazione o un “dovere sociale”?

La guerra, in molti Paesi europei, per le generazioni successive alla seconda guerra mondiale è sempre stata qualcosa di lontano. Ora, dopo i recenti accadimenti, sembra tutto più vicino. La prospettiva inevitabilmente cambia e diventa difficile da comprendere. E’ la consueta ipocrisia di chi si preoccupa solo nel momento in cui vede minacciata la propria identità e la propria casa. Per questo parlare di conflitti è un dovere sociale, e usare le armi della satira, della provocazione, è un modo, a nostro avviso, utile e importante.

- Uno spettacolo per certi versi ‘ardito’ che ha regalato (e sta regalando) soddisfazioni e importanti attestazioni alla Piccola compagnia impertinente.

La selezione ai festival internazionali è stata una enorme soddisfazione, capace di regalarci ulteriori stimoli per continuare a crescere come compagnia. E’ solo l’inizio della nostra avventura estera. Sono sicuro che lavorando sodo arriveremo presto a dimostrare fuori dall’Italia ciò che stiamo costruendo, attraverso il nostro personale linguaggio e la nostra idea di comunicazione teatrale.

- I festival: importante vetrina e grande occasione per la compagnia di via Castiglione, purtroppo declinate a causa della complicata situazione politica estera degli Stati che li ospitano.

I festival in cui ci hanno selezionato hanno avuto difficoltà oggettive che non ci hanno permesso di parteciparvi. La Turchia per le tensioni sociali che durano ancora oggi, l’Armenia per la poca disponibilità che il festival poteva offrire in quanto a sostegno spese e ospitalità, e l’India perché lo spettacolo, che parte da una satira forte che coinvolge anche la religione, avrebbe potuto creare problemi.

- Come sempre, per la Pci, parliamo di progetti e storie capaci di far discutere e lasciare il segno. Qual è il messaggio che “Checkpoint Charlie” intende portare?

E’ un messaggio universale, in qualche modo riconducibile a una grande pagina di storia del cinema: quella in cui Charlie Chaplin, nel discorso finale di “Il grande dittatore”, invitava i soldati a ribellarsi agli ordini di guerra, uccisione di altri uomini, perché il mondo è capace di produrre risorse per tutti e ancora grande per contenere tutte le idee senza che esse possano recare danno. E lo fa attraverso il desiderio di ridicolizzare tutto ciò che è causa di conflitto, non per il gusto di offendere, ma per la necessità di alleggerire ciò a cui diamo un’importanza tale da comportare reazioni senza alcun senso.






 Comunicato (foto Giuseppe Bruno)

 

Dimensione carattere normale  Ingrandisci dimensione carattere  Ingrandisci dimensione carattere

Segnala

 

 
 

  Commenti dei Lettori:

 
Dx
 

ACCESSO AREA UTENTI

 

 Username

Password

 

Area Privata

Logout >>

 

     IL SONDAGGIO

 
 

VIDEO DELLA SETTIMANA

ESTATE E SANITA

 

STATISTICHE .....

Utenti on line: 479

 
 
Inferiore

powered by Elia Tavaglione

Copyright © 2008 new PUNTO DI STELLA Registrazione Tribunale n. 137 del 27/11/2008.

Tutti i diritti riservati.