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09/05/2015

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IL SOGNO DI MANFREDI

Clicca per Ingrandire “Il sogno di Manfredi progettista” (100x200 cm – foto del titolo, part.; ndr), olio su tela di Lidia Croce, è nato come monocromo bozzetto per un monumento portuale al personaggio storico di re Manfredi (1232-1266), fondatore della città di Manfredonia. Senonché, da intrigante progetto si è trasformato in un ritratto a figura intera (V. in PERIODICI di Città Gargano) che celebra la brevità dell’avventura umana del figlio naturale di Federico II di Svevia. La forma pittorica rende comunque giustizia alla descrizione che ne ha fatto Dante Alighieri, “Biondo era e bello e di gentile aspetto" (Purg., III, 107).

Nel monumentale dipinto della pittrice e scultrice senese di adozione ma di origini canosine, è raffigurato tutto il sogno di Manfredi. Nell’ultimo re svevo di Sicilia era già presente la visione di Manfredonia come nuovo e importante porto del Mediterraneo. In quella che, per ora, è solo una tela dipinta, c’è tutta la sua vita di progetti - ed era già re, - ma anche l’accenno della sua fine prematura in battaglia. Quindi sogni, vita e morte di Manfredi in una stessa opera.

Il colpo d’occhio afferra, da media distanza, la figura del re guerriero. Approssimandosi invece al dipinto si possono mettere meglio a fuoco i particolari astratti che compongono la figura umana. L’inganno estetico messo in campo dall’autrice opera metamorfiche composizioni. La corona sul capo del re - da vicino - si rivela composta di piccole barche a vela. Simili a elementi musivi, le ingannevoli placche metalliche dell’armatura sono simulate anche sul torace (a destra di chi guarda), come uscenti dal cuore del re, altre barche e velieri.

In mano regge un rotolo di pergamena della fondazione di Manfredonia e un plastico del porto odierno. Il piede sinistro poggia su un altro rotolo che rimanda, nella parte anteriore, a una flotta di bianche imbarcazioni ormeggiate nel grande porto da lui progettato. Dietro la campeggiante figura, emergono i cavalli dell’ultima battaglia terrena combattuta dal re, quella di Benevento contro Carlo I d’Angiò, nella quale si gettò da solo nel combattimento, e cadde.

L’arte pittorica si nutre qui di forme geometriche piane euclidee, mentre vorrebbe acquistare il rilievo dei piani volumetrici propri della scultura che potrebbe derivarne per venire giustamente collocata nel porto sognato dal fondatore di Manfredonia. Il mirabile dipinto è in esposizione al Centro Velico Gargano, Molo di Ponente Cala dello Spuntone, Manfredonia, da maggio a settembre 2015 (altre opere di Lidia Croce sono visionabili sul sito: www.lidiacroce.com).

Maria M. Maggiano

 Redazione

 

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