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13/02/2015

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SE LI RICORDI NON MUOIONO

Clicca per Ingrandire Undici anni orsono moriva improvvisamente a Peschici Mimì Lamargese, che tutti conoscevano come “Mimì dell'edicola” anche se la sua attività professionale originaria, ereditata dal padre, era quella di barbiere. L'intero paese fu in preda allo sgomento e al dolore per la perdita, non soltanto di un amico, ma anche di un autentico talento nel campo della musica popolare, allievo del maestro Domenico Collotorto. Autore di un centinaio di canzoni era iscritto alla Siae (Società italiana autori e editori) dopo aver superato a Bari un esame non certo facile, un fatto di cui non tutti in paese erano al corrente, anche tenendo conto dell'indole umile dello stesso Mimì.

La personalità umana, artistica e le melodie del musicista e 'chansonnier' peschiciano prematuramente scomparso sono state al centro del convegno “L'immaginario e la vita quotidiana nelle canzoni di Mimì Lamargese”, svoltosi nella sala consiliare “Gaetano Azzarone” del Comune, organizzato dalle associazioni ‘Ars Nova’ e ‘Arcobaleno’, dal Comitato ‘Peschici Eventi’, dal Centro studi storici ‘G. Martella’ e dall'Amministrazione comunale.

Nel suo intervento introduttivo, Teresa Maria Rauzino, presidente del Centro, ha spiegato come Lamargese avesse iniziato a coltivare la propria passione per la musica sotto la guida del musicista Domenico Collotorto, trasmettendola successivamente ai giovani ai quali insegnava in un sottoscala. “Mimì Lamargese - ha aggiunto - è stato un cantore le cui canzoni sono parte integrante della cultura popolare di Peschici”. Nel suo messaggio di ricordo, letto nell'ambito dell'incontro, l'ormai affermato musicista Pietro Ragni, ex allievo di Lamargese, ha sottolineato che “il concerto di Mimì rappresentava sempre un rituale in cui i più esperti erano prodighi di consigli nei confronti dei principianti. Mimì era un maestro, una persona geniale. Lui era un vero artista e l'arte non muore mai. Ai miei allievi di oggi voglio trasmettere un po' di quanto lui mi ha trasmesso”.

Carica di accenti di vibrante commozione è stata poi la rievocazione della figura e della creatività musicale di Mimì Lamargese nella nota inviata per l'occasione da Piero Giannini (direttore editoriale della testata giornalistica on-line “puntodistella.it”; ndr), amico e paroliere delle sue canzoni, letta da Francesco D'Arenzo non avendo l'autore potuto essere presente, causa altri impegni. Giannini ha evidenziato come Lamargese sia riuscito a far emergere, attraverso le sue canzoni 'folk', l'anima migliore del popolo peschiciano e immortalarla nella coscienza individuale e collettiva (rivelando anche quella iscrizione alla Siae citata in precedenza; ndr).

Anche il sindaco di Peschici, Franco Tavaglione, ha voluto ricordare Mimì Lamargese e il contributo di quest'ultimo al progresso culturale della cittadina. “Questa - ha detto Tavaglione - è una di quelle serate che donano tanta emozione e ti fanno sentire a casa. Le persone sono note anche per il fatto di avere la semplicità del nome. Quando parliamo di Mimì, comprendiamo subito che si tratta di Mimì Lamargese. Sento l'obbligo di invitare ad avere sempre più memoria del nostro passato, perché una comunità non può andare avanti senza conoscere la propria storia e i suoi protagonisti. E Mimì è stato uno dei protagonisti della storia recente di Peschici.

“Le canzoni di Mimì - ha proseguito - sono motivi musicali semplici, che ricordano la povertà che vi era a Peschici negli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta, e ci fanno capire quanta dignità vi fosse nei peschiciani di allora, quanto orgoglio in essi per il fatto di appartenere a questa comunità. E' questo un esempio morale anche per i peschiciani di oggi, chiamati ad avere comportamenti coerenti con quelli dei cittadini della Peschici di un tempo”.

Il sindaco ha anche colto l'occasione per annunciare che, appena saranno superati alcuni intoppi di carattere burocratico, la cittadinanza avrà a disposizione Auditorium, nuova palestra, locale per gli anziani e quello della Casa della Musica che ospiterà le associazioni musicali ‘Domenico Collotorto’ e ‘Arcobaleno’. “La Casa - ha precisato - sarà intitolata ai nostri musicisti Collotorto e Lamargese. I luoghi pubblici di Peschici devono ricordare la nostra storia e Mimì è la nostra storia cittadina”. La serata è stata allietata infine da alcune delle più famose canzoni di Mimì Lamargese, come quelle dell'uomo del trabucco e dello ‘scazzamurellë’.

Gianluigi Cofano


NB. La lettera-ricordo di Pietro Ragni è stata letta da Domenico Tavaglione, ex allievo di Mimì Lamargese, autore anche della definizione “Mimì era un artista e l'arte non muore mai” inserita all’interno dell’omaggio del M.tro Ragni. (G.C.)


 Redazione (foto T.M. Rauzino)

 

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