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27/01/2015

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SCUOLE DI ECCELLENZA CALPESTATE

Clicca per Ingrandire Gli studenti del “Publio Virgilio Marone” di Vico del Gargano ci hanno contattato perché hanno una storia da raccontare. “La storia - scrivono - parla di un faro, che in realtà è un liceo, ma crediamo che il paragone regga, in quanto da 47 anni a questa parte, è sempre stato un punto di riferimento per tutto il Gargano nord. Come ogni storia che si rispetti, anche la storia del liceo classico ‘Publio Virgilio Marone’ ha non solo degli eroi, ma anche degli antagonisti. Gli eroi sono: i nostri genitori, gli ex docenti e i docenti attuali, vecchi e nuovi dirigenti scolastici, persone dotate di grande intelletto, rese tali dal Virgilio, che si sono battute per rendere quest'ultimo ciò che ora rappresenta.

“Quarant'anni fa - continuano - questa gente protestava per rivendicare la meritata autonomia del luogo che ha prodotto menti brillanti, ora sparse in tutto il mondo. Ci riuscirono, dati i numerosi successi che la scuola aveva raggiunto in molteplici campi, portando in alto il nome del liceo. Non avremmo mai creduto possibile che un giorno questa storia si ripetesse. Ebbene sì, a differenza delle classiche storie, è l'antagonista a uscirne vincitore. L'antagonista, in questo caso, è la giunta regionale pugliese, che il 20 gennaio appena trascorso ha approvato il nuovo piano di dimensionamento scolastico per l'anno 2015-16. Fra le spiacevoli novità vi è lo scorporo della sede associata di Carpino.

Il liceo di Vico del Gargano - ricordano - conta attualmente 383 alunni, numero inferiore ai parametri minimi richiesti, ovvero 401 ragazzi. Con l’arrivo del nuovo anno scolastico, però, gli iscritti supereranno i parametri minimi per ottenere l'autonomia. Non si possono cancellare 47 anni di storia! Anni di splendore e riconoscimento per il liceo, che ha una data di nascita (settembre 1968) e presto avrà anche una data di morte: il 2015. Non possiamo permetterlo, non fin quando ci saremo noi al suo interno! Questo è il liceo che ci ha formati ed è proprio questa preparazione che non può farci rimanere in silenzio davanti alla violazione dei nostri diritti e al furto del nostro sapere. Tagliate sul superfluo non sull'istruzione!

“La riduzione del nuovo piano di dimensionamento scolastico regionale - ricordano - effettua in Puglia complessivamente 17 riduzioni: sicuramente un bel risparmio sul piano economico, ma… sul piano didattico?! Perciò chiediamo, a coloro che hanno approvato questa delibera, quali potrebbero essere i vantaggi didattici, dato che a noi tutti sembrano uguali al niente. Quale funzionamento della scuola può garantire un'unica dirigenza per ben quattro istituti differenti?! (Leggi SCHEDA 1 in calce.) Per non parlare delle ripercussioni in ambito pedagogico: come prendere decisioni unanimi per fasce d'età tanto differenti?! E i finanziamenti, come saranno gestiti? Il buon nome del liceo si basa proprio sulle numerose opportunità che esso offre e porta a termine con successo: queste opportunità saranno ancora possibili? Troppe sono le domande, ancora indefinite le risposte. Toglieteci tutto, ma non il diritto di ampliare le nostre conoscenze!

“Il nostro - concludono - è un piccolo Comune (che sul piano urbanistico ha poco di cui vantarsi e quel poco che abbiamo ce lo stanno portando via), ma di una cosa andiamo fieri: il Virgilio, un liceo che ha accolto molte generazioni, che ha formato grandi menti, che ha lottato per la sua posizione e la sua indipendenza, un liceo che, anche in un piccolo Comune come il nostro, permette a noi ragazzi di abbracciare la cultura, di avere la speranza, in futuro, di diventare qualcuno. Non permetteremo che ci venga sottratto il nostro unico barlume di luce. Non ci arrenderemo perché siamo ‘Virgiliani’: tutti uniti per la lotta, il Virgilio non si tocca!”

Giusy Maiorano,studente del Liceo Virgilio -


SCHEDA 1 (Comunicato ufficiale del corpo studentesco del “Liceo classico Publio Virgilio Marone) = Gli studenti del Liceo Virgilio comunicano che da martedì 27 gennaio saranno ufficialmente in assemblea permanente senza una data di scadenza. Tale decisione è dovuta allo scandaloso provvedimento che rischia di colpire la comunità scolastica del Virgilio a livello didattico, economico, e soprattutto rischia di interrompere una straordinaria storia partita nel lontano 1968. Il provvedimento in questione prevede l’accorpamento del nostro istituto superiore di secondo grado all’istituto comprensivo locale e ciò comporterebbe una scarsa efficienza a livello burocratico-amministrativo e priverebbe la propria identità a un liceo di fama nazionale che ha formato gran parte dei professionisti locali.

Riteniamo che un provvedimento debba avere lo scopo di migliorare il livello culturale delle generazioni attuali e future per garantire all’Italia di avere gente preparata in un prossimo futuro che non vada a influire negativamente sull’efficienza delle scuole. Durante l’assemblea permanente verranno svolte all’interno dell’istituto attività pro-didattiche e non verranno bloccate le attività lavorative. Richiediamo esplicitamente l’intervento diretto dell’assessore regionale alle politiche giovanili, Alba Sasso (vedi SCHEDA 2 sotto) e l’attestazione dell’autonomia del “Liceo Classico Publio Virgilio Marone” di Vico del Gargano nell’istituto stesso.


SCHEDA 2 (Lettera del dirigente scolastico Maria Carmela Taronna all'assessore Alba Sasso) = Una protesta forte per ridare voce ad una scuola e a una comunità locale lasciata senza parole; una scuola che vuole reagire alla mancata considerazione da parte della regione Puglia della specificità e singolarità del Liceo “Virgilio” di Vico del Gargano che andava potenziata e non isolata. La storia del nostro liceo è la storia di quanti come me sono stati prima alunni e poi docenti e infine dirigente scolastico o magari collaboratori scolatici, amministrativi, tecnici .

Carissima assessore Sasso l’autonomia persa grazie ad una campagna politica di Comuni limitrofi condotta da anni, e ora chiaramente, ad un passo dal voto, vinta, deve essere per lei una sconfitta perché effettuata senza considerare le vostre stesse Linee guida emanate ad Ottobre 2014, e presa in solitudine senza acquisire il parere della Provincia, senza la volontà locale contro il parere dell’USR Puglia e non da ultimo in contrasto con le logiche di numeri. Un paese come quello di Vico che ha saputo da oltre trent’anni costruire un’identità culturale che la recente legge sull’autonomia tanto aveva auspicato.

Cosi scriveva solo qualche mese fa nelle linee di indirizzo per l’a.s. 2015-2016. “Le operazioni di dimensionamento devono essere predisposte da Province e Comuni tramite un ampio, trasparente ed efficace sistema di concertazione con le Istituzioni scolastiche, la Direzione Scolastica Regionale, gli Uffici Scolastici Provinciali, le Organizzazioni sindacali e ogni altro soggetto interessato e tradursi in proposte di organizzazione della rete scolastica ampiamente condivise e frutto di un’attenta valutazione, nell’intento di garantire una scuola di qualità, sostenibile nel lungo periodo e alla quale vengano assicurati adeguati servizi di supporto per l’accesso e la frequenza”.

E ancora: “Alla luce del nuovo quadro normativo e dell’assetto organizzativo definito con il Piano regionale riferito all’a.s. 2014-2015, Province e Comuni procederanno per l’a.s. 2015-2016, nell’ambito delle rispettive competenze, al dimensionamento delle istituzioni scolastiche secondo le premesse generali sopra indicate ed i criteri di seguito riportati, previa acquisizione del parere obbligatorio, non vincolante, delle istituzioni scolastiche interessate, espresso dagli organi collegiali”.

E ora, ad esprimere il proprio punto di vista, sono il Consiglio di istituto e il collegio dei docenti del nostro liceo che prendono atto con amarezza della decisione della Regione Puglia di concedere autonomia a realtà scolastiche più piccole a discapito di una scuola che ha condotto battaglie forti per avere da più di trent’anni l’autonomia all’istituto e che ora è stata smembrata: un pezzo di qua e un pezzo di là. Ecco perché la politica è sempre più distante dai cittadini, perché ormai non ci rappresenta nei nostri reali bisogni ma perché segue criteri asettici e fondati su clientela.

A che cosa serve essere scuola polo per l’Handicap o centro territoriale contro la dispersione scolastica, scuola promotrice di tanta formazione per i docenti, di tanta innovazione tecnologica, della ‘lectio magistralis’, dei progetti “Comenius”, “Multicultura”, PON, POR, Diritti a scuola, Alternanza scuola lavoro, etc.? Nel frattempo le scuole a cui con il vostro atto deliberativo ha pensato e i politici locali che tanto le hanno supportate possono sentirsi realmente soddisfatti della perdita di tutto ciò a livello territoriale garganico? Sono scomparsi il prestigioso “Virgilio” e l’altrettanto prestigioso “Fazzini”.

Sarà interessante condurre i collegi dei docenti! Con il mega comprensivo di circa 1200 alunni avremo tutte le fasce di età, da quella del pannolino a quella dello smartphone a cui dedicare la nostra attenzione. Con il mostro- pasticcio di cicli e ordini che avete creato, saremo destinatari della novità assoluta della nostra Regione, ma assisteremo alla carcerazione preventiva, però, delle scelte dei ragazzi, all’avvilimento dell’orientamento e alla perdita delle specificità delle varie competenze pedagogiche. “I singoli Piani provinciali e comunali di dimensionamento dovranno ispirarsi (era stato scritto a monte; ndr) ai seguenti criteri e principi generali:

- eliminare, per quanto possibile, le situazioni di sottodimensionamento, evitando altresì che le singole istituzioni scolastiche si discostino eccessivamente dalla consistenza media regionale;
- sostenere e privilegiare, ove ne ricorrano le condizioni, la verticalizzazione delle istituzioni scolastiche del 1° ciclo in istituti comprensivi. Infatti, superata la logica impositiva e la rigidità dell’art.19 comma 4 della Legge n. 111/2011, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 147/2012, la Regione Puglia ritiene di condividere la funzione pedagogica degli istituti comprensivi, comprovata da un’esperienza ultraventennale, considerando tale assetto funzionale all’obiettivo di garantire un processo di continuità didattica e di positiva integrazione di esperienze e competenze all’interno dello stesso ciclo di istruzione, utili altresì a contrastare la dispersione scolastica;
- procedere, in alternativa, ove non ricorrano le condizioni per le aggregazioni verticali, ad aggregazioni orizzontali tra istituzioni dello stesso tipo. Al fine di salvaguardare, in ogni caso, la stabilità nel triennio della dotazione organica di dirigenti scolastici assegnata, la Regione si riserva di intervenire, in via sostitutiva, in caso di inerzia degli enti locali o di proposte degli stessi non coerenti con le presenti linee di indirizzo.

“E’ di tutta evidenza, per quanto fin qui detto, che il dimensionamento deve ispirarsi ad una prospettiva di medio-lungo termine (tenendo conto della situazione attuale, delle previsioni circa l’andamento delle iscrizioni, del numero di classi formate per ciascun anno di corso), affinché l’assetto di una scuola non venga messo in discussione di frequente, ma ne venga, viceversa, garantita la stabilità nel tempo. Si dovrà perseguire, perciò, l’obiettivo di costruire una rete di istituzioni dotate di un assetto “gestibile” dal punto di vista organizzativo-funzionale e “stabile” nel tempo, in grado di garantire un servizio qualitativamente efficace nell’interesse primario dell’utenza, evitando di creare sia scuole iperdimensionate, sia scuole sottodimensionate (fatte salve rare eccezioni, quali zone montane o condizioni di particolare isolamento).

“In un’ottica di razionalizzazione della rete scolastica coerente con una programmazione dell’offerta formativa integrata, orientata alla costruzione di Poli formativi omogenei (poli liceali e poli tecnicoprofessionali), l’unificazione delle istituzioni del secondo ciclo dovrà avvenire prioritariamente tra istituti della medesima tipologia e si dovrà procedere, ove ne sussistano le condizioni anche di carattere logistico, allo sdoppiamento o diversa articolazione degli istituti eccessivamente sovradimensionati.”

Le ha rilette le linee di indirizzo?

Più di 1200 ragazzi in un Comune montano dove per essere autonoma ad una scuola bastano 400 alunni! E che dire dell’andamento delle iscrizioni? Il Liceo di Vico senza quello della sezione di Carpino è sempre stato stabile: abbiamo da sempre avuto più di 400 alunni e quattro corsi completi e il prossimo anno sarà di nuovo così perché riavremo una quinta in più. Perché dimensionarci e accorparci se noi cresciamo invece di diminuire? E cosa dire del personale ATA? Chi andrà e chi resterà? E tra le due dirigenti delle scuole di Vico, chi andrà e chi resterà? La salvaguardia e la stabilità dei posti dei dirigenti e del personale ATA non conta?

Prego quanti hanno operato perché venisse accolta la richiesta dei Comuni limitrofi di Carpino e Peschici, di farsi una passeggiata a Vico per conoscere la realtà scolastica del “Virgilio” e di tornare sui propri passi perché i nostri giovani non assaporino quel senso di amaro che oggi avverto io nell’essermi fidata di loro quando ho espresso il mio voto come cittadina pugliese. Mi hanno detto che il ripensamento per la Giunta sarà difficile. Ma non sono gli stupidi quelli che non cambiano mai opinione? (Maria Carmela Taronna, Dirigente Scolastico, Vico)


 Redazione

 

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