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04/07/2008

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CHISSA COME L”AVRA” PRESA IL COMMISSARIO

Clicca per Ingrandire E il buon Di Bari è rimasto a bocca asciutta. Avevamo lasciato l’ex commissario prefettizio di San Giovanni Rotondo con la notizia che doveva ricevere l’encomio dal neo sindaco Giuliani durante il terzo Consiglio del 30 giugno e invece è saltato tutto. Almeno rinviato, per il momento. E, per la verità, stava saltando anche la seduta. Ce lo racconta la cronaca di “newsgargano.it” che vi riportiamo integralmente.

“Tempi duri per Gennaro Giuliani, il neo sindaco della città di San Pio, alle prese con una maggioranza, la sua, fondata sullo strapotere del Pd (conta dieci consiglieri su dodici),ma attraversata da continue fibrillazioni. Che tra il sindaco e i maggiorenti del Pd il feeling fosse scarso era risaputo, ma «l’incidente» di lunedì 30 giugno in consiglio comunale certifica che la crepa anziché restringersi si allarga sempre più. Che cosa è accaduto? Che al terzo consiglio comunale convocato, Giuliani non ha trovato la sua maggioranza. Infatti all’inizio erano in quindici: nella minoranza mancava solo Matteo Cappucci, mentre tra le fila del Pd e alleati ben sei erano i posti vuoti.

“Visi scuri, conciliaboli tra Giuliani e i suoi. Mancava il numero legale. Poi all’improvviso si sono materializzati dal nulla Giuseppe Russo e Michele De Angelis. Ma la loro presenza comunque non era sufficiente per partire. Vuoti i posti di Michele Crisetti, Giuseppe Siena, Matteo Impagliatelli e Pasquale Malerba. Gli ultimi due erano però assenti giustificati. Ad affermarlo il presidente dell’assise Giuseppe Mangiacotti. I lavori sono partiti grazie all’opposizione, che ha assicurato il numero legale. «Perché c'erano accapi urgenti e abbiamo voluto dare un segnale di sensibilità istituzionale, ma non siamo disposti a sostituirci a una maggioranza che non c'è» ha affermato Vito Sollazzo del Pdl.

“Dei cinque argomenti all’ordine del giorno, è stato rinviato il primo (encomio al commissario prefettizio Michele Di Bari) e l’ultimo (integrazione e modifica dell’elenco annuale delle opere pubbliche). E sono stati evasi invece gli altri: il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e l’invio dei componenti comunali in seno al Consiglio della comunità montana. Qui, a parte i due della maggioranza (Giovanni
Pazienza e Antonio Santoro), la partita si è giocata sul membro di minoranza. Dopo il pareggio tra Vito Sollazzo e Michele Fini è stato eletto Michele Di Iorio, il quale ha fatto pubblicamente menzione di voler aderire a breve nel Pdl e di non essere più vincolato alla coalizione di Michele Fini, nelle cui file è stato eletto il 14 aprile.

“Ma al sindaco Giuliani qualche reprimenda sulla questione «del metodo politico amministrativo da seguire» è arrivata dal suo stesso schieramento.”

Fin qui la cronaca. Ma al commissario prefettizio “uscito” la cosa è piaciuta o no? Una “pinzillacchera” direbbe Totò, in confronto alla mancanza di “luce” nel nuovo governo di una città che ha bisogno di una guida forte e decisa. Ci sono troppe cose in ballo e non si può perdere tempo così. Già il ritardo c’è stato nella formazione della giunta - e ora se ne comprendono le ragioni, forse - adesso è meglio guardarsi nelle palle degli occhi e… accordarsi una buona volta sul da farsi.

 Redazione (col supporto di newsgargano.it)

 

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