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24/09/2014

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LA F1 NELLA NOTTE DI SINGAPORE

Clicca per Ingrandire Dopo i circuiti velocissimi di Spa e Monza, il circus della Formula 1 è sbarcato domenica 21 settembre in quello che è il circuito con più curve e col tempo di percorrenza sul giro più alto: il circuito cittadino di Singapore, sul quale era scesa nei pronostici della vigilia una Red Bull competitiva e ci si aspettava una Ferrari meno in affanno. Nessuno si aspettava quindi una Ferrari che con Alonso chiudesse al primo posto la prima e la terza sessione di prove libere, e in seconda posizione la seconda sessione. In qualifica la prima fila va tutta alla Mercedes con Hamilton davanti a Rosberg per soli 7 millesimi di secondo. Seguono Ricciardo, Vettel e Alonso con Raikkonen che parte solo settimo anche a causa di problemi alla PU che gli hanno impedito di fare un ultimo tentativo in q3.

Giornata nera per Rosberg che inizia i suoi problemi nel giro di installazione ed è costretto a cambiare il volante e partire dalla pit-lane. Problemi nel giro di riscaldamento anche per Kobayashi, costretto a parcheggiare la sua Caterham nella via di fuga. Al via non un grande scatto di Ricciardo che cerca di difendersi da Vettel ma perde la posizione sia dal tedesco sia da Alonso che ha un ottimo scatto e balza in seconda posizione, ma sbaglia la staccata e taglia la prima curva. Per non incorrere in penalità cede la posizione a Vettel ed è terzo. Ottimo anche lo scatto di Raikkonen, già quinto, a insidiare Ricciardo. Nelle retrovie è riuscito a partire anche Rosberg che però è ultimo ed è chiamato a una rimonta disperata su un circuito in cui non è per niente facile superare.

Molti piloti hanno qualche problemino per le temperature dei freni e la conferma arriva dal team radio di Ricciardo nel quale l’ingegnere dell’australiano chiede al pilota di frenare meno bruscamente e uscire dalla scia. Rosberg nelle retrovie intanto è in difficoltà e ci mette ben 4 giri a superare la modesta Marussia di Chilton anche a causa di un salto di marcia (dalla terza direttamente alla quinta) che gli pregiudica l’accelerazione. Magnussen viene messo sotto investigazione per essere uscito dalla carreggiata e averne tratto vantaggio, poi il danese viene assolto e via radio Kvyat viene invitato ad attaccare il danese della McLaren che gli è davanti entro 2 giri. Vergne supera Kvyat al giro 8 e si prende la decima posizione.

Si pensa al ritiro in casa Mercedes per Rosberg che comunque ha problemi al volante e al cambio. Sutil al giro 9 entra ai box per montare gomme supersoft nuove: rientra in pista in 21.ma posizione. Pit-stop anche per Hulkemberg un giro dopo (il 10.mo): anche per lui gomme supersoft. Viene annunciato via radio a Rosberg che il limitatore di velocità per i box non funziona e quindi dovrà controllare manualmente la velocità per evitare penalità e ai box proveranno a cambiare il volante. Al giro 11 si fermano Massa, Kvyat e Grosjean. Kvyat rientra in pista alle spalle di Rosberg e compie un facile sorpasso ai danni del tedesco aiutato dai guai della Mercedes. Si fermano ai box nel giro 12 anche Raikkonen, Vergne, Bottas e Maldonado: per tutti gomme supersoft. Nel valzer dei pit-stop Raikkonen è superato da Massa.

Al giro 13 vanno ai box Alonso e i due della Red Bull, bravissimi i meccanici che riescono a fermare entrambi i piloti senza fargli perdere tempo. Raikkonen ha davanti a sé la Sauber di Gutierrez, che ancora non si è fermato, e lo supera senza fatica. Ai box vanno anche Magnussen e Hamilton nel corso del 14.mo giro. All’appello del primo pit-stop mancano solo Button, Perez, Gutierrez, Bianchi e Chilton perché nel frattempo si ferma anche Rosberg che procede più lentamente per evitare penalità. Gli cambiano gomme e volante, che viene resettato ma la marcia non entra e allora il tedesco fa cenno di arrendersi e si ritira. Button va ai box e monta gomme soft: come lui solo Kvyat e Magnussen. Si ritira Gutierrez che era rientrato con l’idea di cambiare le gomme e invece finisce la sua gara con grande amarezza. Chilton fora la gomma anteriore destra ed è costretto a rientrare per sostituire i pneumatici.

Alonso inizia a darci dentro e nel giro 19 fa il record in 1:52.849, si avvicina molto a Vettel (solo 2,4 secondi li separano) e continua a recuperare ancora terreno anche a vista d’occhio sul pilota che lo precede. Intanto anche la Ferrari di Raikkonen incomincia a recuperare su Massa che gli è davanti: è a 1,8 sec. Proprio il brasiliano entra ai box nel corso del 20.mo giro e monta gomme soft. Alonso, che ha recuperato su Vettel fino a 1,2 sec., torna ai box e monta gomme supersoft nella speranza di superare il tedesco rivale. Il tedesco si ferma un giro dopo e monta gomme soft ma è incredibile il giro di Alonso che passa avanti e anche con un po’ di vantaggio. Bottas, che ha cambiato anche lui le coperture e ha montato le soft, fa il giro record. Ai box, nel corso del giro 27, anche Hamilton e gomma supersoft anche per lui come per le Ferrari.

Ricciardo è al momento primo, ma deve fermarsi ai box e lo fa nel giro 28, montando gomme soft. Grosjean e Perez vanno in battaglia col francese che prova il sorpasso ma non ci riesce e poi si lamenta via radio col suo ingegnere. Nel corso del giro 31 collassa l’ala di Perez sul rettilineo che porta alla curva 7 e si frantuma: safety car in pista. Ne approfittano le Ferrari e qualcun altro come Button per cambiare le gomme e montare le soft con cui arrivare in fondo. Grande azzardo per la Ferrari, anche perché siamo al limite col tempo. Si riparte con Hamilton che fra i primi è l’unico che si deve fermare per forza. Infatti gli ingegneri Red Bull chiedono ai loro piloti di cercare di arrivare fino alla fine con le loro gomme. Sutil viene penalizzato per aver stretto Perez contro il muro causando il cedimento dell’ala e poi lo stesso tedesco si ritira nel corso del giro 41.

Kvyat ai box nel giro 42 monta gomme soft. Si ferma al giro successivo anche Vergne, anche per lui gomme soft. Hamilton guadagna gap su Vettel in una media di 2 secondi a giro, tuttavia si dovrà fermare ai box per regolamento e montare le soft. Questa operazione viene svolta, ma Vettel balza al comando della corsa per pochi metri. L’inglese ci mette poco più di un giro per passarlo e alla fine ci riesce, riprendendosi la leadership. Nelle retrovie si ritira anche Button per problemi elettrici. Vergne viene di nuovo punito con 5 secondi di penalità. Nonostante ciò il francese, con gomme fresche, attacca e supera in successione Hulkemberg, Raikkonen e Bottas, conquistando la sesta posizione.

Perez passa il compagno di scuderia Hulkemberg e guadagna la nona posizione, ma nel giro finale le gomme usuratissime di Bottas presentano il conto al finlandese che finisce lungo a una curva e perde posizioni. Hamilton vince il GP di Singapore con un giro in meno del previsto ma per il limite di tempo delle 2 ore. A podio anche le Red Bull che hanno resistito nel finale ad Alonso che aveva le gomme leggermente più fresche.

Stefano Tavaglione


ORDINE D’ARRIVO

1 Lewis Hamilton Mercedes 02:00:04.795
2 Sebastian Vettel Red Bull +13.534
3 Daniel Ricciardo Red Bull +14.273
4 Fernando Alonso Ferrari +15.389
5 Felipe Massa Williams +42.161
6 Jean-Eric Vergne Toro Rosso +56.801
7 Sergio Perez Force India +59.038
8 Kimi Raikkonen Ferrari +1.00.641
9 Nico Hulkenberg Force India +1:01.661
10 Kevin Magnussen McLaren +1:02.230
11 Valtteri Bottas Williams +1:05.065
12 Pastor Maldonado Lotus +1:06.915
13 Romain Grosjean Lotus +1:08.029
14 Daniil Kvyat Toro Rosso +1:12.008
15 Marcus Ericsson Caterham +1:34.188
16 Jules Bianchi Marussia +1:34.543
17 Max Chilton Marussia a un giro
Ritirati
Jenson Button McLaren
Adrian Sutil Sauber
Esteban Gutierrez Sauber
Nico Rosberg Mercedes
Kamui Kobayashi Caterham

CLASSIFICA PILOTI

1 Hamilton Mercedes 241
2 Rosberg Mercedes 238
3 Ricciardo Red Bull 181
4 Alonso Ferrari 133
5 Vettel Red Bull 117

CLASSIFICA COSTRUTTORI
1 Mercedes 479
2 Red Bull 305
3 Williams 187
4 Ferrari 178
5 Force India




 Redazione (foto vavel.com)

 

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