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10/06/2014

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RACCOLTA RIFIUTI A VICO: “IL PAESE È SPORCO”

Clicca per Ingrandire Vico del Gargano apre la stagione balneare e si avvia a ricevere i vacanzieri con un carico di ritardi e inadempienze sulla raccolta dell'immondizia e la pulizia degli arenili che fanno temere il ripetersi della vergognosa stagione 2013. “Il paese è sporco al punto da pregiudicare l'igiene pubblica. Cassonetti e strade mai lavati da anni, mancanza di cestini getta carte e sacchetti per la raccolta dei rifiuti, mancanza di mezzi meccanici e divise per i netturbini, sudiciume ovunque, assenza di disinfestazioni e di pulizia del verde pubblico. Mai la città è stata in tale situazione di degrado e sudiciume”.

Questa è la fotografia che il consigliere comunale Nicola De Majo ha inviato a capo del settore Luigi Troso, sindaco di Vico del Gargano, Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti, Ministero dell'Interno Dipartimento affari territoriali, Prefettura di Foggia, chiedendo di non dare applicazione alla Delibera di Giunta n. 23 del 18 febbraio 2014, con la quale l'Ente comunale si avvia a chiedere una rescissione del contratto d'appalto per comune accordo “stante il gravissimo inadempimento della ditta esecutrice”.

“L'Ente comunale - spiega De Majo - dovrà prima procedere alla constatazione del valore della parte contrattuale inadempiuta e poi quantificare il danno da inadempimento, diffidandola all'esatto adempimento delle obbligazioni assunte nei termini di legge. In caso di perdurare dell'inadempimento andrà invocata dall'Ente comunale che subisce il danno, non certo dalla Tekno Service, la risoluzione del contratto in danno, rivalendosi su apposita polizza fideiussoria”.

“La delibera di Giunta contestata - prosegue - non prevede il ristoro del danno e delle spese contrattuali, ma anzi il versamento di ulteriori somme alla ditta inadempiente. Se attuata, costituirà grave danno erariale. Ragion per cui ne viene trasmessa copia alla Procura presso la Corte dei Conti e alla Prefettura, affinchè quest'ultima impedisca tale scempio di danaro pubblico. Lo stato di esecuzione del contratto oggi sarebbe ben diverso se a ognuna delle ventisei contestazioni mosse fosse seguita l'applicazione puntuale di sanzioni e la sostituzione dell'inadempiente con altra ditta, trattenendo poi il costo sostenuto.

“Si stanno regalando - puntualizza - e si vogliono regalare soldi della popolazione a una impresa che, con e per suo profitto da inadempimento, costringe la cittadinanza a vivere in una situazione indecorosa, grazie alla tolleranza gestionale dell'ufficio preposto che, ora, fa proprio un patto risolutorio a solo beneficio della ditta. Le chiedo spiegazioni sulla mancata applicazione di sanzioni alle contestazioni mosse e sulla mancata sostituzione sino a oggi dell'impresa rimasta inadempiente in tantissime attività contrattualizzate.

“Le chiedo altresì - conclude - di comunicare, stante la mancata apertura del previsto centro per la raccolta dei rifiuti, dove vengono scaricati tutti i residui non raccoglibili porta a porta, come a esempio il frascame derivante dalla potatura degli alberi comunali in corso di esecuzione. Infine vorrà spiegare l'accumulo, da anni ormai, delle centinaia di cassonetti non più utilizzabili, sporchi e degradati nella locale cava di pietra, ove costituiscono rifiuto abbandonato di una proprietà comunale.”




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