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19/05/2014

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IDENTITÀ FOGGIANA: SIMBOLI VERI E FALSI

Clicca per Ingrandire Un folto e qualificato pubblico ha assistito alle celebrazioni del 5° Anniversario della scomparsa di Anna Marino Romano venerdì 16 maggio, evento organizzato dalla famiglia e dalle sue aziende. Nonostante riunioni elettorali e cattivo tempo abbiano disperso la gente, la sala dell’ASP “de Piccolellis” di Foggia era piena e l’interesse è rimasto vivo fino alla fine. Anna Marino Romano è una gloria della città. Come ricercatrice, oltre alla pubblicazione di saggi sulle tradizioni popolari, ha trascritto ben 200 inchieste dialettologiche per il Consiglio Nazionale delle Ricerce, si è distinta in Argentina dove ha tenuto corsi, con oltre mille allievi, di cucina foggiana e italiana, infine ha tradotto dallo spagnolo in dialetto foggiano la commedia “Esperando la carroza” di Jacopo Langsner.

Dopo il concerto lirico del 2010, il concorso floreale del 2011, la Gastro+nomìa del 2012 e l’Abbeccedario foggiano del 2013, quest’anno è stata messa in rilievo la sua attività di imprenditrice. Pertanto erano presenti Francesco Marinelli, presidente Comitato Villaggio artigiano, e Francesco Severo, dirigente Cna. Sorprese fin dall’inizio della manifestazione, presentata con serietà e garbo dal piccolo Nicolò Ernesto Gentile, di soli nove anni, il quale ha destato la meraviglia dei presenti ricevendone gli applausi. Marinelli ha messo in rilievo le problematiche del Villaggio Artigiani che non ospita più soltanto artigiani ma anche residenti, nella maggior parte gli artigiani stessi, per cui occorre che Comune ed Enti preposti facciano una poltica di igienizzazione, recupero e urbanizzazione delle aree. Mentre Severo ha esposto le provvidenze per artigiani e giovani, lo sviluppo della imprenditoria giovanile e non.

Quindi Nando Romano, noto dialettologo e appassionato cultore della città, ha presentato un audiovisivo in cui ha mostrato veri e falsi simboli dell’identità foggiana cominciando dal periodo neolitico fino ad arrivare ai giorni nostri. Foggia sorge su villaggi neolitici, cosa del tutto trascurata dall’Amministrazione comunale, per cui non vi è una politica che possa recuperare e utilizzare a fini turistici questa risorsa. Scorrono così i dauni con le loro stele e i loro simboli, i greci coi loro falsi simboli fra cui Diomede, presunto fondatore della città di Arpi, confuso dai greci con una divinità dei Dauni e dei Veneti, e andando avanti nel tempo, la bella leggenda della Madonna, con le tre fiamme sull’acqua, da cui si è formato lo stemma di Foggia e da cui si potrebbe ricavare un marchio artigianale e commerciale, di cui il Romano propone un abbozzo; la leggenda dei Santi Guglielmo e Pellegrino che costituisce una soluzione del mito (complesso) di Edipo portata dai Normanni e così a seguire.

Ma quello che fra tante suggestioni ha più attirato l’attenzione del pubblico sono altri falsi simboli. Romano ha presentato una foto inedita degli anni trenta che dimostra inoppugnabilmente quanto i camminamenti siano frutto della fantasia di qualche ‘studioso’ locale ignorante e fuorviato cui purtroppo le Amministrazioni credono al punto da ricoprire con costose lastre di vetro i buchi che si aprono nel terreno. Falso simbolo è anche il silo, monumento alla “battaglia del grano” di Mussolini (da Romano definito un ‘ecomostro’) che rovinò l’agricoltura per il taglio di tutte le coltivazioni pregiate. Infine un vero simbolo: l’officina del Salnitro, la più antica impresa artigiana conosciuta, che dette il nome a tutta la contrada su cui sorge il Villaggio Artigiano ma non gode nemmeno del beneficio di una strada. Romano propone che si demolisca l’ecomostro del silo e si riqualifichi la zona costituendo un Parco del Salnitro, bigliettino da visita della città per chi vi entri dall’autostrada. Una conferenza densa di novità rispetto al panorama degli studi locali spesso asfittico e ripetitivo.

Si sono quindi esibiti due allievi del Liceo Artistico “Perugini” interpretando il primo, Alessio Perilli, un brano per pianoforte di sua composizione e il secondo, Piero Fonseca, un brano al clarinetto, fra gli applausi del pubblico. A seguire un sorteggio di pietre preziose, sempre condotto dal piccolo Nicolò Ernesto, tratte dalla collezione di Anna Marino Romano e la degustazione di specialità culinarie locali, preparate dalla distinta professoressa Cinzia Colavita, fra cui fave e cicorie, per la soddisfazione dei presenti che restano in attesa della celebrazione del 6° anniversario il 2015. Una serata in cui nulla è mancato per celebrare degnamente una grande donna foggiana: Anna Marino Romano.

Nb. Nelle foto, una scelta di simboli veri o falsi fra quelli presentati da Nando Romano. Per maggiori info e immagini: nandoromano1@gmail.com

 Redazione

 

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