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07/04/2014

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CLAUDIO MARCELLO VENTRELLA: ULTIMO PRINCIPE

Clicca per Ingrandire Solitamente, al maestoso cancello di quello che un tempo fu il Casino di caccia (foto del titolo) dei potenti principi Pinto (del cui feudo faceva parte anche Peschici; ndr), il proprietario Claudio Marcello Ventrella (foto 1 sotto) accoglieva gli ospiti d’eccezione con le suggestive note delle Quattro Stagioni di Vivaldi. Toccò anche a noi godere di queste musicali suggestioni. Il Casino Ventrella, edificio di fine Settecento, passò dai principi Pinto ai Ventrella il 1822. Fu progettata da Carlo Vanvitelli, l’architetto che ultimò la Reggia di Caserta. Tutti gli affreschi (foto 2-3-4-5) sono firmati da Nicola Mascialino, che lavorò anche nella cattedrale di Martina Franca, per i teatri di Gioia del Colle e Putignano, e diversi palazzi nobiliari a Bari. In “I Pittori dell’Ottocento italiano”, è l’unico decoratore pugliese citato.

Nel Casino di caccia di Vanvitelli hanno dimorato personaggi famosi, tra i quali Gioacchino Murat. Fu ospite del proprietario, il principe Francesco Pinto, ministro della guerra di Francesco II, ultimo re di Napoli prima della conquista del Regno da parte di Garibaldi. Durante la 2ª guerra mondiale, Tommaso Ventrella, federale di Capitanata, ospitò Vittorio Emanuele III in missione all’Idroscalo di san Nicola Imbuti sul Varano. Fra gli ospiti recenti: Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, vari artisti italiani, oltre alle troupe di Sereno Variabile e altre trasmissioni televisive.

Memorabili le feste in maschera organizzate da Claudio Marcello Ventrella fino a qualche anno fa, con raffinate scenografie. Vi affluivano artisti internazionali, fra cui il prestigioso Corpo di Ballo del Bolscioi di Mosca. Ospite fisso: Andrea Pazienza, il genio del fumetto che seppe fissare nelle sue strisce le inquietudini del movimento giovanile del ‘68. Vere e proprie ‘suites’, per un agriturismo d’èlite, sono allestite all’interno della tenuta. Tutto risulta perfettamente a tono. Gli appartamenti ricavati dall’antica colombaia e dal pollaio della residenza agreste sono arredati con mobili napoletani e pugliesi perfettamente restaurati (foto 6-7). Gli alti letti di ferro battuto o con testate in massello e inserti madreperlacei sono guarniti di coperte in fibre naturali lavorate agli antichi telai a mano.

Alle pareti, quadri d’autore e ritratti d’epoca. L’immensa sala da pranzo è stata ricavata nei locali dell’ex vaccareccia. Enormi travi in legno sostengono la volta. Al centro il carro da guerra lasciato dai Borboni dopo la rivolta del 1799: sormontato da un enorme vetro di cristallo, è diventato un originalissimo tavolo (foto 8). Nell’hangar, che ospita il museo, una carrozza d’epoca è perfettamente funzionante (foto 9). Fuori, preziosi stemmi nobiliari (foto 10) disseminati qua è là sul sapiente restauro dei muri delle varie costruzioni, un tempo dépendances del Casino di caccia e della proprietà rurale. Dalle finestre-feritoie e dai balconcini di ferro battuto si gode un panorama unico: il lago di Varano e le Isole Tremiti campeggiano sul liquido orizzonte del mare Adriatico.

Peccato che l'Ultimo Principe non abbia potuto godere i risultati del suo immane lavoro. Goodby, Claudio Marcello Ventrella! Ci manchi...*

Teresa Maria Rauzino


*Ci ha lasciato tre anni fa per un male incurabile. L’agriturismo in Contrada Principe - agro di Ischitella (Gargano) - è oggi gestito dagli eredi.

 Redazione

 

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