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09/12/2013

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SETTE SEGRETI PER VIVERE FELICI

Clicca per Ingrandire La felicità è uno stato naturale del cervello e si produce spontaneamente se agiamo nel modo giusto. Ecco alcuni consigli pratici per eliminare gli ostacoli che ci dividono dalla felicità, per stare bene con se stessi e scoprirsi in armonia con il mondo.

1. SIATE POSITIVI
Siate positivi, raccomanda Barbara Fredri¬ckson, docente di psicologia all’uni¬versità della Carolina del Nord. «Un atteg¬giamento positivo vi rende più belli e più sani, perché favorisce l’abbassamento del¬la pressione, minimizza il dolore, riduce l’incidenza delle malattie da raffreddamen¬to, oltre a garantire una migliore qualità del sonno. Aumentate il numero di emozio¬ni positive nell’arco della giornata, anche se effimere: una tira l’altra, come si suol di¬re, e ben presto vi sentirete trascinare da una spirale ascendente di positività. Trova¬te un momento di tempo per scoprire il la¬to positivo in ogni situazione. Niente pia¬gnistei (“le mie storie finiscono sempre male”), né conclusioni avventate (“non ce la farò mai a portare a termine questo pro¬getto”) e basta rimuginare senza sosta. Una qualsiasi distrazione salutare che possa ri¬sollevarvi l’umore - una bella corsa o una nuotata - è sempre un’ottima scelta».

2. SIATE AMBIZIOSI
Siate coraggiosi, ammonisce Daniel Gilbert, docente di psicologia all’università di Har¬vard. «Le ricerche dimostrano che siamo por¬tati a rimpiangere le occasioni mancate mol¬to di più delle azioni intraprese. Questo acca¬de perché accettiamo più facilmente una mos¬sa temeraria anziché un atteggiamento rinun¬ciatario, e ci consoliamo ripensando all’inse-gnamento tratto dall’esperienza vissuta. Indu¬giamo a soppesare le nostre possibilità quan¬do invece dovremmo lanciarci in avanti. So¬no infatti le minacce più temute alla nostra felicità - la perdita del lavoro o la fine di un matrimonio - a far scattare in noi le difese psicologiche (che favoriscono le sensazioni felici) molto di più rispetto ai fastidi da poco conto. La conseguenza paradossale è che tal¬volta è più facile consolarsi per aver superato una situazione davvero drammatica che non una banale brutta esperienza. Eppure ben di rado siamo pronti a scegliere l’azione, e prefe-riamo optare per il nulla di fatto».

3. RILASSATEVI E PENSATE
Meditate, dice Daniel Goleman, psicologo e scrittore del Massachusetts. «La meditazione ci aiuta a gestire più efficacemente la nostra reazione allo stress e a riprenderci più in fret¬ta da eventi traumatizzanti. Qui sta la chiave della felicità. In una ricerca, alcune persone con incarichi di lavoro molto stressanti han¬no seguito un corso di meditazione per otto settimane e al termine dell’esperimento han¬no riferito di sentirsi più felici e di ricordarsi addirittura per quale motivo si appassionava¬no al loro lavoro. Prima erano troppo stressa¬te per rendersene conto. Anche i principianti possono trarre vantaggio dalla meditazione, ma ci vuole pratica. Ho trascorso una serata con Yongey Mingyur Rinpoche, il lama tibeta¬no conosciuto come “l’uomo più felice della terra”. Com’è arrivato a tanto? Con l’esercizio costante. Mi sono reso conto che si riprende¬va rapidamente da contrasti e dissensi ed è su questa capacità di ripresa che la scienza cal¬cola i parametri della felicità».

4. FATEVI DEL BENE
Fatevi del bene, consiglia Paul Gilbert, docente di psicologia clinica all’univer¬sità di Derby, Gran Bretagna. «Dal mo¬do in cui ci poniamo di fronte a noi stessi - adottando un atteggiamento benevolo o severo - dipende in larga misura il no¬stro benessere, il senso di appagamento e la capacità di far fronte alle difficoltà. Se vi rimproverate qualcosa, fermatevi un attimo, respirate profondamente, ral¬lentate i vostri ritmi e cercate di pensare alle vostre qualità migliori, come la gene¬rosità, l’affetto, la dolcezza. Non importa che siate davvero dolci, affettuosi o gene¬rosi, l’essenziale è che sappiate anche voi immedesimarvi in queste emozioni, co-me un attore che si cala nella parte». E conclude: «In un diario, annotate come si altera il vostro senso di autocritica quan¬do eseguite questo esercizio. Solo allora rivolgete l’attenzione al problema da ri¬solvere».

5. SFRUTTATE I MALUMORI
Sfruttate il pessimismo, propone Julie No¬rem, docente di psicologia al Welle¬sley College, nel Massachusetts. «I pessimi¬sti stanno sulla difensiva e si aspettano sempre il peggio, sprecando preziose ener¬gie mentali a figurarsi come potrebbero an¬dare storte le cose. Ma nel fare questo hanno maggiori probabilità di raggiungere i loro obiettivi. È una tattica utile che raccoman-do a tutti. Immaginate che cosa possa an¬dare di traverso in una situazione, studian¬do accuratamente tutti i dettagli. Se vi sen¬tite nervosi all’idea di parlare in pubblico, siate più specifici: che cosa vi spaventa, ar¬meggiare con gli appunti o inciampare sui gradini del podio? Allora cercate di immagina-re la tappa successiva: se lasciate cadere le carte, temete che qualcuno si metta a ride¬re? Grazie a questa strategia, sarete in gra¬do di spostare l’attenzione dalle emozioni ai fatti, e rifletterete su come evitare (o af-frontare) eventuali esiti negativi».

6. TROVATE LA VOCAZIONE
Trovate una vocazione, rilancia Jonathan Hai¬dt, docente di psicologia all’università del¬la Virginia. «Lavorate di meno, guadagnate di meno, accumulate di meno e dedicate invece più tempo alla famiglia, alle vacanze o altre attività gradevoli. Perseguite i vostri obiettivi ma ricordate: ciò che conta è il cammino, non il risultato. Se il lavoro che svolgete non ha nulla a che vedere con la vostra vocazione, perché non tentate di impostarlo in modo che vi appaia qualcosa di più di un semplice stipendio a fine mese? Se non ce la fate, cerca¬tevi un impegno appagante al di fuori dell’am¬bito lavorativo: in campo religioso, sociale o politico. Trovate attività che sappiano coin¬volgere pienamente la vostra attenzione: can¬tare in coro, dipingere, praticare sport. Solo così vi sentirete 'in sintonia' con voi stessi. Tutti abbiamo necessità di dare e ricevere amore, di impegnarci e di sentirci collegati a qualcosa di più grande di noi. Create le condi¬zioni ideali e abbiate pazienza».

7. COLTIVATE L’OTTIMISMO
Mostratevi felici, suggerisce Sonja Lyubo¬mirsky, psicologa all’università della Cali¬fornia. «Ho scoperto che il tasso di felicità lo possiamo influenzare attraverso il no¬stro modo di agire e di pensare. Ho identi¬ficato 12 attività che rendono felici, tutte cose che le persone appagate fanno sponta¬neamente». Eccole: esprimete la vostra ri¬conoscenza; coltivate l’ottimismo; evitate ogni forma di ossessività per quello che fanno gli altri; siate cortesi, più del norma¬le; trovate tempo per gli amici; sviluppate strategie per affrontare le difficoltà; impa¬rate a perdonare; appassionatevi a qualche attività e siate pronti a esplorare nuovi orizzonti; gustatevi le gioie della vita; pun¬tate sempre verso obiettivi importanti; col¬tivate il senso religioso e la spiritualità. E in¬fine, fare pratica.

Salvatore Panza


P.S.: NB. Se avete quesiti da porre all’estensore dell’articolo, postate un commento o, se preferite una comunicazione privata, inoltratelo direttamente alla sua casella di posta elettronica: salvatore_panza@virgilio.it (per altre informazioni visitate il sito: www.salvatorepanza.it oppure telefonate al 340.23.51.130).



 Redazione (foto: http://cdn.iovalgo.com)

 

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