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25/06/2008

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TROPPO STANCA DI LOTTARE: I MULINI A VENTO MI HANNO SFIANCATA!

Clicca per Ingrandire  Ben ti sta, Terry! Perché polemizzi con gli Enti? Vanno trattati con i guanti gialli, altrimenti ti faranno terra bruciata intorno!
Mi avevano avvisato, i miei amici intellettuali, di stare zitta, anzi di ringraziare ossequiosamente il segretario generale Galli per il generoso “presente” di mille euro per 40 dannatissime copie dell’ultimo volume del Centro Studi Martella.
Non ho ritenuto di ringraziare, stavolta! No.
Ignorando il saggio consiglio di Sueripolo, mi sono lanciata all’attacco dei mulini a vento, suscitando un vespaio, attirandomi la simpatia di chi non ha mai il coraggio di parlare, la solidarietà delle associazioni compagne di strada del Centro Studi in questi lunghi 11 anni di vita, ma anche tanti schizzi di fango da parte di chi, nell’oro degli Enti, ci sguazza da anni, novello re Mida.
Tutti ad assistere alla irregolar tenzone, senza muovere un dito per bloccarla e ristabilire le regole del gioco democratico che pure in un forum dovrebbero esistere, come esistono anche sui ring del Bronx.
Ma andiamo alla novità di ieri.
Il segretario della Comunità Montana, dr. Ugo Galli, dopo aver dichiarato qualche giorno fa di aver finanziato 20 libri, nell’elenco diligentemente approntato per l’Attacco di oggi presenta soltanto 11 volumi da lui finanziati in questo primo semestre del 2008. Non presenta, si sa perché, la lista dei volumi acquistati dall’Ente nel secondo semestre del 2007, dove troviamo somme molto più congrue rispetto a quelle sciorinate nell’elenco del 2008: 3750 euro per 100 volumi acquistati alla prof.ssa Crisetti (scusami Dina, ma non posso farmi prendere in giro dal dr. Galli, che afferma di aver finanziato tutti allo stesso modo). Nell’elenco mancante dovrebbero esserci il volume di Tunzi-Mazzei sull’archeologia Daunia, le memorie del giudice Pellegrino “Un giudice in vacanza”. Acquistato, pare, con grande larghezza dall’Ente montano, quasi che gli amarcord di un giudice fossero al top dell’interesse dei frequentatori delle biblioteche nazionali, cui di norma vengono “donati” i prestigiosi libri acquistati dall’Ente a prezzi forse inaccessibili per i comuni lettori.
Vorremmo precisare che la lettera al presidente della Comunità montana del Gargano inviata dal Centro Studi Martella in data 19-11-2007 non chiedeva affatto l’acquisto del volume.
Noi avevamo richiesto un semplice contributo per la pubblicazione, ma soprattutto per le attività 2008 del Centro Studi che prevedevano il seguente programma di massima:

1. Ricerca fonti documentarie sulla storia di Rodi Garganico per la redazione del VI volume della collana “I luoghi della memoria”.
2. Prosecuzione campagna mediatica per il restauro e la valorizzazione dell’abbazia di Càlena in agro di Peschici.
3. Promozione della cultura del Gargano sulla stampa e sul web.
4. Ricerca fonti documentarie (statuti) per ricostruire la storia delle antiche confraternite laicali di Capitanata.

Recita testualmente l’istanza: «In cambio del contributo che l’ente gli concederà, il Centro Studi consegnerà alla Comunità Montana del Gargano un numero di copie del libro (25 euro cadauno) corrispondente alla somma erogata».
I libri erano quindi un di più. Un dono, perché la nostra domanda si configurava piuttosto come richiesta di un contributo che permettesse la prosecuzione della vita culturale dell’Associazione.
Vorrei precisare che, come presidente del centro Martella, in 11 anni di vita, dal 1999 ad oggi ho inviato cinque istanze: soltanto quando stava per andare in stampa un volume dei luoghi della memoria (la collana editoriale fiore all’occhiello dell’associazione), e ci appressavamo ad intraprendere il lavoro di ricerca e studio per la successiva pubblicazione.
Tutte le volte abbiamo richiesto quindi un contributo che poteva essere dato al Centro nel capitolo relativo al terzo settore dove, in 11 anni di vita, noi non siamo stati mai inseriti (pare che esista, visto che Galli parla di fondazioni, di parrocchie, etc). Sappiamo che la polisportiva di Vico o un sito web come ildiariomontanaro.it, in un anno, hanno ricevuto contributi molto vicini (4.000- 5.000 euro all’anno) alla decantata somma di 5.300 euro a noi elargita dal 1999 ad oggi dalla Comunità Montana per la pubblicazione della nostra collana editoriale.
Nel suo resoconto sui 5.300 euro spesi dall’Ente per finanziarli, il segretario generale si è dimenticato di inserire il primo volume de “I luoghi della memoria”, cinque volumi, quindi, non quattro.
Nel nostro bilancio del 1999, per la verità, risulta che il primo bonifico di 3 milioni e mezzo di vecchie lire inviatoci dalla Comunità montana fu subito “girato” dal Centro studi al Comune di Peschici che aveva anticipato alla tipografia Iaconeta le spese di stampa del volume, patrocinato dai due Enti. Questo per dovere di cronaca.
Abbiamo sempre pensato che la spesa "culturale" delle amministrazioni debba essere normata (con un albo delle associazioni, regolamenti, piano dell'erogazione dei contributi, ecc.) e questo non solo giusto per farlo, come accade alla provincia di Foggia dove il massimo contributo dato alle associazioni più attive quest’anno (ci siamo anche noi), è stato di 600 euro lorde (e 200 a tutte le altre!). Una vera presa in giro!
Non abbiamo mai pensato di affidarci alla discrezionalità assessorile, sindacale o presidenziale, come qualcuno ha affermato, provocatoriamente, nel dibattito seguito alla querelle di questi giorni.
Il segretario generale Galli dovrebbe ancora ricordare che chiedemmo proprio a lui, per il volume “Ischitella e il Varano”, di recuperare la domanda del Centro Studi che da oltre un anno giaceva nel dimenticatoio dell’Ente perché ci eravamo rifiutati di ricorrere ai soliti canali politici.
Dovrebbe ricordare che una prima querelle con la Comunità Montana nacque dopo la pubblicazione di “Peschici nei ricordi”. Già nel 2001 scrissi una lettera al presidente Mazzamurro, presentando un cahier de doleance sulla vita grama delle associazioni periferiche e richiamandolo a un maggior rispetto del lavoro di ricerca del Centro Studi.
Ricordo bene il discorso che feci a Mazzamurro: che ritenevo ingiusto che un'associazione come la nostra, che aveva in cantiere una collana editoriale, oltre a tante attività di divulgazione e promozione culturale a largo raggio, non ricevesse un vero sostegno. Proponevo che la nostra collana editoriale trovasse un giusto accoglimento in sede istituzionale.
Ricordo che la scelta strategica di qualità basata su cooperazione e progetti condivisi con gli Enti non ha pagato affatto il Centro Studi. Quando abbiamo pubblicato nelle Edizioni del Parco il volume “Salviamo Kàlena”, siamo stati trattati malissimo dall’Ente Parco del Gargano che ci scippò i diritti d’autore. Del nostro libro, di cui furono stampate 1000 copie, dopo molte insistenze con i vari presidenti e vicepresidenti dell’Ente, abbiamo avuto soltanto una settantina di copie. Ne avevamo richieste 500 perché il libro non era un libro qualsiasi: era il nostro dossier/denuncia, il 4° titolo della collana del Centro e doveva servire a sensibilizzare tutti gli studenti peschiciani al recupero dell’abbazia di Peschici.
Invece la sera della presentazione, il libro fu venduto dal Parco. Ora lo vende l’editore Grenzi e noi dovremmo comprarlo se vogliamo inviarlo a tutti gli studiosi e i giornalisti che ce lo richiedono continuamente in saggio.
Ecco perché dal 2003 abbiamo preferito autofinanziarci e pubblicare per conto nostro i volumi: per conservarne il copyrait per future ristampe.
Mi permetto di esprimere tutto il disagio che sento addosso come presidente di un’associazione che dal 1997 svolge un ruolo di primo piano nel mondo culturale di Capitanata. Finora non ho mollato soltanto perché stavo portando avanti, cercando di coinvolgere tutti gli enti preposti, una mission forse impossibile: il recupero di Kàlena. Mi sono impegnata fin dal 1997, senza un attimo di sosta.
Ora l’avventura del Centro Studi Martella, e l’impegno per Kàlena, per quanto mi riguarda personalmente, finisce qui.
Troppo stanca di lottare: i mulini a vento mi hanno sfiancato!

Teresa Rauzino

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 25/06/2008 -- 13:52:42 -- il direttore editoriale

Siamo del parere che undici anni non vadano buttati nel cestino della carta straccia. Il "gesto" della presidente del Centro Studi "Martella" non si confà a un carattere deciso e tenace come il suo. Non riteniamo che un attacco qualsiasi, anche il più virulento e proditorio, possa scalfire una corazza temprata già in altre circostanze non certo piacevoli. L'esistenza è fatta di battaglie e se ne perdi 99 ma vinci l'ultima, la centesima, la guerra ti può vedere vincitore. Inoltre, reputiamo che con un background come quello che vanta Teresa Maria Rauzino, nostra preziosa collaboratrice e redattrice, non vada vanificato da qualche episodio che per quanto possa essere "sgradevole" fa parte del gioco delle parti, dando "soddisfazione" a chi starà dicendo "finalmente ce la siamo levata dai piedi". Non è da te... Terry!

-- 25/06/2008 -- 18:37:04 -- chicco

Ritengo che il direttore abbia ragione ..... mollare ore sarebbe una sconfitta e faresti un piacere a molti burocrati del cavolo.. resisti °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Eg. Sig..... "chicco", non Le cassiamo il post in quanto ha per tema una "giusta causa". Ci vediamo al prossimo!

-- 25/06/2008 -- 21:34:28 -- chicco

non capisco perche' dovrebbe cassare un commento ... e comunque perdereste sicuramente un lettore .... !!!!

-- 25/06/2008 -- 22:26:42 -- il direttore editoriale

Eg. Sig. ... "chicco", non è questione di "perché" o "percome", ma del modo in cui un utente si propone su un nuovo palcoscenico che ha fra i suoi obiettivi di rispecchiare fedelmente la professionalità di chi lo gestisce. Prima ha fornito una registrazione che definire "risibile" è riduttivo (un numero di tel foggiano con 7 cifre, via!), poi s'è messo a pontificare a destra e a manca. E' stato richiamato, 2 volte, a una maggiore sensibilità nei confronti del nostro lavoro... e ora si chiede perché dovremmo cassarla! Non Le sembra un po' strano? Sappiamo che non c'è miglior sordo di chi non vuol sentire, ma La riteniamo troppo intelligente per non capire che preferiamo perderLa e acquistarne 10 diversi da Lei - e, ci creda, così come sta decollando il sito, non è assolutamente impensabile - piuttosto che aver a che fare con utenti che approfittano dell'anonimato per mettersi a fare il saccente sussiegoso. Comunque la mettiamo, è sempre una questione di rispetto. Non crede?

-- 26/06/2008 -- 11:30:50 -- chicco

Non mi sembra di aver fatto il saccente !!! per quanto riguarda l'anonimato siete voi che date la possibilita' come tutti d'altonde di poter accedere con un nick ai commenti degli articoli. Mi sembra comunque che sia piuttosto una questione personale rivolta a non accettare le critiche dei lettori e mi creda da una persona di cultura come lei non me lo sarei aspettato !!! toccatemi tutto ma non il mio breil!!!!!!!!!!!! °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Caro... "Chicco", volendo risponderti in privato, mi sai dire se almeno la tua mail è esatta?

 
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