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27/01/2013

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MAI DIMENTICARE

Clicca per Ingrandire A evitare la solita retorica che scatta prepotente in queste particolari giornate (foto del titolo e 1 sotto; ndr), a evitare anche compulsivi lavaggi di coscienza e i “mi piace” dei social network utili solo a tenere allenato il dito indice, proponiamo flash, riflessioni e ripescaggi attinti da facebook.

Legge 20 luglio 2000, n. 211: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio - data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz - ‘Giorno della Memoria’ al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.”

SIPONTA DE LEO = Il 27 gennaio i cancelli di Auschwitz furono abbattuti... Non dimentichiamo, perché oggi tanti altri cancelli di genocidi sono ancora da abbattere.

MARIOLINA SANTOVITO = Memoria: processo mediante il quale le nostre esperienze vengono codificate, conservate e utilizzate nel tempo. Dobbiamo ricordare per non dimenticare mai!

Furono presi e condotti
come agnelli al macello,
stipati in treni di ferro
percorrenti rotaie di ferro,
come di ferro furono
i chiodi che al Cristo,
trafissero mani e piedi.
Furono rinchiusi in baracche
di legno,
arsi nei forni crematori
costruiti anch'essi di legno,
come di legno
fu la Croce del Cristo.
E il filo spinato
che circondava i lager
era la stessa corona di spine
posta sul capo del Cristo
urlante e piangente.
Quel Cristo
che in quell'estremo suo dolore
insegnò il perdono, l'amore.

ETTY HILLESUM = Una pace futura potrà essere veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso. Se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore, se non è chiedere troppo.

GIGI VECERA = “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” (Primo Levi, “Se questo è un uomo”).

IL MONDO DI GIÒ = Gli umani ogni giorno attuano il ‘loro’ essere nazisti; ogni giorno gli umani eseguono olocausti verso indifesi e innocenti animali in lager di ‘loro’ costruzione come mattatoi, laboratori di vivisezione, allevamenti dell'orrore, pellicce… E tutto questo in nome dei ‘loro’ vizi, del ‘loro’ lucro, ma sopratutto della ‘loro’ arrogante e violenta ignoranza. E poi fingono di lavarsi la ‘loro’ putrida e incrostata coscienza solo ogni 27 gennaio! Troppo facile… ipocriti!

ARCANGELA FASANELLA = Se giorno della memoria deve essere, che non si dimentichi nulla, neanche i massacri razziali fatti in nome di Dio e neanche quelli fatti in nome del comunismo!

ELIDE PERNA = La Bibbia afferma che l’uomo è come un albero del campo. Pensieri e affermazioni antisemite del nazismo si sono purtroppo trasformati in atti concreti e hanno sradicato molti alberi nei campi di concentramento e nei ghetti durante la Shoà: la generazione che è sopravvissuta e noi che ne siamo gli eredi abbiamo il dovere di piantare nuovamente noi stessi nella storia dell’uomo e nella casa del Signore, come dice il salmista (salmo 92) “coloro che sono piantati nella casa del Signore fioriranno nei cortili del nostro Dio”.

EVA GAMBARDELLA = Il generale Dwight D. Eisenhower, quando arrivò coi propri uomini nei campi di concentramento, non ebbe il minimo dubbio. Ordinò che fosse scattato il maggior numero di fotografie alle fosse comuni dove giacevano ossa, abiti, corpi scomposti, scheletrici, ammassati come piramidi casuali. Fotografie per ogni gelida baracca che fungeva da dormitorio, fotografie al filo spinato, ai forni crematori, alle divise, ai cappellini, alle torri di controllo, alle armi, agli strumenti di tortura. Fotografie ai sopravvissuti (foto 2) così vicini alla morte da poterci interloquire e restituirla a chiunque li fissasse senza dover nemmeno aprire bocca. Senza parlare, senza parole.

Eisenhower pretese che fossero condotti presso i campi di concentramento tutti gli abitanti tedeschi delle vicine città per vedere la realtà dei fatti e che, suddetti civili, fossero costretti a sotterrare i corpi dei morti. E poi spiegò: “Che si abbia il massimo della documentazione possibile - siano registrazioni filmate, fotografie, testimonianze - perché arriverà un giorno in cui qualche idiota si alzerà e dirà che tutto questo non è mai successo”.

“Perché un giorno arriverà qualche idiota che si alzerà e dirà che tutto questo non è mai successo”: da ripetere, incorniciare e santificare questa frase. Racchiude il senso della storia.

FRANCO SALCUNI = Ci sono deficienti che ancora oggi agitano l'odio razziale come manifesto politico. Ci sono anche pseudo-storici che negano l'olocausto, i campi di sterminio e le camere a gas, attribuendone l'invenzione agli stessi ebrei, che con questa menzogna sporcherebbero la memoria di quel galantuomo di Adolf Hitler! A questa gente senza scrupoli che difende e pratica l'orrore si risponde semplicemente ricordando sempre e insegnando ai nuovi nati la capacità di indignarsi.

TOMMASO PIO DELL'AQUILA
Ancora troppi commemorano senza praticare il ricordo. Questa giornata di memoria sta diventando una giornata di retorica. Siamo al 2013 e le persecuzioni si perpetuano da parte e col tacito consenso di chi deposita corone ai cancelli di Auschwitz.


Chiudiamo col pensiero più bello che abbiamo ritrovato sul social network.

RITA VELOCE = Una madre cresce i propri figli cercando di insegnare loro a non ripetere errori frutto di esperienze personali o comunque patrimonio del proprio bagaglio di vita. La storia cerca di fare la stessa cosa, ma noi siamo eterni somari fra i suoi banchi di scuola. E dei peggiori, perché scriviamo o ci riempiamo la bocca di parole come “per non dimenticare” e “perché ciò non possa più accadere”. Sicuri di ciò che diciamo? Non stanno forse accadendo ancora atrocità e noi, come facemmo allora, chiudiamo le finestre per non sentire il tanfo dei cadaveri? Scusate la durezza delle mie parole di oggi, ma i delicati possono sempre chiudere altre, opportune, finestre!


PS - Per stampare meglio nella memoria l’intera vicenda, riportiamo la lirica di Primo Levi che apre il video della settimana.

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.


 Redazione

 

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