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18/12/2012

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NOVE SONO I “MAGNIFICI”

Clicca per Ingrandire Nove (come tre volte il numero perfetto), Nove (come il voto che apre le porte all’eccellenza), Nove (come i primi numeri che imparano i bambini)… E ‘Nove’ i componenti di un gruppo peschiciano sorto e operante intorno a un unico obiettivo, un solo fine, un meraviglioso scopo: portare sollievo a chi ne abbia veramente bisogno. E chi se non i più piccoli colpiti da malattie che alla loro età sembrano insormontabili, perché teneri i corpi, perché deboli le menti, perché non ancora costruiti negli organi e negli scheletri, perché indicati da un destino che nessuno augura a nessuno, tanto meno al proprio figlio?

I “Magnifici Nove” (a volte anche dieci, undici, dodici… per nuovi ingressi estemporanei di supporto a uno straordinario progetto, com’è accaduto quest’anno con l’aggregazione di Domenico Maggiano che, in quanto studente dell’Università di Ancona, si è aggiunto con funzioni di ‘guida’), spinti da quel sentimento di solidarietà umana che costituisce l’input seguendo il quale il gruppo cui ci stiamo riferendo si muove, sono i componenti degli “Amici dei Bambini” - una locuzione, una garanzia - che fanno volontariato superando barriere d’indifferenza, menefreghismo ed egoismo tipiche di questa nostra era senza valori e apatica. Da due anni mettono in moto una macchina meravigliosa che inizia a rombare quando si appressa il Natale (e non perché a Natale si è tutti buoni) e spegne i motori dopo 48 ore interamente dedicate ai piccoli degenti di cliniche cardiologiche e oncologiche.

E’ successo anche quest’anno, per la seconda volta. Gianluca Fasanella (sax tenore), Annamaria Olivieri (flauto traverso), Pierpaolo Olivieri (sax baritono, numeri di magia e illusionismo), il maestro Mario Racioppa (flicorno tenore e direttore della banda “Città di Peschici”), Francesco Mastromatteo (flicorno tenore), Vincenzo Tavaglione (flicorno baritono), Leonardo Biscotti (tromba), Elia “Mammamamma” Salcuni (Babbo Natale), Luki Luciano Biscotti (autista, che nei due giorni di domenica 16 e lunedì 17 si è fatto mille chilometri solo solo perché gli altri dormivano), armati dei loro strumenti, delle loro animazioni, della loro straordinaria umanità, del loro splendido altruismo, del loro viscerale sentimento di fratellanza, si sono messi in marcia puntando verso i reparti pediatrici specialistici dei più vicini ospedali.

E’ successo anche stavolta col Poliambulatorio “Giovanni Paolo II” di San Giovanni Rotondo, mèta obbligata e tappa di una delle due giornate. Ma quest’anno l’hanno voluta più ricca di significati la loro impresa. Lo si capisce dall’accenno fatto sopra alla città di Ancona. Eggià, i nostri “Magnifici Nove” si sono spinti fino alle strutture ospedaliere di quei presidi specialistici - “Le Torrette”, “G. Salesi” e “G. M. Lancisi” degli Ospedali Riuniti - per fare visita ai piccoli pazienti dei reparti di Oncologia pediatrica, Cardiochirurgia congenita e Pediatria. Parole che solo a leggerle mettono i brividi: oncologia, cardiochirugia, ematologia… Se poi ci si sofferma un istante e il pensiero va all’età dei ricoverati, i brividi diventano frustate.

Dice uno degli “Amici”, Pierpaolo Olivieri, tornando dalla tappa anconetana: “Non mi aspettavo di trovare così tanti bambini. E sinceramente, per l'emozione, anche a me è scappata qualche lacrima!” Sì, perché i volti dei nostri volontari sono allegri e sorridenti, portano gioia e felicità, regali e dolciumi (offerti dai bimbi del catechismo delle Parrocchie peschiciane Sant’Elia e Sant’Antonio, mentre quelli raccolti dalle infermiere del reparto oncologico di Ancona sono stati donati ai piccoli ricoverati di San Giovanni Rotondo) per strappare un sorriso a un “bimbo pieno di tubicini dappertutto”, divertirlo e riuscire a farlo distrarre un po', anche un solo istante, eppure non sanno “se per quel bimbo ci sia qualche possibilità concreta di guarigione”. E ciò non può non arrossare gli occhi.

“E’ in questi momenti - aggiunge Pierpaolo - che ci accorgiamo quanto noi siamo fortunati”. E prosegue: “Vivere realtà come quelle che ti aggrediscono in quei reparti, anche se un giorno solo o poche ore, è la cosa più brutta al mondo”. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio per cui la situazione diventa simile a “una vittoria in battaglia”. Subito gli fa eco con una citazione il Babbo Natale ‘di fiducia’ del gruppo: “Non tutte le medaglie vanno appese al petto. Alcune si sente il bisogno di appenderle all’anima. Perché è semplicemente lì che meritano di stare. Sono quelle che mostrano orgoglio infinito e valgono di più di qualsiasi altro oro”.

E conclude: “Noi siamo soltanto i componenti di un’altra Peschici: quella costruttiva, generosa, propositiva, umile, vera. Riguardando le foto che abbiamo portato con noi, mi commuovo. E mi sento orgoglioso, ancora una volta, di appartenere a questa terra e di avere compaesani come gli Amici dei Bambini!” Un ringraziamento particolare, che viene dal cuore, l’intero gruppo lo rivolge alla signora Maria Olivieri, anestesista all’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, per la sensibilità e disponibilità dimostrate nel supportare costruttivamente l’iniziativa.

Piero Giannini



 Redazione

 

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