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30/11/2012

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COMPORTAMENTI VICHESI VACUI E IRRESPONSABILI

Clicca per Ingrandire Con un comunicato, letto durante la seduta del Consiglio comunale di giovedì 29 novembre, il sindaco di Vico del Gargano, Pierino Amicarelli, ha rassegnato le dimissioni. Le fibrillazioni all’interno della maggioranza erano cominciate già a fine estate, sfociate poi in una pubblica lettera di dissenso da parte dei consiglieri Nicolino Sciscio, Oscar Lanzetta, Nicola Apruzzese. Quest’ultimo poi rientrato e successivamente dichiaratosi indipendente. Non è bastata la schiacciante vittoria elettorale di Amicarelli con circa il 48 percento dei voti conquistati nella tornata amministrativa del maggio scorso. Non sono bastati i richiami alla responsabilità di fronte a un paese incredulo e ammutolito. Non è bastato il gesto, nobile e lungimirante, della “PrimaVera” di mettersi in gioco dalla parte del paese.

Tutto inutile di fronte agli scomposti veti personali privi di ogni decoro e senso politico. Ma, se questo gioco al massacro ricade sulle spalle dei consiglieri comunali, ben altra e grave responsabilità vi è nell’assenza totale e tombale dei cosiddetti partiti “consolidati”. Consolidati in che!? Non un cenno, non un rigo, non un comunicato, non una chiara e semplice presa di posizione sulla crisi è uscita dalle sedi dei “partiti consolidati”. Solo ombre, maschere, zombi che si aggirano per i marciapiedi di Vico del Gargano con la clessidra in mano in attesa dell’ultimo granello di sabbia.

Questi sono i “riti della politica” vichese e questi sono gli “uomini” dei riti vichesi. Su questi riti il paese dovrebbe crescere, camminare, ripulirsi, salvarsi. Allora, perché meravigliarsi della sfiducia della gente, perché meravigliarsi dell’ostilità dei giovani, perché accettare, nel silenzio assoluto, le dimissioni di un sindaco eletto con il 48 percento dei voti. Le cittadine e i cittadini di Vico hanno posto nelle mani di una persona un pezzo di vita di questo sfortunato paese. Il paese ha votato, la gente ha scelto, il segnale ricevuto è forte. Tocca agli uomini responsabili, e alla politica responsabile, svolgere un attento lavoro di “attenuazione del rischio”. Leggere e capire il segnale che il popolo di Vico ha mandato.

Tocca agli uomini e alla politica alzare un poco il livello della qualità, saper leggere nei bisogni, nei limiti e nelle difficoltà di questo paese. Tocca agli uomini e alla politica liberarsi dalla zavorra e togliere i macigni dalla strada per riprendere a camminare. I cittadini, i commercianti, la parte produttiva del paese, i liberi professionisti sperano che i venti giorni di riflessione (tempo in cui il dimissionario può “ravvedersi”; ndr) siano sufficienti per riaccendere sul paese quella luce che l’irresponsabilità e la vacuità dei comportamenti ha spento la sera di giovedì, alle ore 21.15, nella sala consiliare di Vico del Gargano.

Michele Angelicchio

 Redazione

 

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