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23/10/2012

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LA NONNA “AD HONOREM” DI MANFREDONIA

Clicca per Ingrandire La nonna dei sipontini, la signora Maria Giuseppa Vaira, ha ricevuto la visita del sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi. Si è interessato a lei leggendo un articolo pubblicato su un noto sito web locale che la riguardava e ha chiesto se poteva incontrarla. La richiesta è stata esaudita nella serata di venerdì 19 ottobre e i buoni tre quarti d’ora trascorsi in sua compagnia, ascoltandola, sono stati appaganti e pregni di significato.

Non stiamo parlando di una coppia di innamorati, bensì del sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, e della signora Maria Giuseppa Vaira, Nonna ‘ad honorem’ di Manfredonia. Una definizione meritata sul campo, dalla signora Giuseppina, non fosse altro perché detiene il primato di essere la donna vivente più longeva della città. La carta d’identità indica, come data di nascita, il 7 aprile 1910. Si fa presto a fare due conti e a dire che la nonna di tutti i sipontini ha varcato la soglia dei 102 anni già da sei mesi e si comincia a profilare all'orizzonte il traguardo, che tutti le auguriamo di raggiungere, dei 103 anni.

Il sindaco ha fatto visita all’ultracentenaria, nativa di Macchia, omaggiandola di un bouquet di fiori che Giuseppina ha accettato con sobrietà e malcelata soddisfazione. “E’ per me un onore ospitarla nella mia casa, caro signor sindaco”, ha esordito la signora Vaira non appena ha visto la sagoma del primo cittadino sipontino fare capolino dalla tenda del pianterreno dove abita. Vestita di tutto punto aveva colto di sorpresa i parenti che proprio in questo modo hanno inteso che sarebbe successo qualcosa di diverso dalle solite serate in compagnia di nonna Giuseppina. La donna infatti, avvisata dalla badante della visita del sindaco, ha ceduto alla tentazione, spesso prettamente femminile, di mettersi in ghingheri per l’ospite che aveva chiesto e ottenuto di farle visita.

“La signora Giuseppina - racconta Angelo Riccardi - è un tesoro per l'intera comunità cittadina. Quando entro a diretto contatto con gli anziani mi ritrovo a vivere con loro momenti ricchi di ricordi, ma anche di speranza per il futuro. La vita media si è allungata e i cittadini che superano i settant’anni sono sempre più numerosi e si trovano di frequente ad affrontare da soli le molteplici carenze assistenziali, economiche e previdenziali che la nostra società non sa fronteggiare. Carenze frutto dell’evoluzione della società, sempre più attenta a chi produce ricchezza e sempre meno disponibile a sostenere chi non può produrre.

“L’anziano - continua - si ritrova troppo spesso emarginato, smarrendo quel ruolo significativo che conservava in un passato che era di certo maggiormente a misura d’uomo. Eppure gli anziani continuano a rappresentare una presenza tanto importante quanto significativa per noi tutti. Le persone come nonna Giuseppina hanno alle spalle un cammino ricco di esperienza e saggezza: valori che devono essere messi nelle condizioni di trasmettere, perché senza questo loro insegnamento le nuove generazioni saranno certamente più povere”.

La signora Giuseppina ha vissuto la sua lunga vita dedicandosi tanto al lavoro nei campi quanto alla famiglia e alla casa. Sembra non ci siano segreti particolari per la sua longevità, se non la dote di un carattere mite e amabile, accompagnato a una grande giovialità. In più occasioni ha provato a mordersi metaforicamente la lingua coi suoi “sono una gran chiacchierona, signor sindaco”, ma ogni volta è stata invitata a proseguire nelle sue acute osservazioni e nei precisi dettagli che accompagnavano ognuno dei ricordi.

Circondata dalla presenza fisica e dall’affetto di alcuni dei suoi dieci figli viventi, su dodici dati alla luce (è stata un po’ meno prolifica di sua madre, arrivata fino a diciotto pargoletti), di nuore e cognati, nipoti e pronipoti (assente per influenza la pronipote da cui la separa un intero secolo di vita “e quattordici giorni”, aggiunge nonna Giuseppina), l’anziana donna ha saputo intrattenere senza fatica alcuna il sindaco avvolgendolo nei suoi racconti di vita. Senza fatica perché nonna Giuseppina è estremamente lucida, a dispetto dell’età, e ricorda perfettamente date ed eventi che hanno caratterizzato fin qui la sua esistenza.

“Mi dispiace solo che ormai - confessa l'arzilla signora - ci vedo da un solo occhio, ma per certi versi è anche colpa mia. Fui operata di cataratta all'occhio sinistro anni fa e, dopo il normale decorso post operatorio, mi fu chiesto se volevo risolvere lo stesso problema che avevo anche per l’occhio destro. Considerato che ormai avevo 96 anni mi dissi che non valeva la pena sottopormi a un nuovo intervento ma sbagliai, visto che sono trascorsi altri sei anni e il Signore vuole che io sia ancora qui coi miei affetti familiari”. La fede è importante per la Nonna di Manfredonia ed è chiaro anche dall’immagine di Papa Giovanni Paolo II che fa bello sfoggio sulle linde pareti della sua abitazione, accanto al riconoscimento ottenuto dal Comune di Manfredonia quando entrò a far parte dell'elitario ‘club dei centenari’ manfredoniani.

“L’anziano - dice il sindaco - possiede doti importanti in una società inquieta e con ritmi frenetici, dove i cambiamenti veloci lasciano poco spazio alla riflessione. L'anziano diventa così una scuola di vita”. E ne ha davvero tante di cose da insegnare nonna Giuseppina, una donna così forte e determinata capace, alla rispettabile età di 91 anni, di salire su un albero di olive come faceva quando l'anagrafe le permetteva più agevolmente questi sforzi. “Non siamo riusciti a dissuaderla - confessano i parenti - e prima ancora che potessimo intervenire era già trionfalmente salita sul tronco di un ulivo!”

“E’ importante comprendere - conclude il sindaco dopo la visita a nonna Giuseppina - che senza il passato, i ricordi, le tradizioni, noi tutti ci ritroviamo come alberi senza radici. Le persone cosiddette anziane sono testimoni di valori e modelli che vanno a consolidare l’identità e il senso di appartenenza. Gli anziani non devono essere l’oggetto, ma il soggetto di un cambiamento culturale che coinvolga tutti. Assistere gli anziani, non solo nei casi di inidoneità fisica ma ancor più dove necessitano di affetto e compagnia, è il comportamento che deve divenire una regola di vita per ognuno di noi. Solo in questo modo potremo tutelare il nostro futuro e dare un insegnamento alle generazioni che verranno”.

 Ufficio Stampa e Comunicazione - Comune di Manfredonia

 

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