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10/10/2012

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LASCIATE IL MARE IN PACE!

Clicca per Ingrandire E’ vero, da Manfredonia non si vedono le Isole tremiti, eppure alla manifestazione “No Triv!” del 6 ottobre l’Arcipelago c’era. L’Arcipelago delle centinaia di associazioni e comitati coi temi ambientali loro specifici su cui sono, nelle loro realtà, tutti profondamente impegnati. Temi portati a Manfredonia in corteo, con lo striscione “portatori sani di energia pulita” (foto 1 sotto; ndr). Hanno dispiegato il programma del vasto fronte ambientale: dal no a petrolio e inceneritori alla gestione sostenibile di risorse, rifiuti, beni comuni, contro consumo del suolo e cementificazione.

Commentavamo con Vanni di Taranto (foto 2) il valore di questo arcipelago per ribattezzarlo ”La Rete in rete”, per dare univocità alla Rete. E a Manfredonia c’era l’Arcipelago delle isole care a Lucio Dalla. Il movimento No Triv lo ha ricordato anche in questo appuntamento nella Città del Golfo. Il cielo sul promontorio del Gargano era ancora più azzurro coi colori del lungo serpentone della manifestazione e il mare all’orizzonte non aveva più le sagome del polo chimico di Macchia: Manfredonia è la prima città italiana ad aver smantellato l’industria petrolchimica e ad averla bonificata. Lo sognano anche gli amici di “Taranto c’è”, presenti a Manfredonia.

E a testimoniare il tema del matrimonio sostenibile tra lavoro e ambiente, vi erano i sindacati: Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cobas, Acli. Con loro quei partiti che sul conflitto lavoro-ambiente hanno idee più chiare. Così pure al No Triv Day di Manfredonia era cospicua e importante la presenza di un lungo elenco di istituzioni pugliesi e molisane; tantissimi sindaci dei piccoli e grandi Comuni di Gargano, Molise (Termoli) e Provincia di Foggia. Coi sindaci di Manfredonia Angelo Riccardi, Bari Michele Emiliano, Foggia Gianni Mongelli e vicesindaco di Monopoli Antonio Rotondo, i presidenti di Provincia e Parco del Gargano, i consiglieri regionali, l'assessore Nicastro e il presidente Introna.

Tutti meritatamente hanno manifestato “A Testa Alta!” poiché dopo le sentenze del Tar Lazio contro le autorizzazione del Ministero dell’Ambiente alla Petroceltic, l’ottima riuscita del “No Triv Day” rappresenta un'altra vera sentenza, immediatamente esecutiva di sfratto, contro le scelte energetiche ottocentesche del Governo. E’ stata una manifestazione festosa e popolare, organizzata con la fatica vorticosa di tanti in pochi frenetici giorni. Da oggi, dopo le sentenze, l’obiettivo è ancora più ambizioso: modificare l’articolo 35 della legge sulle liberalizzazioni e scrivere una nuova legge per tutelare l’Adriatico favorendo la Green Economy.

Da Manfredonia è partita anche questa cartolina (una ragazza sorridente dice “la firmo perchè mio padre è pescatore”): “Signor Ministro, in questi anni abbiamo apprezzato (e studiato) i suoi interventi sul Protocollo di Kyoto e i cambiamenti climatici. Sia coerente! Non vogliamo sprofondare, con le piattaforme petrolifere, verso modelli di sviluppo superati”. A questa cartolina aggiungiamo un messaggio per i parlamentari: la legge sulle liberalizzazioni energetiche toglie alle nostre comunità ogni diritto sul merito della decisione finale, va contro ogni valida strategia europea la quale, su scelte ambientali e sviluppo sostenibile, chiede a tutti di adottare processi di condivisione. Prova ne sono le sentenze del Tar del Lazio.

Quelle autorizzazioni ambientali alla Petroceltic vogliono minare la forza dell’opposizione intelligente del movimento e delle istituzioni. Dalla nostra parte abbiamo proprio questa incredibile e straordinaria pratica di “condivisione dal basso”, fra noi e con le nostre istituzioni più vicine (Regioni, Comuni, Province). Dal 2010 camminiamo insieme, anzi abbiamo nuotato in questo mare a Lesina, a Termoli, a Tremiti, a Monopoli, a Manfredonia. In questo percorso sappiamo che al tavolo tutti dobbiamo contribuire con le nostre proposte e discutere le scelte di economia sostenibile. Molto ancora abbiamo da fare per ambientalizzare il resto delle attività produttive, per il risparmio e la tutela delle risorse.

Riflettete, allora, amici in Parlamento sul voto unanime da voi espresso alla legge sulle liberalizzazioni e sul Piano Energetico Nazionale. Ora siate più attenti, i vostri elettori già lo sono. Nessuno potrà più giustificare la mancata discussione della proposta di legge adottata dalle regioni adriatiche sull’esempio di quella per prima adottata dalla Regione Puglia e a seguire, dal Veneto, dal Molise, dall’Abruzzo… Questa volta approfondite l’argomento per dare risposte ai ministri competenti. Noi, “La Rete”, vi seguiremo attentamente in questo percorso, noi abbiamo tutta la forza e la lucida intelligenza per conquistare il futuro, non certo per arretrare nel passato. La nostra ‘Onda’ arriverà fino a Roma se necessario. E, come detto alla manifestazione di Monopoli, lo abbiamo ripetuto anche a Manfredonia: “Si alle energie rinnovabili, No al petrolio”. Il futuro e il lavoro possono essere solo ambientalmente sostenibili, non torniamo indietro all’industria preistorica.

Gianfranco Eugenio Pazienza

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 11/10/2012 -- 09:29:01 -- vincenzo

Avanti così, sempre a testa alta! Non facciamo che pretendere rispetto per i nostri diritti e per i diritti del nostro Adriatico (auspicandoci che nessun altro mare, in futuro, abbia a soffrire, visto che non ce n'è alcuna vera necessità: ciò che prendiamo da essi, lo possiamo prendere dall'aria, dal Sole e da "sorella Acqua"!). Restiamo vigili e pronti a formare onda di TZUNAMI verso Roma, se necessario!

-- 15/10/2012 -- 08:47:17 -- ANTONIO

Le Regioni, di PUGLIA - MOLISE - ABRUZZO - MARCHE, hanno mosso i primi passi. Insieme ad alcune Province, ed altrettanti Comuni. Da Termoli; poi da Monopoli; poi ancora da Manfredonia; oltre che dalle stesse Isole Tremit; è partita l'Azione, la Riflessione, e la TUTELA di TUTTI I MARI ITALIANI E LA PROTEZIONE DELL'ITALIA. Una Penisola,quale potre3bbe essere definita come un Paradiso Naturale, Turistico, Artistico, Culturale, Sociale, Ambientale, Spirituale! In un Paese però dove è oggi devastante e dilagante la Corruzione e la Distruzione spesso di ciò che è veramente importante (i veri valori). Ma, per Fortuna o per Miracolo della Provvidenza c'è il Popolo italiano: "quello vero"! Che tenta di Salvare l'Italia, quella quasi distrutta dalla Politica e dai Politici. Se non difendiamo TUTTI I MARI ITALIANI e L'ITALIA cosa rimarrà di Noi Stessi?

-- 15/10/2012 -- 09:23:25 -- ANTONIO

Chi partecipa al No Triv ha a Cuore il Futuro dell'Italia e Lavora per la sua Sicurezza. Si impegna per difenderla prima dai pericoli, evitandone il più possibile i presupposti, e poi cerca soluzioni alternative per scongiurare il verificarsi di scelte sbagliate, quelle che spesso sono frutto di cose fatte male, o forzatamente giustificate, che al tempo stesso danno origine a prospettive sbagliate, e che costituiscono anche fonti di incidenti. Prevenzione e cautela sono binari che portano alla riflessione ed alla elaborazione di scelte e soluzioni più sagge o migliori, e soprattutto portano a quelle più sostenibili e più sicure. Chi attenta alla Sicurezza dell'Italia e fa imboccare alla Nazione scelte azzardate che minano da subito gli equilibri di ogni genere e crea i presupposti di sismi e contraccolpi di ogni genere. IL NOSTRO E' UN'IMPEGNO PER L'ITALIA. "migliore"!

-- 15/10/2012 -- 09:49:29 -- ANTONIO

Chi attenta alla Sicure3zza dell'Italia al tempo stesso fa sbagliare all'Italia; nel senso che suggerisce male, nella ricerca delle soluzioni ai problemi! L'energie sono una cosa mentre la Sicurezza, la Salute, l'integrità, il futuro sono Tutt'altra co9sa, cioè tutto!

-- 15/10/2012 -- 09:56:19 -- ANTONIO

Chi fa imboccare all'Italia la strada di scelte sbagliate: sbaglia! E, fa sempre in tempo per correggere e rimediare. Il Ministro sà che sbagliare è umano mentre perseverare è diabolico! Continuare a trivellare l'Adriatico, e non solo, ed a procedere ulteriormente ad esagerare nello svuotare la crosta terrestre e sotto i mari, di più di quanto è già stato fatto in passato, equivale ad osare troppo. Specie quando la Terra trema, si scontra, e sprofonda. Frequenti sono colpi e contraccolpi. Come pure frequenti sono i disastri da inquinamento e legati ai terremoti. Che scuotono i sentimenti, le coscenze, e le basi di un vivere già precario o provvisorio. Basta con il Consumismo sfrenato, fatto di sprechi, abusi, esagerazioni, cattive abitudini, speculazioni, o altro di negativo. Spesso le Crisi nascono da noi stessi e dal modo sbagliato di affrontare i problemi della Vita, specie quando la si mette a rischio o pericolo di estinzione!

-- 15/10/2012 -- 10:11:52 -- ANTONIO

Di che cosa discutono i Ministri della Salute, dell?Ambiente, degli Interni, della Giustizia, del Turismo, dello Sviluppo Economico, dell'Istruzione, etc. etc., in un Consiglio dei Ministri, quando gli Stessi mettono a rischio e pericolo di disastri tutto quanto è nelle loro mani? E in Pericolo è l'Italia stessa e gli Italiani? Un conto è delegare ed un'altro è abdigare da parte degli elettori. Il Popolo è Sovrano e va ascoltato! Specie quando gli interessi sono di tutti e tutti sono in pericolo e l'Italia è Pubblica e non Privata, cioè privata di un qualcosa! Privata di un potere che deve rimanere Pubblico e Collettivo.

-- 15/10/2012 -- 10:20:10 -- ANTONIO

E non in mano ad un Singolo Ministro o alle dipendenze di un eventuale Potere forte, che ai giorni nostri è rappresentato dal DENARO! L'UOMO FA IL DENARO MA IL DENARO NON FA L'UOMO, il quale è vero può fare tutto, salvo risolvere il problema della morte, e cioè quando è troppo tardi per difendere la Vita.

-- 15/10/2012 -- 10:24:40 -- ANTONIO

In casi di disastri è troppo tardi per difendere la Vita. In Tali casi poi va a finire che nessuno paga i danni e non è facile individuare i colpevoli o i responsabili. Dunque prevenire è meglio che curare. Impegnandosi prima si difende la Vita. Questo sì che può fare l'Uomo! Difendere per difendersi e sopravvivere e così continuare ad assicurare la Vita con la creazione di nuova speranza e di voglia di Futuro!

-- 15/10/2012 -- 10:31:12 -- ANTONIO

Ciò che non siamo in grado di fare è ridare Vita a ciò che non ha più il valore e la funzione dell'esistenza, e cioè di restituire valenza e vigore di ciò che è importante alla Vita, quando è troppo tardi per sostenere ed aiutare alla continuità dell'esistenza. In tali casi siamo perdenti. La Vita è fatta per difendere la Vita, per Garantire Nuova Vita. E' bello vedere un Cielo ed un Mare Azzurro, e continuare a sperare in Futuro Celeste o Roseo di Speranza. Sappiamo bene che oggi la situazione è assai grigia per non dire nera, per i tanti problemi che offuscano i colori dell'arcobelano. Ma siamo fiduciosi per il nostro impegno e di tanti che useranno nell'ambito istituzionale eparlamentare il Buonsenso. Compreso gli stessi Ministri. Fiduciosi in un loro ripensamento e cambiamento di rotta. Perchè anche loro sanno bene che in casi di disastri o terremoti non c'è più speranza per nessuno! Nè l'Economia Nazionale, già precaria, potrà mai salvarsi, o più risanare.

-- 15/10/2012 -- 10:57:49 -- ANTONIO

..."Se non dopo il decorso di molti anni". Il No Triv è per la difesa di tutti i mari italiani, dalla Sicilia alle Eolie, dal Mare di Amalfi e Positano ai Mari della Toscana e delle Cinque Terre, dall'Adriatico al Mediterraneo... . Nel ricordo anche di LUCIO DALLA!

 
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