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30/08/2012

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MONTI E IL SUO CAPOLAVORO

Clicca per Ingrandire Con una sola mossa il presidente del Consiglio Mario Monti ha messo a segno un poker di risultati degni di un politico di lungo corso, capace di sintetizzare il meglio dell’acume, del prestigio e dell’opportunismo lungimirante di figure familiari in Puglia, come quelle di Aldo Moro, Vito Lattanzio, Vincenzo Russo, Rino Formica e Pinuccio Tatarella. Solo per citarne le più significative.

Facendo trapelare una disponibilità di massima, e poi accettando la richiesta di inaugurare la 76ª edizione e il nuovo corso della Fiera del Levante, Monti ha lasciato Silvio Berlusconi solo nella sua “personale” presa di distanza dall’appuntamento storico barese e si appresta a rilanciare l’evento, certificandone la portata cruciale nel ruolo nevralgico del Mezzogiorno, per l’auspicato e perseguito risveglio della crescita economica del Paese, dell’Europa e dell’intero Mediterraneo.

Dà un attestato d’attenzione non da poco al collega economista Gianfranco Viesti, presidente coraggioso e ambizioso della Fiera del Levante, e soprattutto conquista simpatia, benevolenza e consensi preziosi nella regione “pilota” del progetto politico caro a Casini e D’Alema: tracciare il sentiero comune dove far confluire i flussi moderati e le ambizioni riformiste.

Ancora una volta, il premier dimostra coraggio e ‘savoir faire’. La trasferta a Bari non si preannuncia facile, nonostante la giocata di prima tendente a ben predisporre l’ambiente locale. Sul palcoscenico di un Petruzzelli “commissariato”, Monti si troverà di fronte ai più agguerriti combattenti di quel progetto politico: Michele Emiliano, paladino della Lista civica nazionale, e Nichi Vendola, sostenitore del recupero e del rilancio di “politiche di sinistra”, magari aperte ai preziosi contributi moderati.

Fuori dal Teatro, invece, è già preannunciata una sonora accoglienza da parte dei sostenitori a difesa del Tribunale di Lucera (dopo l’insensibilità riscontrata nella conferma governativa della soppressione del presidio giudiziario dauno) e da parte delle rappresentanze tarantine della caleidoscopica tragedia legata alle vicissitudini dell’Ilva, nonché degli altri controversi presidi industriali della Città dei due Mari.

Appuntamento al sette settembre, dunque. La “prima” della Fiera del levante al Petruzzelli si preannuncia storica, ricca di sorprese e senza dubbio “ri-generante”.

Antonio V. Gelormini

 Redazione

 

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