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04/08/2012

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QUEL RULLO COMPRESSORE CHE HA NOME CFF

Clicca per Ingrandire “E anche quest’anno ce l’abbiamo fatta!” dicono dalla direzione artistica del CFF, da 16 anni curata da Luciano Castelluccia. Inserito nella Rete dei Festival “Five Festival Sud System” (promossa dal Po Fesr Puglia 2007/2013 Asse IV - Puglia Sounds - Investiamo nel vostro futuro) con gli spettacoli tutti a ingresso gratuito, il Carpino Folk Festival, nonostante la crisi economica, nonostante le restrizioni del credito, nonostante i tagli alla cultura e allo spettacolo tutt'altro che motivati della politica, nonostante tutte le difficoltà di organizzare un evento così particolare, pur dovendo fare alcune rinunce il Carpino Folk Festival è ai nastri di partenza. In tempi di crisi sono sempre le manifestazioni più popolari che ne risentono di più. Il CFF è una manifestazione popolare e quindi non era per nulla scontato. Questa edizione, lo ricordiamo, è dedicata a tutti coloro che cercano riparo da guerre, persecuzioni e fame, alle ragioni della fuga, ai bisogni, alla dignita e all'umanità di milioni di persone, soprattutto donne e bambini.

Dopo lo sconfinamento in Germania del 28-29 luglio e l'anteprima a Rodi Garganico del 30, la 17.ma edizione del Carpino Folk Festival (4-10 agosto) avrà un'appendice l'11 agosto a Ortanova. Intanto farà tappa nelle mete turistiche migliori della Puglia, le più belle del Gargano. Oltre a Calenella (Peschici/Vico del Gargano), Cagnano Varano e Carpino ovviamente, quest’anno ci sarà Vieste, anteprima a Marina Piccola, domenica 5 alle 21.30 con “Le tarantelle del Gargano” (Progetto Cala La Sera: “Suoni e canti della tradizione di San Giovanni Rotondo” - Tarantula Garganica: “Nda nu litte d'amore” - Cantori di Carpino: “Stile, storia e musica alla Carpinese”).

La tappa è stata fortemente voluta dall'assessore al Turismo viestano, Nicola Rosiello. Precisa Michele Ortore, presidente dell'Associazione CFF: “Appena è venuto a sapere delle nostre difficoltà nell'organizzazione di questa edizione, Rosiello ci ha subito convocati e si è messo a disposizione per superarle tutte. Il Carpino Folk Festival è patrimonio dell'intero Gargano, ci ha detto, e noi gli abbiamo proposto il progetto delle tarantelle che più di altre hanno saputo porsi all'attenzione del pubblico (Monte S. Angelo, San Giovanni Rotondo e Carpino) per mostrare la vitalità e il ritmo trascinante delle musiche della nostra terra alle migliaia di turisti che verranno a farci visita alla baia di Marina Piccola”.

Ma il festival è soprattutto confronto. E a questo ci pensa la 5ª Edizione del Concorso Fotografico “Premio Rocco Draicchio”, dal 28 all'11 agosto, in collaborazione con il Servizio “Pugliesi nel Mondo” dell'Assessorato al Welfare Regione Puglia. Tema di questa edizione “Identità e culture di un'altra Italia”. Di seguito la qualificata giuria tecnica:
- Giancarlo Piccirillo, Direzione Generale PugliaPromozione
- Antonella Gaeta, presidente Apulia Film Commission
- Giuseppe Torre, coordinatore del Comitato per la Promozione del Patrimonio Immateriale
- Barbara Terenzi, antropologa della Fondazione Basso Sezione Internazionale e Coordinatore del Comitato per la promozione e la protezione dei diritti umani
- Claudio del Fuoco, fotografo
- Maria Rosa Comparato, fotografa
- Domenico Sergio Antonacci, fotografo Ufficiale del Carpino Folk Festival.

L’obiettivo è raccontare attraverso il mezzo fotografico, il proprio punto di vista sulle modificazioni subite dalla nostra società con l'arrivo di persone provenienti da background e culture diverse e condividere la propria idea di “integrazione”. La storia dell’emigrazione è scritta, da sempre, da milioni di uomini e donne partiti dalla propria casa per cercare un futuro migliore in terre lontane, in tutto il mondo. Milioni di persone che, non riuscendo a immaginare un futuro nel posto dove sono nate, sono costrette a lasciarlo e, a costo di enormi sacrifici, inventarsi un futuro altrove.

L’Italia e la Puglia in particolare sono state per secoli terre di emigrazione. Miseria, povertà, sfruttamento hanno spinto generazioni di pugliesi a lasciare la propria terra alla ricerca di una vita più dignitosa in terra straniera. Storie di distacco, di sofferenze e difficoltà. Ma anche storie di successi. Gli emigrati pugliesi in tutto il mondo hanno contribuito alla costruzione economica e culturale delle nazioni ospitanti grazie al loro lavoro, alle loro iniziative e alla loro genialità. Sono stati nuova linfa per quelle terre e, quasi sempre, sono riusciti a inserirsi pienamente nel tessuto sociale ed economico del paese ospitante fino a diventarne parte integrante.

All’improvviso, da alcuni decenni a questa parte, l’Italia si è trasformata da paese di emigranti in paese di immigrati e di colpo ha dimenticato il suo passato. Chiusura, paura, intolleranza, sfruttamento sono state le reazioni degli italiani. Paradossalmente le tragedie che hanno colpito i nostri emigrati non sono bastate a darci una coscienza più profonda del fenomeno migratorio e se in Italia abbiamo tanta difficoltà ad accettare gli immigrati extracomunitari è perché nessun governo ha reso “eroi” gli emigrati italiani che sono partiti per lavorare all'estero.

La riflessione che si vuole stimolare con il tema del Carpino Folk festival 2012 “Un’altra ITALIA” e col Concorso fotografico “Premio Rocco Draicchio” è proprio la presa di coscienza, da parte delle nuove generazioni, dell’importanza che ha avuto la storia dell’emigrazione dei loro padri. L’apporto di valori, non solo economici ma anche e soprattutto culturali, che tali esperienze, anche di sofferenza, ci hanno donato. E, soprattutto, la speranza e la volontà di cercare e trovare un futuro diverso e migliore per se stessi. Ma da queste riflessioni può e deve nascere anche una cultura dell’accoglienza. Negli ultimi decenni un numero sempre maggiore di persone provenienti da background e culture diverse è arrivato in Italia e ha contribuito a creare una immagine diversa del nostro Paese, non più dominato da un'unica cultura e identità, ma da una molteplicità di voci ed esperienze.

Come le popolazioni locali, anche in piccole realtà, si attrezzano a gestire la diversità e a normalizzarla, gettando le basi per una società interculturale? E’ possibile considerare i flussi migratori come un’opportunità per il futuro del nostro paese? Gli immigrati stranieri, allo stesso modo degli italiani all’estero, possono essere visti come nuova linfa, nuova vita per il nostro paese? “Noi pensiamo di sì - dichiarano gli organizzatori. - Anzi, noi pensiamo che questo sia già avvenuto, nonostante le politiche di chiusura seguite negli ultimi decenni.

“Identità e culture di un’altra Italia” è il titolo individuato per esprimere quest'idea: l'Unione Europea e l'Italia devono cessare di essere una fortezza blindata e spaventata e scegliere finalmente di costruire nuovi percorsi d’integrazione, inventandosi nuove forme di cittadinanza e di estensione dei diritti. Partecipare è semplice: è sufficiente compilare la scheda di partecipazione e inviare le proprie foto all’indirizzo indicato nel bando entro sabato 29 settembre 2012 (http://carpinofolkfestival.com/index.php/bandi?download=19%3Abando-concorso-fotografico-2012).


NB. L’intero programma della rassegna su www.carpinofolkfestival.com/HeyFOLKSLineup.php

 Ufficio Stampa CFF (foto MAIUGUALE)

 

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