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03/08/2012

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IL POPOLO LI RECLAMA. LORO SONO “I SUATT”

Clicca per Ingrandire Il 2 agosto alle 22 nella Villa Comunale di Peschici si è tenuta la tanto attesa esibizione del gruppo folcloristico i «Suatt» che dopo tempo sono “riapparsi” regalando musica, sorrisi e una serata di sano divertimento e tanta spensieratezza al numerosissimo pubblico accorso per l'evento (foto del titolo e 1 sotto; ndr). Il gruppo «Suatt» conosciuto dai compaesani e dai tanti turisti si lascia apprezzare per l'impegno della ricerca nel campo della musica popolare. L'esibizione ha messo in evidenza l’esperienza che il gruppo ha maturato in questi anni e gli dà il giusto riconoscimento in termini di merito e consensi. L'intento è divulgare attraverso melodie popolari la cultura della tradizione musicale e dei canti peschiciano-garganici che pare si perdano irrimediabilmente di fronte all'incalzare di un consumismo a volte prepotente.

E i Suatt ci riescono magistralmente!

Protagonisti della serata sono stati gli strumenti, dai classici che non tramontano mai, come le chitarre (Nicola Tardivo e Domenico Tozzi) e la fisarmonica (Ninino De Nittis), ai più strani e particolari completamente costruiti a mano e nati dall'ingegno e dalla laboriosità di chi ogni giorno dedica la propria vita a creare dal legno cose straordinarie: il “tricchëballacchë” in legno di ornello (suonato da Rocco Elia Costantino), i “ruticchi” costruiti con tappi di bottiglie (affidati a Michele Tavaglione), per non parlare del “basso monocorde” pizzicato da Nicola Piracci, tutti strumenti da quest’ultimo ideati e costruiti nella storica falegnameria di “Via Ponente”.

La serata, presentata da chi scrive, si è dipanata in diversi momenti. Particolarmente emozionante quello regalato all'amico Lillino (Notarangelo, scomparso qualche anno fa; ndr) preceduto dalla lettura del testo poetico di Giorgio Caproni, “Congedo di un viaggiatore cerimonioso”, seguito dalla canzone intitolata «Tu stà sempë mezz’a nnujië», e a lui dedicata, cantata da Michele Tavaglione. Nel corso della serata sono state presentate anche nuove canzoni: «La festa di Sant’Elia» che ripercorre i momenti di fede e devozione che legano il popolo di Peschici al suo Patrono, «’U dëspëratë» sul tema dell'emigrazione e «Palummella Blues», testo di Francesco Piracci, musicate da Domenico Tozzi, particolarmente applaudite e apprezzate dal pubblico rimasto numerosissimo fino al termine del simpatico appuntamento.

Non poteva certo mancare, fra i brani proposti, la canzone per eccellenza della tradizione peschiciana, «’U trabucchistë», e poi tante altre, e musica, divertimento, applausi, tamburi, suoni della nostra terra che hanno veramente dato un tocco di magia a una serata d'estate come tante trasformandola in una serata davvero unica. L'intento dei Suatt è parlare alla gente utilizzando il linguaggio dei canti popolari e l’intero gruppo, la sera del 2 agosto, è arrivato al cuore della gente, quella gente che ancora prima era arrivata al cuore dei «musici e cantori» avendoli fortemente voluti al punto che il gruppo non ha potuto e voluto deluderla. A questa gente va il «grazie» più grande e sentito dei Suatt.

E allora… alla prossima “suattata”!

Camilla Tavaglione


LA SCHEDA = I componenti del Gruppo

Domenico Costantino – “grattagratta” e voce (foto 2, a dx)
Rocco Elia Costantino – “tricchëballacchë” e voce (foto 2, a sx)
Michelino Del Duca – “cuta-cuta” (foto 3)
Ninino De Nittis – fisarmonica (foto 4)
Stefano Ercolino – “cha-cha-cha” e voce (foto 5, al centro)
Matteo Elia Lagrande – “cuta-cuta” (foto 5, a sx)
Romano Marino – “cuta-cuta” (foto 5, a dx)
Francesco Piracci – batteria (foto 6, seduto)
Nicola Piracci – basso monocorde (foto 6, in piedi)
Nicola Tardivo – chitarra classica e voce (foto 7)
Camilla Tavaglione – anchor woman (foto 8)
Michele Tavaglione – “ruticchi”, “trombetta” e voce (foto 9)
Domenico Tozzi – chitarra classica e service (foto 10)

 Redazione (foto messe a disposizione dal Gruppo

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 06/08/2012 -- 11:24:16 -- vincenzo

Non si può aver tutto dalla vita! Mentre ero al mare che ci ha donato i BRONZI DI RIACE, a Peschici, i SUATT. Una delle due cose dovevo per forza perderla! Pazienza. Speriamo di rifarci in futuro! Camilla: non hai pensato di tradurre i nomi peschiciani in nomi italiani? SUATT (mi pare che usi anche a Rodi, ma non ricordo cosa significhi); cuta cuta, grattagratta, ecc... Posso aspettarmi un "seguito"?

-- 06/08/2012 -- 19:11:08 -- vincenzo

Credo di averlo io un seguito. Mi pare di ricordare che SUATT significa "ciabatta" e, per estensione, "ceffone". Difatti, ricordo anche il verbo NZUUATTà, che significa(va) coprire la faccia di ceffoni. SUATT, apparentemente, prende nome dal francese SAVATTE, ma poi, cerca e cerca, scopri che il francese deriva dal turco, derivante, a sua volta, proprio dall'italiano CIABATTA. Non c'è corrispondenza nel latino di un tempo. Chi ne sa di più, illumini anche me. Grazie

 
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