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20/07/2012

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PESCHICI E GARGANO: PROSPETTIVE E... UN PORTO VERO

Clicca per Ingrandire Il 18 luglio scorso a Peschici, nella sala congressi dell’Hotel D’Amato, si è tenuto un convegno sul futuro della cittadina garganica in particolare. Organizzato dalla locale delegazione della Lega Navale Italiana, ha visto la presenza di tecnici e politici. Oggi vi proponiamo la relazione del presidente Sergio Afferrante.

“Innanzitutto ringrazio tutti per la numerosa presenza, a nome mio personale e a nome di tutti i soci della delegazione di Peschici della Lega Navale Italiana che ho l’onore di rappresentare. Colgo l'occasione per rivolgere un particolare saluto alle Autorità convenute che contribuiscono a rendere questo incontro quanto mai prezioso per la comunità peschiciana e per l’intero territorio garganico. Grazie all’ingegnere Nicola Croce che ci illustrerà la bozza della nuova struttura portuale (di prossima pubblicazione; ndr), al sindaco di Peschici Domenico Vecera, padrone di casa, che ha permesso la presentazione della bozza progettuale del porto, al presidente del Parco del Gargano Stefano Pecorella, all’assessore provinciale Pasquale Pazienza in rappresentanza del presidente Antonio Pepe. Dispiace l’assenza dell’assessore regionale Fabiano Amati che aveva accettato il nostro invito, poi per motivi sopraggiunti non è potuto intervenire. Abbiamo chiesto più volte, sia all’assessore sia al presidente Vendola di mandare un rappresentante della Regione ma non vi era nessuno disponibile. Infine, un grazie all’europarlamentare Mario Mauro, nostro concittadino e amico, e un grazie a tutte le Autorità presenti e all’Hotel D’Amato che ci ospita in questa meravigliosa sala congressi.

“La delegazione di Peschici della LNI è sorta da poco col preciso impegno di fungere da stimolo alla crescita socioculturale della popolazione locale e favorire lo sviluppo del nostro territorio soprattutto perseguendo i principi di salvaguardia, tutela e valorizzazione dell’ambiente marino, oltre che a incentivare la diffusione della cultura marinara nelle scuole e nelle giovani generazioni. Mi accingo pertanto a esternare alcune considerazioni sulla situazione di degrado del porto di Peschici. Ove mai dovessero urtare qualche sensibilità, chiedo scusa in anticipo in quanto il mio intento è solo quello di strutturare una critica costruttiva che se non altro contribuisca a sensibilizzare l’opinione pubblica e aumentare l’attenzione delle autorità verso un problema annoso che ormai è diventato di importanza vitale per la nostra comunità. Riteniamo sia giunto il momento di far seguire i fatti alle tante, troppe parole spese, improduttivamente, nel corso di questi ultimi decenni.

“Peschici è (o era?) da tutti definita la Perla del Gargano, per la sua naturale bellezza e gli scenari incantevoli del suo centro storico, figlia di un territorio in cui il mare sposa un ecosistema geologico fra i più belli al mondo giudiziosamente protetto dal Parco Nazionale del Gargano. Meta turistica importante per le vacanze estive di cittadini provenienti da tutta Europa. Peschici vanta una ricettività turistica di circa 22mila posti-letto dislocati in circa cento strutture ricettive di buon livello che accolgono circa un milione di turisti in tutta la stagione. Siamo al secondo posto nella regione come numero di presenze turistiche, pari al 7 percento del totale regionale, secondi soltanto a Vieste che detiene il 16,3 percento. Grazie al nostro Comune e agli altri Comuni viciniori, la Provincia di Foggia si pone al primo posto nella regione Puglia come numero di posti-letto e un’offerta pari al 32 percento in esercizi alberghieri e 55 percento in esercizi complementari (campeggi, residence, villaggi…). Una industria turistica in continua evoluzione e un patrimonio importante per l’economia dell’intera provincia che, grazie al Gargano, può vantare di essere capofila del turismo Regionale.

“Inoltre, nel nostro territorio vi sono tre società di navigazione che percorrono la tratta Peschici-Tremiti con tre motonavi attive e una capacità di accoglienza complessiva di circa 1200 passeggeri. Due società di navigazione costiera per visite guidate alle grotte e lungo la costa con capacità di circa 400 posti. Più piccole imbarcazioni di società individuali. Da sottolineare infine la presenza di una discreta attività di pesca. Questo patrimonio di attività produttive essenziali per l’economia del nostro territorio, oggi è messo a dura prova non solo dalla crisi economica che attanaglia l’intera nazione e coinvolge tutti, non solo Peschici, ma anche dalla forte concorrenza dei cosiddetti Paesi emergenti, che si attrezzano con rapidità e operosità straordinarie per rendere le proprie realtà territoriali più organizzate e accoglienti con strutture e infrastrutture all’avanguardia e prezzi concorrenziali. Cito a esempio il vicino Salento, per restare in ambito regionale, o la frontaliera Croazia dotata di infrastrutture portuali di altissimo livello, di un sistema di collegamenti marittimi viari e aeroportuali agevoli e moderni, e strutture ricettive accoglienti e gestite con buona preparazione professionale. E così dicasi del Montenegro e non da meno della Grecia e dei Paesi della costa nord africana. E l’elenco potrebbe continuare.

“Noi invece - diciamoci la verità - siamo ormai muti spettatori di questa evoluzione altrui, siamo rimasti a guardare tutti gli altri che evolvono, fanno progressi, costruiscono strutture e infrastrutture in tempi rapidissimi (basti guardare alla vicina Rodi che ha costruito il suo porto in soli tre anni, il che dimostra che anche qui se si vuole le cose si possono fare rapidamente). Siamo rimasti immobili in una situazione di degrado che ormai va avanti da anni. Infatti i lavori di costruzione del porto, iniziati negli anni ’70 per far fronte soprattutto a una necessità di riparo delle imbarcazioni da pesca, sono tuttora, a distanza di quasi quarant’anni non ultimati. Da allora progressi e successi ottenuti sono stati pochissimi, quasi nulli, e potremmo definire il porto di Peschici un’opera eternamente incompiuta. In tutti questi anni si è molto parlato, sono state avanzate numerose proposte, si sono susseguiti numerosi progetti, sono state realizzate alcune opere che un poco hanno migliorato la situazione iniziale (il porto peschereccio coi magazzini dei pescatori, la pavimentazione...) ma lo stato di degrado, abbandono e assoluta trascuratezza, purtroppo, sussiste tuttora.

“Durante la stagione estiva vengono ormeggiati nel nostro porticciolo, in maniera impropria, alla fonda, all’incirca 150 imbarcazioni della categoria natanti senza alcuna sicurezza e tutela, senza alcuna regolamentazione e senza alcun introito in favore della pubblica amministrazione titolare dello specchio d’acqua, a fronte di una richiesta che potrebbe agevolmente superare le 400 unità da diporto con un ulteriore indotto turistico di notevole rilevanza per l’economia del paese, l’allungamento della stagione estiva e soprattutto i risvolti occupazionali che ne deriverebbero. Insomma Peschici è una cittadina di mare con tutte le potenzialità per diventare meta turistica di richiamo internazionale più di quanto non lo sia già adesso, ma con un rapporto abbastanza difficile fra la città stessa e il suo mare, e in particolare relativamente al porto e alle problematiche insolute che tutti noi conosciamo, che si trascinano ormai da decenni e, purtroppo, non hanno ancora trovato soluzione.

Riteniamo che non è più possibile continuare a tollerare questo stato di cose, restando impassibili e inerti davanti a una situazione di degrado che peggiora giorno dopo giorno mentre gli altri nostri concorrenti vanno avanti e progrediscono facendo passi da gigante. Riteniamo sia arrivato il momento di impegnarci tutti, dalla massima autorità ai semplici cittadini, per iniziare un cambiamento sistematico strutturale e culturale facendo capire innanzitutto alla popolazione che non è assolutamente tollerabile questa situazione di abbandono di una parte del territorio comunale che dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’intera nostra cittadina e invece risulta essere il più degradato e il meno regolamentato dell’intero ambito comunale. Ci deve essere una evoluzione e un cambiamento radicale per ridare la giusta importanza e il dovuto rispetto per una zona di importanza vitale della nostra cittadina turistica se vogliamo continuare a vivere di turismo e continuare ad accogliere degnamente i gentili ospiti che ogni anno ci onorano con la loro sempre più cospicua presenza, come d’altronde accade nelle altre località turistiche concorrenziali.

“La nostra speranza è che anche Peschici abbia il suo porto turistico, un ‘marina’ ben attrezzato, ben gestito con pontili ben organizzati, personale qualificato, strutture di accoglienza, servizi e infrastrutture degne di un paese e un intero territorio all’avanguardia turistica, ma soprattutto in linea con la concorrenza diretta che ci viene dagli altri paesi e poco alla volta ci fa perdere punti, opportunità e possibilità di crescita.

“Spendo solo altre due parole per evidenziare che qui, sul Gargano, purtroppo siamo quasi rassegnati alle carenze infrastrutturali del nostro territorio: non abbiamo un aeroporto agibile, il Gino Lisa di Foggia è assolutamente inaffidabile e oggi addirittura chiuso. Bari una realtà troppo lontana. Un turista che sbarca all’aeroporto di Bari se gli va bene può sperare di raggiungere Peschici o località garganiche dopo una giornata di patimenti. Ultimamente si è anche parlato dell’autostrada del mare, bella iniziativa che purtroppo non ha avuto concretezza non si sa bene per quali motivi. Anche in questo caso mi preme e mi duole sottolineare che in altre realtà, vedi la Campania, il metrò del mare funziona benissimo già da numerosi anni con continui collegamenti fra Cilento, costiera, città e isole di Capri e Ischia. Qui da noi, invece, mancano adeguati collegamenti di ogni genere. Basti pensare che persiste ancora la ferrovia garganica che, nonostante gli ammodernamenti, impiega circa tre ore per fare 120 chilometri da Foggia a Calenella e, molto spesso… vuota, arriva a destinazione senza neanche un passeggero. Altra eterna incompleta la strada a scorrimento veloce del Gargano bloccata a Mattinata e a Vico, per non parlare - e mi fermo qui per non dilungarmi troppo - della situazione dell’ospedale e della emergenza sanitaria.

“Scusatemi, ma sentivo di esternare queste amarezze dettate solo dall’amore per la mia terra. Questa sera siamo qui per dibattere sulle problematiche che riguardano la portualità e in qualche modo bloccano lo sviluppo del turismo nautico nella nostra cittadina e nel contempo presentare la bozza del progetto del porto di Peschici predisposto dall’Amministrazione Comunale. Quindi, concludo sottolineando ancora una volta che il nostro desiderio comune, condiviso da tutti, è che venga realizzata una struttura portuale che rappresenti una vera e propria porta di accesso al territorio interno, mettendo in luce un’immagine accogliente e dinamica della nostra cittadina e dell’intera comunità garganica per accrescere il livello qualitativo dell’accoglienza e dell’offerta turistica. Un porto dotato di tutti servizi necessari alla nautica da diporto, che abbia come obiettivo principale quello dell’integrazione fra mare e territorio, e sia rispettoso della qualità dell’ambiente e delle bellezze storico culturali e paesaggistiche del nostro paese. Ma di tanto rimando all’intervento dell’ingegnere Nicola Croce. Noi siamo certi che le Autorità presenti sapranno dare tutto il loro importante sostegno a questa iniziativa. Voi siete i nostri riferimenti e in voi riponiamo le nostre attese e le nostre speranze. Non deludeteci. Grazie.”



 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 21/07/2012 -- 09:59:28 -- vincenzo

Plaudo alla relazione del presidente Sergio Afferrante. E gli son anche grato per aver chiamato in causa anche la ferrovia del gargano, che, più che disporre di treni e di servizi efficienti (ed efficaci!), pare disponga di macchine mangiasoldi: i soldi dei cittadini che onestamente pagano le tasse. Una correzione mi è d'obbligo: PERLA DEL GARGANO, un tempo, non era Peschici, che pure amo, ma RODI GARGANICO, capace di essersi fatta superare dalla sua "gemella", almeno fino all'arrivo del porticciolo turistico (che sicuramente l'ha ravvivata, anche se, forse, non ha ancora soddisfatto le aspettative). AVANTI, PESCHICI! - lo meriti.

 
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