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06/07/2012

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PARLARE E SCRIVERE IN DIALETTO

Clicca per Ingrandire “Parlare in dialetto per sottolineare meglio il concetto”: è lo slogan scelto dagli organizzatori - capitanati dalla Associazione culturale peschiciana “Punto di Stella” - del “1° Forum dei Dialetti Garganici” che si terrà martedì 17 luglio nella Sala consiliare “Gaetano Azzarone” del Municipio di Peschici alle 21. Si comincia con Peschici, Rodi Garganico e Vico del Gargano. L’evento è inserito nel Programma estivo “Ci rivediamo in villa… di sera”, prospettato dalla “Accademia del Trabucco” con la collaborazione del Comune, nel quale spiccano e prevalgono diverse pellicole cinematografiche girate ‘in toto’ o in parte nella cittadina garganica. Al proposito si segnala che in categoria PERIODICI di Città Gargano è visionabile e scaricabile l’intera scaletta degli appuntamenti.

Protagonista della serata sarà un cultore a 360 gradi della dialettologia territoriale e non solo (ha fatto escursioni anche nel contiguo Molise), preside, docente, preparatore di corsi di lingua italiana in America Latina, glottologo (studia scientificamente lingue e dialetti) con qualifica specifica (laurea in dialettologia) e autore di varie opere fra romanzi e saggi specialistici. Si ricordano a esempio, ‘inter alia’, il romanzo storico “Himera” e, in corso di redazione, “La Grammàtica - da notare l’accento sulla ‘a’ - del dialetto di Foggia” che vedrà la luce a fine anno. La citiamo, anche se ancora inedita, perché costituisce la testimonianza di quanto una popolazione necessiti di disporre di un testo scientifico che riguardi il suo dialetto, “una grammàtica con l'accento insomma, che faccia giustizia di luoghi comuni ed errori”, suggerisce l’autore.

Un esperto di dialetti dunque, spinto dall’urgenza di formalizzare una situazione pop-culturale che si manifesta solo e semplicemente oralmente e procura difficoltà a chi nutra il bisogno di portarla su carta, per iscritto. “O si trovi suo malgrado - spiega il presidente di Punto di Stella, Piero Giannini - nelle condizioni di doverlo fare per rendere migliore il concetto, come cita il nostro slogan. E’ proprio quanto successo a chi ci ha stimolato l’organizzazione del Forum...”

Paolo Labombarda, autore di Venti di grecale-Peschici anni ’40?

“… appunto! Abbandonatosi ai ricordi, avendo raggiunto il canonico tempo della memoria, ha raccontato i primi cinque anni della sua esistenza trascorsi qui, da noi, provenendo con la madre da Roma per quelle ragioni che la vita ti impone senza consapevolezza. Esemplificando: una guerra (la Seconda Mondiale; ndr). Durante la stesura si è accorto che le frasi a lui riferite nel dialetto locale perdevano buona parte della loro sinteticità, essenzialità, schiettezza, fulmineità, concettualità, improntitudine anche, se le avesse proposte in italiano. Addirittura, nella riproposizione telematica del suo romanzo (nel frattempo editato) che sta vedendo la sua pubblicazione sul nostro giornale on-line in categoria SPECIALI, ha pensato bene di incrementarne quantità e consistenza scrivendo intere pagine in dialetto”.

Necessario, per capire, fare un piccolo passo indietro. Per assolvere al compito prefissosi, il Labombarda ha sentito l’urgenza di proporre una scrittura corretta, scientifica, tanto poco accademica quanto più aderente agli effetti acustici dei fonemi, soggetta a un alfabeto ben codificato. Da qui, con l’ausilio di cultori e appassionati di tale attività, ha dato vita e pubblicato con Rocco Tedeschi (per il peschiciano) e Patrizia Ugolotti (per l’inglese… un tocco esotico) a una “grammatica peschiciana” osservata alla lettera nella traslitterazione dei periodi italiani, all’origine espressi in vernacolo peschiciano. E ancora da qui, ma specialmente dagli appassionati a volte accesi scambi di battute, opinioni e convincimenti dei diversi cultori in materia (abbiamo scoperto che non siamo i soli!), l’aperta consapevolezza di trovarsi di fronte a una voglia rampante di trasferire il problema, se di problema trattasi, su uno scenario più ampio e qualificato.

Eccoci così arrivati al “1° Forum dei Dialetti garganici” con l’obiettivo, precisa Giannini, “non di stabilire chi abbia torto o ragione nelle personali proposte di scrittura, ma di prendere coscienza e contatto con le varie realtà territoriali. Proprio per questo - sottolinea - è nostra intenzione, nei prossimi appuntamenti, allargare l’area di osservazione con altre terne di cittadine e nel tempo, ispirandoci al fenomeno della globalizzazione, ricercare in altre lingue somiglianze e avvicinamenti dialettali di cui ci stiamo già rendendo conto frequentando altre genti di altra provenienza geografica, europea in particolare. E’ perciò che per il nostro Forum - supportato da una attrice-lettrice speciale… sì, proprio lei che mi sta intervistando - abbiamo scelto forma e modalità diverse dal solito. Sarà infatti un Forum ‘aperto’, nel senso che chiunque, fra il pubblico, avrà desiderio e intenzione di mettersi in gioco potrà farlo senza chiusure e remore”.

Non resta che attendere martedì 17 per vedere come andrà a finire, augurando a noi che assisteremo (anche se “imbarcati” coattivamente ma simpaticamente in questa avventura) e a chi vi parteciperà il totale rigetto della polemica o del più classico “lei non sa chi sono io”!

Camilla Tavaglione

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 06/07/2012 -- 18:50:57 -- vincenzo

Bel servizio, Camilla! Ma, non trovi che sarebbe stato ancora più bello, se lo avessi arricchito di qualche altro nome, dopo aver citato quello, dotto, del dott Paolo Labombarda? Per es, quello del Dialettologo foggiano, per cominciare, per poi finire ai cosiddetti "esperti", quello del dialetto vichese e quello del rodiano? O lo hai fatto intenzionalmente, per creare quel pizzico di SUSPENSE, che è il sale di eventi di tal genere?

-- 06/07/2012 -- 22:46:41 -- camilla

Il nostro direttore editoriale, Piero Giannini, ci ha insegnato che "la notizia si cavalca tre volte". Quella di oggi è la prima, poi ce ne sarà una seconda, quindi una terza... e se occorre anche una quarta. Un buon vino si centellina!

-- 07/07/2012 -- 08:56:42 -- Paolo

L'iniziativa, Camilla, appare intrigante. Si riuscirà a creare un "gruppo", una "squadra", che discuta dell'argomento? Che discuta "insieme"? Viva Camilla! Viva Piero!

-- 07/07/2012 -- 11:00:45 -- vincenzo

Attenta, però, Camilla! Il vino centellinato troppo a lungo, specialmente se bianco o rosatello, rischia di riscaldarsi, e non è più buono! Mutatis mutandis, anche per il caffè, che pure si centellina, le cose possono volgere a male: finirebbe per raffreddarsi! Le cose "essenziali" - a mia sommessa opinione, che può contrastare con quella "tecnico-professionale" di Piero (e di te, che ti autodefinisci sua allieva) - vanno dette tutte insieme, subito; poi si cerca ogni scusa buona per tenere vivo il fuoco acceso! (F.to: 74enne, con esperienza diversa)

-- 07/07/2012 -- 13:55:38 -- camilla

come vino preferisco il rosso, in quanto al caffè... non ne bevo - e ciò che "consiglia" il direttore, per me è vangelo. Alla prossima... molto vicina (su puntodistella, ovvio)

-- 08/07/2012 -- 10:45:48 -- vincenzo

Per alimentare la dialettica... Potevo limitare la mia esemplificazione al vino, senza passare al caffè. Però, nemmeno tanto del vino sei cultrice, se ti limiti al rosso (a temperatura di cantina - spero), e disdegni i bianchi ed i rosatelli. Dirai tu; "de gustibus..."; i miei, sono molteplici, ed anche nel campo dell'informazione porrei dei "distinguo". Comunque, IPSE (Piero)DIXIT, tu "egisti"... Attendo di leggere la parola FINE.

 
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