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29/06/2012

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TURISMO 2012: MA DOVE ANDRANNO GLI ITALIANI IN VACANZA?

Clicca per Ingrandire La grande risposta che tutti si aspettano da questo sondaggio riguarda il “dove gli italiani intendono (o hanno già deciso) trascorrere la vacanza principale”. Abbiamo ampiamente descritto la situazione di ‘empasse’, la crisi, il ritardo delle decisioni, lo ‘sciopero delle prenotazioni’, l’aumento degli italiani che non hanno ancora deciso dove andare, ma faranno comunque le loro vacanze. Il sondaggio ci dice che sono pochi gli italiani che si espongono dicendo “quest’anno niente vacanze, niente ferie, resto a casa...” Come interpretare quindi la previsione che pochi connazionali rinunceranno a un periodo di ferie nel 2012?

L’Italia è una nazione matura, un paese che ne ha viste tante, elude, evade, converte i problemi in opportunità e nel complesso riuscirà a mettersi dietro le spalle recessione e inflazione, crisi e disoccupazione, precarietà e debiti e l’estate 2012 non si negherà una vacanza breve, probabilmente più economica che in passato. Anche i più prudenti e riflessivi, sapendo che l’offerta è abbondante, alberghi, appartamenti, piazzole, mobilhomes ci sono, che i prezzi sono accessibili e si troverà posto anche prenotando tardi, sono propensi fin d’ora a trascorrere qualche giorno di vacanza dove sono sempre andati, dove le occasioni e le eccezioni per chi è fedele sono disponibili. Ma emerge anche un 32 percento (circa 20 milioni di connazionali) che a fine marzo afferma di non fare vacanze, non averle mai fatte, non vedere motivo per farle, non poter permettersi di farle.

Il sondaggio rileva che al Sud pochi hanno deciso il quando e il dove, ma si tratta di enclaves di connazionali che dispongono di mille chilometri di coste balneabili a poca distanza da casa. Al centro e al nord, su una cosa si può scommettere perché emerge in chiaroscuro:
• le ferie saranno più brevi per costare meno
• se i prezzi aumenteranno teoricamente verranno tagliate
• fin d’ora è però possibile prevedere un aumento medio dei prezzi e del costo della vacanza del 5 percento.

Quelli che hanno già deciso e sono orgogliosi di averlo fatto confermano lo stesso numero di giorni di vacanza.

IL BAROMETRO DELLE LOCALITÀ (CHI SALE E CHI SCENDE) = Le indicazioni di chi ha già deciso e le intenzioni di chi ancora non ha deciso si sommano per indicare la previsione delle vacanze degli italiani nel 2012. Emerge innanzitutto che nessuna delle aree turistiche italiane otterrà aumenti di domanda, a eccezione della Sardegna, che dopo due anni di pesanti flessioni recupera una piccola parte del suo portafoglio turistico e del Tirreno centrale (spiagge della Toscana meridionale e del Lazio). In uno scenario socio-economico come quello attuale, l’andamento delle destinazioni con un segno meno fino ai 5 punti percentuali potrebbe considerarsi mediamente positivo.

Le performance della costa veneta, friulana, romagnola, marchigiana e pugliese sarà molto simile a quella dei laghi italiani, e tenendo conto che al sondaggio hanno risposto anche i proprietari di seconde case e gli italiani che fanno abitualmente vacanze in appartamento, la prospettiva di queste aree potrebbe essere quella del consolidamento, un valore tutt’altro che negativo. Gli italiani che hanno già deciso e quelli orientati a ritornare nello stesso luogo, principalmente per motivi di affezione, scelgono le aree turistiche corrispondenti alle maggiori destinazioni nazionali. Tutte le destinazioni turistiche che si trovano in prossimità di città capoluogo, raggiungibili in 2-3 ore dalle zone altamente antropizzate e dalle aree intensamente abitate (ad esempio Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Lazio), avranno performance meno critiche di quelle lontane dalle città e dalle aree intensamente abitate.

Gli effetti della recessione pesano di più su Abruzzo, Molise, Calabria, Basilicata e Sicilia che non beneficiano del nuovo dislocamento della domanda turistica italiana. La Sardegna, dopo due anni fortemente negativi, ritrova un certo numero di sostenitori ma, come sempre accade, le intenzioni di questi turisti potrebbero cambiare se, come nel 2011, si ripetessero gli aumenti delle tariffe aeree e dei traghetti. La Liguria resiste e contiene le perdite grazie al grande serbatoio di turisti ricchi e-o abbienti che stanno logisticamente alle sue spalle (Piemonte e Lombardia). Le crociere, impegnate in campagne di marketing e comunicazione miliardarie, stanno cogliendo l'attenzione di un'importante quota di italiani (primo esperimento) che le stanno premiando con un positivo +2,7 percento.

Circa il “barometro” delle destinazioni estere, è in atto una vera rivoluzione sui mercati internazionali. Diminuiscono i viaggi verso destinazioni extraeuropee; in Europa fanno eccezione Londra, le Baleari, la Spagna e la Grecia (quest'ultima ottiene crescenti attenzioni per i suoi prezzi altamente attraenti). Ma quali sono gli italiani che non tradiscono? Solitamente i clienti italiani non tradiscono, lo fanno solo quando vengono penalizzati da chi l’anno precedente ha fatto pagare troppo l’acqua minerale, il vino, la spiaggia e l’aria condizionata. In questi casi non cambiano la località, ma solo l’albergo. Le performance di Emilia Romagna, Veneto, coste friulane, Marche, Puglia e laghi italiani, aree caratterizzate da elevati indici di fedeltà, potrebbero presentare perdite inferiori al 5 percento rispetto al 2011 e vista la situazione essere considerate mediamente positive come andamento.

Ma la fedeltà è indicatore di tendenza e resistenza? Se la bontà di un prodotto si misura sulla lealtà dei suoi ospiti, allora l’Italia è virtualmente un ottimo prodotto. Destinazioni come Forte dei Marmi, Rimini, Capri, Ischia, Isola d’Elba, Lerici, Sestri Levante, possono contare su alti livelli di fedeltà della propria clientela. Trademark Italia considera “sana” la località turistica che può contare su almeno il 60 percento di clienti di ritorno.

Queste le percentuali di fedeltà alla destinazione preferita dai vacanzieri nel 2012 confrontate con quelle del 2002 (fra parentesi):
Forte dei Marmi 52 percento (58)
Rimini 58 (62)
Cesenatico 65 (66)
Capri 62 (55)
Ischia 58 (59)
Lerici 62 (64)
Sestri Levante 65 (66)
Alassio 54 (53)
Caorle 51 (52)
Cortina 61 (62)
Courmayeur 70 (69)
Taormina 44 (49).

Il dato comprende i 5 milioni di italiani che possiedono una seconda casa (ovvero coloro che tornano nella casa dove sono nati e i turisti che fanno oltre 4 settimane di vacanza quasi traslocando con elettrodomestici, barca, scooter, etc.); non comprende chi si muove per lavoro, affari e commercio, in pratica il 40 percento dei viaggiatori che (escludendo il mese di agosto) si sposta per affari, congressi, attività commerciali.

 Dossier Trademark Italia

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 29/06/2012 -- 21:24:16 -- vincenzo

Dossier Trademark Italia cita spesso la Puglia, ma, alla fine, non mostra il raffronto mostrato per altre regioni. Perchè? Mettendola sul personale, continuo ad accarezzare la mia filosofia secondo la quale, prima le proprie tasche, poi quelle degli altri. Cioè, prima l'Italia, poi l'estero, prima la Puglia, dopo le altre regioni (ma devo confessare che, per il 3° anno consecutivo, quest'anno andiamo in Calabria: le figlie comandano, noi obbediamo; la stessa società, un mare diverso: dal Tirreno allo Jonio; anche la nostra, una sorta di "fedeltà" a 4 stelle non esose).

 
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