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14/06/2012

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SVEGLIATI, MIA BELLA ITALIA!

Clicca per Ingrandire “Dio attende alla frontiera” di Renato Zilio (EMI 2012) = L’autore (foto del titolo; ndr), reporter freelance, è missionario scalabriniano, fondatore del centro interculturale di Ecoublay alla periferia di Parigi, poi direttore della rivista “Presenza” a Ginevra, missionario a Gibuti e in Marocco, ora al Centro interculturale Scalabrini di Londra, dove assiste e segue da anni i migranti italiani nel Regno Unito. Proprio partendo dalle loro esperienze ha scritto varie opere (“Vangelo dei Migranti”, per citarne una). Oggi esce in libreria col volume indicato in apertura, che in pochi mesi è arrivato già alla seconda edizione.

Per un’Italia ormai col fiato corto si rivela urgente e necessario uscire dalle abitudini, dalle chiusure e dalle paure. Questa testimonianza missionaria vissuta all’estero fra emigranti italiani a Parigi, Ginevra, Londra e in Marocco, e il loro sguardo sulla nostra patria sono un capolavoro di passione e analisi delle situazioni che viviamo. Si incontra perfino il grido di dolore dei giovani italiani emigrati di recente all’estero, “traditi” dalla loro terra di origine. È un invito forte ad aprire gli occhi, la mente e il cuore al futuro per risvegliarsi a un mondo che è cambiato.

Dio ci attende alla frontiera delle nostre energie, del nostro mondo, della nostra stessa fede. Con stile narrativo, riflessivo e poetico queste pagine aiutano senz’altro a capire i tempi d’oggi. Ma soprattutto a preparare quelli di domani, da costruire insieme a più mani, con coraggio e fiducia. È là che Dio ci attende. In questi “quadri di vita vissuta, guardata con l’occhio attento e libero che sa andare oltre l’apparenza della superficie, alla vera essenza di situazioni umane, all’anima” (dalla prefazione dell’Abate di Montecassino). Dove percepire un segreto, sottile invito: “Svegliati, mia bella Italia!”


PUBBLICAZIONI = Cogliendo al volo l’argomento-migranti, ci piace segnalare che è online il numero di giugno di “Storie di Questo Mondo”, trimestrale di culture migranti e dell'accoglienza. Anche in questo numero viene messa al centro la persona. E la persona è anzitutto interprete della propria storia, e poi snodo e scrigno per altre storie, altre vite. Storie di persone che migrano, storie di persone che accolgono. Impegnate nel quotidiano a intrecciare la trama e l'ordito del tempo che stiamo vivendo. Perché Connecting People, proprietario della testata, fa integrazione.

In questo senso, “Storie di Questo Mondo” raccoglie e racconta storie che si fermano, attraversano, ripartono ‘da’ e sostanziano i nostri centri di accoglienza. Sono storie di questo mondo, che oltrepassano la divisione fra primo, secondo e terzo mondo e superano l’idea che esistano “storie dell’altro mondo”. Ciò che si vuole innanzitutto significare è che ogni storia accade qui e ora e non è collocata ‘in’.

Il trimestrale viene stampato e distribuito in oltre quattromila copie, rappresenta uno strumento indispensabile per gli operatori del terzo settore, università e istituzioni, consorzi, cooperative, che collaborano a vario titolo con Connecting People e la fondazione Xenagos, editore della rivista. La rivista si può sfogliare anche su http://www.connecting-people.it/?cat=93/.

In questo numero:
- Identità migranti: bambini e migrazioni, una storia da riscrivere
- Intervista a Cristoph Braunschweig del Servizio Sociale Internazionale di Ginevra
- Dossier “Minori non accompagnati” con intervista all’on. Paolo Fontanelli e l’intervento di Oliviero Forti
- Le rubriche ‘Incontri’ e ‘Oltremare’ che raccontano le esperienze dirette degli immigrati in Italia e le difficoltà che incontrano i minori lasciati in patria
- Dossier “Fermata Piemonte” sulla gestione dell’emergenza Nordafrica in Piemonte e sulla complessa situazione dei profughi libici
- La rubrica Media Connecting con la recensione del documentario “18 Ius Soli” sulla cittadinanza ai nati in Italia da genitori stranieri.



 Redazione

 

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