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13/06/2012

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UN MARE DI IDEE PER IL FUTURO DELLE DIOMEDEE

Clicca per Ingrandire “3 x Tremiti” uguale anno zero, momento di revisione e ripartenza attraverso un nuovo modo di confrontarsi e approcciarsi con popolazione e ceto produttivo che hanno cominciato ad avere contezza della necessità di programmare con regole certe e andare ben oltre il binomio sole-mare. La seconda giornata della manifestazione organizzata dal Parco Nazionale del Gargano, incentrata sulla convegnistica e sul workshop col ceto socio-economico locale, è stata la cartina di tornasole dell’azione messa in campo dall’Ente guidato da Stefano Pecorella.

Autorevoli stakeholders (letteralmente: portatori di interesse; ndr) hanno raccolto il grido d’aiuto lanciato da Comune e popolazione tremitese, proponendo soluzioni pratiche ed efficienti agli annosi problemi che affliggono l’arcipelago. Fra gli interventi spiccano quelli di Angelo Tursi preside del Conisma, Giampiero Sammuri presidente di Federparchi e Paolo Guidetti che sedevano al tavolo dei relatori con Antonio Fentini sindaco di Tremiti, Saverio Russo direttore del Polo Umanistico Università di Foggia, Giovanni Furii di Legambiente Puglia, Matteo Orsino vicepresidente Wwf Puglia, Nicola Baccetti Niccolini dell’Ispra, Angela Costantino Pinto presidente Associazione Albatros e rappresentanti delle associazioni culturali e di categoria (fptp del titolo, da sx: Guidetti, Tursi, Sammuri, Pecorella, Fentini, Baccetti, Volpi).

“Ognuno per le proprie competenze - ha dichiarato Pecorella - deve ragionare e agire coscienziosamente. Con ‘3xTremiti’ abbiamo stretto un patto fra le Diomedee, il sapere e la conoscenza rappresentati dal sistema universitario. La risposta partecipata di abitanti e imprenditori di Tremiti ha messo in luce il grande senso di appartenenza e amore per questo territorio, aspetto che rappresenta una forte spinta di coesione istituzionale per affrontare i prossimi anni che si presentano difficili, non solo per la crisi internazionale che attraversa l'Italia tutta, ma per le delicate tematiche ambientali che dovranno ancor più di ieri essere al centro della responsabile azione di tutti gli amministratori”.

Fra le idee emerse, tutte improntate a una maggiore tutela ambientale e alla valorizzazione economica delle risorse locali, ci sono la possibile istituzione di un Museo del territorio che funga da centro di documentazione storica, la formazione di guide subacquee per garantire le immersioni dei diversabili e azioni sperimentali a sostegno del comparto pesca. “Le regole - ha spiegato Sammuri - sono supporto all’economia e non una penalizzazione. La tutela, difatti, è un investimento e mai un costo. Chi la pensa diversamente agisce con la politica dello struzzo che mette la testa sotto la sabbia e vive alla giornata. I dati parlano chiaro. Nel mondo si investe in tutela dei sistemi ambientali una cifra pari a 45 miliardi di dollari e ne rientrano ben 5mila miliardi. Investire sulla biodiversità significa garantirsi un futuro certo e aspettative di vita migliori”.

“L’istituzione di un’Amp (Area marina protetta) - gli ha fatto eco Guidetti - garantisce l’aumento della pesca da due a dieci volte. La tutela garantita da un’area protetta facilita anche il recupero dell’ecosistema, il che significa incentivare i flussi turistici, in primis quelli inerenti le immersioni subacquee, come succede a Tavolara (Sardegna), dove nel giro di un paio d’anni si sono registrati ritorni economici diretti pari a 10 milioni di euro. Non c’è niente di peggio che un comparto come quello della pesca senza controllo. Ora come ora, l’unica strada da seguire è la diminuizione dello sforzo di pesca e della conseguente valorizzazione del prodotto. L’esempio lampante è a pochi chilometri da qui, a Torre Guaceto.

“In una riserva naturale efficiente e controllata - ha spiegato - la taglia dei pesci aumentata e, attraverso un accordo tra Slow Food e industria della trasformazione, il prodotto può passare da 0,5 centesimi sino a 16 euro al chilo. Questo è possibile grazie a un lavoro scientifico e alla collaborazione schietta e coscienziosa degli operatori del comparto pesca. In definitiva, studiando da anni le Isole Tremiti - ha concluso, - sono sicuro che qui ci sia un grosso potenziale ambientale-storico-culturale ancora inespresso che può maturare solo attraverso regole e dati scientifici. La salvaguardia dell’ambiente è fondamentale per lo sviluppo vero e duraturo. Bisogna lavorare insieme coinvolgendo tutti”.


 Ufficio Stampa Parco del Gargano

 

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