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07/06/2012

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SOPPRESSIONE OSPEDALI: DAL GARGANO AL SALENTO UN SOLO GRIDO DI DOLORE + Commenti

Clicca per Ingrandire SOPPRESSIONE UNITÀ CORONARICA MANFREDONIA = Dal vicepresidente della 4ª Commissione Consiliare Permanente della Regione Puglia, Giandiego Gatta, riceviamo e pubblichiamo.

“Sono indignato per la scelta scellerata della Regione Puglia di chiudere il punto nascita e l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (Utic) del nosocomio di Manfredonia. Indignato, perché solo dei miopi e dei cinici, per usare un eufemismo, possono ignorare che la città di Manfredonia accoglie una popolazione pari a circa 60mila abitanti nel periodo invernale, che dai mesi primaverili fino al tardo autunno cresce in modo esponenziale vista la presenza del mare, fino a superare ben oltre le centomila unità. Solo dei cinici ignoranti possono non considerare che il bacino di utenza dell’Ospedale di Manfredonia include i Comuni di Zapponeta, Monte S. Angelo, Mattinata e Vieste, tutti Comuni che soprattutto nel periodo estivo vedono più che raddoppiare la loro popolazione per la notevole presenza di turisti.

“E se sulla necessità di avere un “punto nascita” a Manfredonia mi sono già espresso in più occasioni, vale la pena di soffermarmi sulla disposta chiusura dell’Utic presso l’ospedale di Manfredonia. Alla luce di quanto evidenziato circa la densità della popolazione fruitrice dei servizi ospedalieri e sulla collocazione geograficamente strategica della città del golfo, è palese che l’incidenza, soprattutto nel periodo estivo, di patologie cardiovascolari (infarti, edemi polmonari, embolie polmonari...) cresca in modo esponenziale. Al di là, quindi, di una maggiore “necessità assistenziale” derivante dalla allocazione di Manfredonia, vale la pena elencare alcune motivazioni valide che impongono una seria battuta d’arresto all’insano proposito riguardante la soppressione del citato reparto.

- La sindrome coronarica acuta (infarto del miocardio, angina instabile) rappresenta solo una piccola parte delle patologie più gravi ed invalidanti proprie di una struttura complessa di Cardiologia, in particolare dell’Utic. Alcuni di questi pazienti, soprattutto nella fase precoce di insorgenza della patologia, vengono trasferiti presso il Servizio di Emodinamica dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo o talvolta a eseguire un esame coronarografico “primario” (entro due ore dall’insorgenza della patologia). Nello specifico è importante sottolineare che il Servizio di Emodinamica degli OO.RR. non possiede un servizio H24 e quello di San Giovanni Rotondo non sempre accetta trasferimenti per carenza di posti letto in Terapia Intensiva (necessità di monitorare per almeno 48-72 ore questi pazienti dopo un esame angiografico).

- La terapia dell’infarto miocardico acuto non prevede solo l’esecuzione “urgente” (quando possibile) di un esame coronarografico, ma anche la trombolisi che deve essere eseguita esclusivamente in un Reparto di Terapia Intensiva, al fine di valutarne l’efficacia e l’insorgenza di effetti collaterali. Tale procedura non può essere eseguita in un Reparto sfornito di strumenti atti a gestire complicanze ben codificate di tale procedura (aritmie ventricolari maligne da riperfusione, impianto di pacemaker temporaneo, etc...) e nessun reparto del nosomomio sipontino (fatta eccezione dell’Utic) è attrezzato per far fronte a tali urgenze, non essendoci un reparto di Rianimazione.

- Utic non è solo "cura dell'infarto" e quindi necessità di Emodinamica. Gran parte dei ricoveri nel Reparto di Utic sono rappresentati da emergenze di varia natura (embolie polmonari, edemi polmonari, shock cardiogeni, aritmie ventricolari maligne), tutte patologie con un alto grado di mortalità che non necessitano di alcun esame emodinamico, ma solo di una corretto monitoraggio in una struttura attrezzata con terapie quasi sempre di tipo infusionale. La cura di tali patologie impone un continuo e corretto monitoraggio che può essere operato solo in un Reparto di Terapia Intensiva.

“Infine preme sottolineare che alcune Utic che non verranno soppresse non possiedono un Servizio di Emodinamica e nello specifico non possiedono “numeri” di patologie degne di un ricovero in Utic ; eppure non verranno soppresse!

“In estrema sintesi, tenere aperto solo il Reparto di Cardiologia senza Utic non ha alcun senso (non ci sarà più l'H24, non vi sarà più il monitoraggio di una patologia a elevata mortalità, il cardiologo non sarà sempre presente (ma solo reperibile). Proviamo a immaginare se un nostro congiunto o noi stessi, con infarto in atto o aritmia maligna o edema polmonare, che abbia necessità di un intervento tempestivo, venisse visitato dal cardiologo reperibile che, contattato dopo circa mezz'ora, dovrà preoccuparsi, previo ampio giro di telefonate, di trovare un posto in una Terapia Intensiva con "annessa emodinamica", per poi trasferire l’infartuato presso un altro nosocomio... della serie, si salvi chi può.

“E’ questa la Sanità di Vendola e Attolini??

“Che rimedino urgentemente a questa scelta vergognosa, restituendo dignità all’Ospedale di Manfredonia e, soprattutto, il Diritto alla Salute a una popolazione di oltre centomila unità che non intende più subire altri scippi, oltre quelli già patiti” (Giandiego Gatta).


CHIUSURA OSPEDALI SALENTINI = Dal deputato PdL Vincenzo Barba, componente Quarta Commissione Difesa, riceviamo e pubblichiamo.

“La scelta, non spiegata e comunque inspiegabile, della Giunta Vendola e della sua maggioranza (sia apparente sia reale) di depotenziare gli ospedali del territorio salentino, accanendosi poi in maniera gravissima contro le città di Casarano e Gallipoli, non può trovare giustificazioni di sorta e deve essere combattuta in tutte le sedi e con tutti gli strumenti che la protesta democratica consente. Ci sembra strano, perciò, aver letto le dichiarazioni del neo sindaco di Gallipoli, Errico, che invece di mettersi in sintonia coi cittadini, sulla loro stessa lunghezza d'onda, per la grande preoccupazione su come si stanno riducendo gli standard qualitativi della sanità, ha pensato bene di gettare acqua sul fuoco chiedendo di non strumentalizzare la vicenda.

“Ma, caro Errico, strumentalizzare cosa? Comprendiamo perfettamente la difficoltà del sindaco che si trova fra l'incudine del suo partito&company - che, anziché combattere Vendola senza se e senza ma, ha preferito mercanteggiare qualche apertura sotto casa a danno di qualche chiusura qualche chilometro più in la - e il martello di cittadini che non sanno più come affrontare tante situazioni sanitarie, magari in momenti particolarmente delicati come quello dell'attesa di un bambino, lontano dalle loro case. Ma a tutto, caro sindaco, c'è un limite! Noi ci aspettiamo che lei svesta i panni del molle temporeggiatore e indossi finalmente quelli di un primo cittadino indignato per l'impoverimento a cui la Regione vuole condannare la sua comunità. Gli uomini che rivestono importanti cariche rappresentative devono farsi portavoce dei problemi e delle difficoltà presenti e future della propria gente.

“In qualità di parlamentare del mio territorio non me la sento di far finta di niente, di accusare passivamente il colpo, di rimanere sordo ai problemi della nostra gente. Proprio per questo, oltre ad aver dichiarato pubblicamente di sostenere qualsiasi forma di azione rivendicativa a difesa del territorio da parte di tutte le forze politiche, anche diverse dalla mia, mi sto adoperando per una battaglia legale contro le decisioni della Regione. Provvederò per questo, in ordine al ricorso che presenteremo contro i provvedimenti di Vendola e compagni, di mettere a disposizione una terra scelta fra gli amministrativisti del territorio che, in punta di diritto, facciano capire l'illegittimità dell'atto posto in essere. Ma nel frattempo la politica continuerà a fare il suo corso, nelle piazze, tra la gente, chiamando a raccolta cittadini, associazioni, professionisti, uomini della cultura, della società, delle istituzioni.

“E al sindaco che, sbagliando, prova a spegnere il fuoco di una protesta che pur essendo solo agli inizi è molto civile, voglio ricordare - e con ciò lo ricordo a me stesso - che sei anni fa, dal suo posto, da sindaco di Gallipoli, inaugurai il Reparto di Rianimazione presso il Sacro Cuore di Gesù, in tutto e per tutto funzionante tranne che nella volontà del Governo Regionale. Non solo quel reparto - come hanno dimostrato nuovamente qualche giorno fa gli inviati satirici di Striscia la Notizia - non funziona ma la Giunta Vendola sta provvedendo a smantellarne tanti altri. A Francesco Errico, sindaco di Gallipoli, e alla papabile vicesindaca Antonella Greco, raccomando più incisività - non dentro le mura di casa, non ‘inter nos’, ma nelle sedi opportune dove si prendono le decisioni - in una battaglia di civiltà e libertà per il nostro territorio e il Salento tutto, battaglia che non può passare sotto tono e sotto voce.

“Portare la fascia tricolore significa essere protagonisti per il bene della città e non semplici comparse. I sindaci più innamorati della loro gente e del loro territorio non hanno esitato a togliersi quella fascia in segno di protesta, a minacciare di dimettersi per il bene delle proprie collettività. Errico e la Greco smettano di pensare ai referenti partitici delle loro coalizioni e ai loro padrini politici e si innamorino di più della propria gente. Noi staremo loro accanto se vedremo attaccamento, sensibilità, responsabilità e amore per Gallipoli e il Salento. Proprio per questo, noi del Pdl non parteciperemo alla manifestazione indetta sabato prossimo se non avremo la conferma certa della presenza di interlocutori abilitati alla trattativa, alle determinazioni e alla firma” (Vincenzo Barba).


COMMENTO 1 (parlamentare Ugo Lisi) = “Non si va nella giusta direzione attraverso una politica di tagli indiscriminati che non avverte il dovere di confrontarsi con i cittadini prima di assumere decisioni che ricadono poi sulle comunità, sui cittadini e su chi li amministra, creando disagi che si potrebbero risolvere coinvolgendo nelle scelte chi ha il diritto di essere interpellato. Eppure, da parte di tutto il territorio, in più occasioni si è data ampia dimostrazione di voler farsi carico dei problemi senza la minima caduta nella vuota retorica con la quale non si risolve alcunché. Forse sarebbe il caso di ripensare a quanto prodotto e di fare un passo indietro” (Ugo Lisi).


COMMENTO 2 (consigliere regionale Antonio Barba) = “Con un autentico colpo di mano, che nulla ha a che vedere coi bisogni dei salentini e con la sanità partecipata di cui tanto la Giunta Vendola si vantava negli anni passati, gli ospedali delle città di Gallipoli e Casarano vengono totalmente depredati di reparti importantissimi necessari a garantire una buona qualità di sanità e assistenza. E senza che nulla sia stato discusso in Consiglio coi rappresentanti eletti dai cittadini. Soltanto grazie ai quotidiani spifferi letti sui giornali o appresi dai mezzi di comunicazione abbiamo scoperto che, con scelte cervellotiche e certamente di parte, si è stabilito di premiare alcune collettività e condannarne altre, senza avere nessun rispetto delle esigenze che i cittadini stanno pretendendo con sit-in di protesta e mobilitazioni varie chiedendo a chi è stato demandato a rappresentare in Consiglio Regionale le esigenze di un territorio di farsi portavoce in ogni sede e ogni consesso.

“Per sfuggire al dibattito nel merito il presidente Vendola e la sua Giunta, con un’azione tecnocratica e antipolitica, si sono presi gioco dei cittadini e delle loro richieste di sanità. Ha avuto inizio dalla sera del 5 giugno un autentico piano di depotenziamento della sanità pubblica su alcuni territori, un depotenziamento che porterà nel giro di pochi mesi al taglio di altri reparti, servizi e professionalità. Da qui al 2015, data di conclusione del mandato di questo Governo Regionale chissà a quanti altri tagli assisteremo nell’ottica di un impoverimento generale che grida vendetta e i cittadini certamente non sopporteranno in silenzio.

“In queste ore abbiamo già preso contatto con le associazioni, le categorie interessate e la collettività in generale e siamo certi di portare avanti una battaglia bipartisan nella quale coinvolgeremo enti ed istituzioni di diverso colore politico che siamo altrettanto sicuri non guarderanno la vicinanza o meno alla Giunta per essere al nostro fianco in questa battaglia di libertà e salvaguardia della salute pubblica che ha inizio oggi e si concluderà quando non verranno restituiti ai salentini penalizzati i servizi che meritano e che nessuno mai avrebbe dovuto pensare minimamente di poter togliere” (Antonio Barba).

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 07/06/2012 -- 19:30:06 -- vincenzo

... e tutto questo, a pochi giorni dalla posa (a cura del cardinal Tarcisio Bertone) della prima pietra dell'edificio che ospiterà la ricerca, a fianco del Poliambulatorio di CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA! A che servirà la ricerca di metodi e medicine contro le malattie e la morte, se si chiudono centri come quelli citati in questo articolo? Caro Vendola, io non sono né di destra né di centrodestra; sono un cittadino, libero pensatore di sinistra, che pensa che questi misfatti non vadano commessi!...

 
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