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01/06/2012

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PROTESTA LAVORATORI DI CAPITANATA

Clicca per Ingrandire “Le risorse ora disponibili, pari a circa 80 milioni di euro, a stento consentiranno di pagare gli ammortizzatori sociali fino alla fine di giugno. Allo stato attuale mancano 120 milioni di euro per poter completare gli ammortizzatori sociali e permettere a migliaia di famiglie di arrivare al 31 dicembre 2012. Per questo non potevamo non essere qui a sollecitare la Prefettura affinché sensibilizzi sia la Regione sia il Governo su questo che è un problema economico di vasta portata per il nostro territorio”.

Questo il commento a caldo del segretario territoriale Ugl Gabriele Taranto dopo aver portato il 31 maggio scorso sul tavolo del prefetto di Foggia, Giovanni Monteleone, un documento con l’analisi puntuale dei mortificanti dati relativi alla cassa integrazione in Capitanata. Nel primo quadrimestre del 2012 in Puglia la cassa integrazione ordinaria ha registrato un +43,6 percento, quella in deroga un +25,6. La straordinaria, al contrario, è scesa del 41,7 e non perché si sia verificata una ripresa produttiva ma perché molte aziende hanno chiuso i battenti.

Analizzando il trend del periodo gennaio-aprile, quindi, si prevede entro la fine dell’anno una crescita di oltre 5 milioni di ore di cassa integrazione rispetto al 2011. E Foggia, tra l’altro, risulta essere la prima provincia pugliese per crescita di cassa integrazione in deroga: +132,2 percento. Un problema serio, dunque, al quale va aggiunto quello degli arretrati: ci sono mobilità e cassa integrazioni ferme a febbraio 2012.

“Anche se siamo in un momento di austerity non è giusto che paghino solo i lavoratori - ha commentato Luigi Scialoia, segretario provinciale Chimici, Carta e Stampa. - Siamo qui per tutelare i lavoratori in tal senso”. “E’ nostro dovere - gli ha fatto eco Gerardo De Feudis, segretario organizzativo Ugl Foggia - farci portavoce delle loro istanze e spingere affinché il Governo centrale riveda la sua posizione”.

Accanto ai segretari c’erano anche loro, i protagonisti, i lavoratori di Capitanata in cassa integrazione che vedono ogni giorno scivolare sempre più il proprio futuro: c’è chi ha un mutuo da pagare, chi una famiglia da mantenere… “La mia speranza - ha concluso Taranto – è che la nostra mobilitazione di massa oggi in corso Garibaldi, insieme alla ritrovata unità sindacale con Cgil, Cisl e Uil, smuova le coscienze e soprattutto stimoli una accelerata dell’iter per stanziare le giuste risorse”.



 Comunicato stampa

 

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