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31/05/2012

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TORNA LA FIERA DELLE CAMPANELLE
Clicca per Ingrandire Sarà inaugurata venerdì 1° giugno, alle 10, nell’ex Convento dei Teatini di Lecce, alla presenza dell’assessore Attilio Monosi, la tradizionale Fiera delle Campanelle, giunta alla 14.ma edizione. La manifestazione, particolarmente sentita e coinvolgente, è legata al tema della campanella. In occasione della fiera, infatti, artisti e artigiani espongono manufatti in terracotta nei quali il simbolo della campana viene interpretato in varie forme secondo il gusto e la creatività di ciascuno. La manifestazione organizzata dall’associazione “Academia Lupiaensis” ha l’obiettivo di recuperare un’antica fiera, presente a Lecce già nel 1500, che si svolgeva ogni anno a maggio.

Sulle bancarelle dei commercianti figuravano i prodotti in creta dell’artigianato locale, fra cui anche campanelle-giocattolo per i più piccoli (foto 1 sotto, di Leccenews24; ndr). Rimasta in vigore fino agli Anni Quaranta del secolo appena trascorso, negli ultimi decenni è stata dimenticata. Ora, grazie all’Academia Lupiaensis, la Fiera delle Campanelle torna a nuova vita e ripropone un evento che coniuga il significato religioso delle campane, metafora di pace e tolleranza, con l’aspetto culturale della manifestazione.

Una rivisitazione del passato, dunque, per conoscere e apprezzare un altro tassello della nostra identità culturale, tanto più che il tema delle campane è occasione propizia per curiosare ancora su aspetti poco esplorati della storia salentina. Per esempio, non a tutti è nota l’origine del termine campana: esso deriva dal latino ‘vasa campana’, ossia vasi costruiti in Campania, con un particolare bronzo detto ‘campanum’. Usata dapprima per vari scopi, resta incerto il periodo in cui la campana assume rilievo nel culto cristiano. Prime attestazioni delle fonti rimandano al 6° secolo dopo Cristo, tuttavia, il loro uso divenne rituale a partire dal 9°.

Dal 16.mo secolo le fonti locali riportano notizie certe sulla presenza dell’arte campanaria a Lecce. I maestri fonditori leccesi avevano le loro botteghe in un’isola di case detta appunto “Isola dei Ferrari”, situata nel pittaggio (dal greco “tavoletta” sulla quale venivano scritti i nomi di ciascuna zona del Borgo Antico; ndr) di San Biagio, fra la chiesa di Santa Chiara e il Palazzo del Governatore. Il più noto fonditore leccese di quel secolo, capostipite di una dinastia di ferrari e bronzisti, fu Colamaria Gricelli che nel 1570, costruì un orologio sistemato poi sulla torretta del Sedile.

Nel 1695 Benedetto Gricelli fuse la campana grande per il campanile del Duomo. Firmate probabilmente dallo stesso artista e datate 1696 e 1710 sono rispettivamente le campane del piccolo campanile di San Matteo e quella della cattedrale di Nardò. L’elenco di questi pregevoli manufatti si infittisce col tempo, ma sono sufficienti gli esempi appena ricordati per cogliere l’importanza di questa manifestazione che si prefigge l’obiettivo di divulgare la conoscenza di tradizioni antiche e antichi mestieri, come l’arte di plasmare le campane, siano esse in bronzo o in creta, dove tante generazioni di maestri hanno saputo fondere insieme i valori della fede, dell’arte e della cultura.

Domenica 3 giugno saranno premiati i tre artisti più votati dai visitatori. La Fiera chiuderà i battenti lunedì 4 giugno, alle 21. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Associazione “Academia Lupiaensis”, al civico 15 di via M. Saponaro, 15, a Lecce, o contattando i seguenti numeri telefonici: 0832-31.82.05 – 335.54.51.903.

 Ufficio Stampa Comune di Lecce
 

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