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08/05/2012

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LA PUGLIA CHE "VOLA"

Clicca per Ingrandire L’edizione 2012 del Premio “Ambasciatore di Terre di Puglia”, svoltasi a Milano la sera del 5 maggio a Palazzo Isimbardi, è stata organizzata dall’Associazione Regionale Pugliesi - Milano, con l’adesione di tante Associazioni Culturali Pugliesi trapiantate a Milano e provincia. L’edizione 2012 (la settima) è la continuità di un’iniziativa germogliata dalla volontà di dare un riconoscimento a chi negli anni ha contribuito alla valorizzazione del patrimonio umano, culturale e sociale della Puglia. Il Premio nasce con l’intento di scoprire, conoscere e far conoscere attraverso le proprie eccellenze il pensiero, la cultura, la laboriosità e l’ingegno di quelle genti divenute popolazione delle terre di Puglia. L’evento mira a creare momenti di aggregazione, confronto e condivisione nello spirito di integrazione delle vecchie e nuove migrazioni.

Il logo ufficiale è una rappresentazione del faro di Santa Maria di Leuca, estrema punta e fine delle terre di Puglia (‘de finibus terrae’). Il faro di Santa Maria di Leuca, luogo di incontro dei due mari pugliesi, vedetta di una terra protesa verso altre terre, rappresenta per gli organizzatori il simbolo della vocazione delle genti di Puglia all’accoglienza. La motivazione del Premio al Festival della Valle d’Itria menzionata dalla conduttrice della serata, Nicla Pastore di Studio 100 TV, è stata la seguente:

“La qualità delle proposte artistiche e l’elevato livello professionale e organizzativo ne fanno una manifestazione di interesse internazionale
contribuendo nei campi dell’arte, della musica e della cultura a far conoscere e apprezzare la Puglia ben oltre i confini nazionali”.

Hanno ritirato il Premio Franco Punzi e Alberto Triola, rispettivamente, presidente e direttore artistico del Festival della Valle d’Itria. Franco Punzi ha manifestato la sua gioia e quella di tutti i collaboratori nel ricevere un così prestigioso Premio nella città di Paolo Grassi. Proprio da lui, nato a Milano e oriundo di Martina Franca, ricevette tanti anni fa l’incarico di fare il presidente del Festival. Nel suo ricordo, il Festival della Valle d’Itria viene presentato, da sempre, al Piccolo Teatro di Milano. Nel suo esempio e, soprattutto, col talento e l’impegno di tanti, il Festival è arrivato a trentotto Edizioni, facendo diventare Martina Franca la “Città del Festival”.

Alberto Triola, succeduto quale direttore artistico a Rodolfo Celletti e Sergio Segalini, ringraziando per il Premio, ha anticipato il contenuto della edizione 2012. Dal 14 luglio al 2 agosto, le meravigliose cornici di Martina Franca, Cisternino e Noci saranno illuminate da diciannove serate dedicate a musica, teatro, cinema, talento. In sintesi:
 quattro opere di rarissimo ascolto se non assolutamente nuove, quale una riscrittura drammaturgico-musicale di un capolavoro barocco e una prima esecuzione mondiale di un’opera (commissionata dal Festival) ambientata a Collemaggio l’indomani del terremoto che ha distrutto la Città dell’Aquila;
 due concerti con orchestra;
 quattro serate dedicate al Novecento - tra musica e poesia - con un vertiginoso accostamento fra contemporaneo e barocco, il Nord e il Sud della musica;
 una serata liederistica;
 una di musica da camera e un’opera per bambini;
 il tradizionale concerto di musica sacra;
 tre serate di grande cinema d’autore nel solco del tema di quest’anno (il confine con l’Altro).

Sul palco, a rendere lode e gloria al Festival della Valle d’Itria, Nicla Pastore ha invitato (foto del titolo; ndr): Gerardo Placido (attore), Cristina Tajani (assessore alle Politiche per il lavoro e lo sviluppo economico del Comune di Milano), Dino Abbascià (presidente Associazione Regionale Pugliesi di Milano), Anna Maria Bernardini De Pace (avvocato), Camillo de Milato (governatore del Forum delle Associazioni) e Francesco Lenoci (vicepresidente Associazione Regionale Pugliesi di Milano e ‘Patriae Decus’ della Città di Martina Franca).

Francesco Lenoci ha citato i vantaggi competitivi di Martina Franca:
il Festival della Valle d’Itria, il Rococò, i Trulli, l’Asino, il Capocollo, il Capo Spalla. Su tali eccellenze occorre puntare al massimo, avendo presente ciò che diceva un grande compositore e direttore d’orchestra austriaco, Gustav Mahler: “Tradizione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco”. Ha precisato che al primo posto dei vantaggi competitivi colloca il Festival della Valle d’Itria perché è quello che più consente a Martina Franca di tornare a essere, come nel Settecento, laboratorio di cultura. Anche nel terzo millennio è la cultura che cambia il mondo, crea nuova mentalità, favorisce un nuovo stile. La cultura rappresenta un obiettivo per realizzare il talento delle persone, dei giovani in particolare.

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