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17/11/2011

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TAGLIO DI TRENI AL SUD: INACCETTABILE E INTOLLERABILE

Clicca per Ingrandire Sui ventilati tagli di sette linee di Trenitalia a lunga percorrenza e sulle polemiche che ne sono scaturite, le reazioni del sindaco di Lecce, di un europarlamentare e di un deputato italiani. “Così si rischia di dividere il Paese in due”.


PAOLO PERRONE (sindaco Lecce) = Ancora una volta la Puglia e il Salento in particolare vengono penalizzati da decisioni scellerate adottate dai vertici di Trenitalia. I paventati “tagli” di sette linee a lunga percorrenza rischiano di dividere il Paese in due, isolando sempre di più il Salento dal resto della Penisola. E’ in atto una vera e propria secessione ferroviaria. A ciò deve aggiungersi una drastica riduzione della risorse economiche destinate al trasporto locale (si parla del 75 percento) che potrebbe provocare il blocco delle attività e la crisi del settore. Il nostro territorio, già gravemente danneggiato nel corso degli anni da numerose cancellazioni di treni e colpito da infiniti disservizi, non può restare sordo di fronte a questo ennesimo scippo. E’ una situazione inaccettabile e intollerabile.

Lecce e il Salento sono ormai diventati una delle mete turistiche più frequentate d’Italia. Continuare a operare tagli a dismisura significa di fatto tarpare le ali a un territorio in grande crescita rischiando di vanificare gli sforzi compiuti anche da questa Amministrazione per rilanciare l’immagine di Lecce in campo nazionale e internazionale. Per queste ragioni invitiamo con forza Trenitalia a rivedere immediatamente i provvedimenti in itinere per evitare di penalizzare ulteriormente la comunità salentina.


RAFFAELE BALDASSARRE (europarlamentare PdL) = Troviamo un “treno” di dialogo per salvare i trasporti pubblici nel Sud. È chiaro che non può essere solo il mercato a stabilire la convenienza e le regole nel sistema dei trasporti ferroviari che, storicamente, sono connessi alla crescita e allo sviluppo del tessuto sociale di un Paese. Ricordando che la grande rivoluzione industriale, anche in Italia, è passata attraverso la realizzazione dei primi binari della ferrovia, oggi più che mai non possiamo trascurare le esigenze di mobilità democratica che non possono vedere escluse le periferie italiane.

Di certo preferiremmo evitare scioccanti annunci di boicottaggio dei treni di Trenitalia sforzandoci, al contrario, di voler comprendere possibili ragioni alla base della dannosa sottrazione di Eurostar e Intercity che collegano quello che una volta era, e deve essere ancora, un fondamentale capolinea. La robustezza del sistema trasportistico accanto a una maggiore riconsiderazione dell’utilità e dell’opportunità che il trasporto pubblico può avere rispetto alle regioni del Sud possono diventare la carta vincente per la nuova programmazione di orari e percorsi del futuro. Sono certo che alla fine le garbate pressioni e le serene rivendicazioni delle istituzioni, dei cittadini e della politica sapranno allontanare lo spettro dell’isolamento che resta una prospettiva comunque inaccettabile da qualsiasi angolazione la si voglia vedere.


UGO LISI (parlamentare PdL) = Il dovere di un buon politico è quello di monitorare le criticità del territorio e riportarle, per quelle che sono le sue competenze pubbliche, nelle sedi opportune allo scopo di provare soluzioni in grado di soddisfare i cittadini. È il caso della soppressione imminente di numerose tratte ferroviarie da e per il Salento, la Puglia e il Sud. Ecco perché, in questa fase di cambiamento e transizione governativa, è legittimo chiedere a tutte le forze di chiarire, con ogni sforzo, la sostenibilità di eventuali investimenti verso il Mezzogiorno relativamente ai trasporti pubblici.

Ci auguriamo che attraverso un dialogo produttivo coi vertici di Trenitalia si possano trovare vie alternative al taglio di treni importanti per l’economia sociale del Salento, anche per sottrarsi alla continua pressione lagnante di chi si sente costantemente e ripetutamente oggetto di disattenzione e sottrazione.


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  Commenti dei Lettori:

-- 18/11/2011 -- 10:29:06 -- vincenzo

Peccato che non senta ancora dire - da decenni e decenni che l'aspetto! - che è stata tagliata la ferrovia garganica, non dico da San Severo a Calenella, interamente (anche se rimarrebbe comunque un RAMO SECCO che viene tenuto caparbiamente attaccato all'albero, con i soldi dello Stato, cioè con i soldi del contribuente), ma almeno da Ischitella (dove potrebbe essere trasferita la stazione di testa [o "di coda", attesa che quella "di testa" è a San Severo?). Il resto rappresenta la morte del litorale, in ogni senso!

 
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