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11/11/2011

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LE EREDITÀ DEGLI ULTIMI CANTATORI

Clicca per Ingrandire Da giovedì 8 a domenica 11 dicembre sarà presentato “Canti e suoni della tradizione di Carpino” - doppio cd con libretto contenente la campagna di registrazione e documentazione promossa dal Carpino Folk Festival e curata da Pio Gravina e Enrico Noviello - secondo il calendario che segue:

giovedì 8 - dicembre, Foggia, libreria Ubik, ore 19
venerdì 9 - San Giovanni R.do, “Cala la Sera”, ore 19
sabato 10 - Vico Del Gargano, “Il Trappeto”, ore 19
domenica 11 – Apricena, “Retrò”, ore 19.

Quando per vecchiaia se ne saranno andati anche gli ultimi cantatori, pastori e contadini nati negli anni '20, non ci sarà più modo di poter ascoltare dal vivo la musica di tradizione e capire quindi da quale mondo tutti noi proveniamo. Negli ultimi anni, Gravina e Noviello hanno registrato voci e suoni di uno dei corpus musicali della tradizione agricolo-pastorale più interessante di tutta Italia, in particolare per le forme musicali di serenata e di ballo.

Il canto di serenata è proprio di gruppi sociali piuttosto chiusi caratterizzati da una certa povertà materiale e da vissuti in cui la furbizia (l’essere ‘cazzingulë’, cioè furbi, coraggiosi, dritti) è parte integrante delle relazioni sociali, spesso conditi da racconti notturni di chitarre sfasciate, morti ammazzati, furti, agguati, onore, coraggio e malandrini. A rappresentare questo mondo il canto pulito e potente di Michele Maich Maccarone detto ‘Farfonë’, fratello del più famoso e compianto Antonio dei Cantori di Carpino, che come lui ha passato diversi anni da emigrato, prima in Germania e poi a Milano.

Maich soltanto recentemente ha mostrato il desiderio di ri-cantare anche pubblicamente i repertori carpinesi e lo fa con grande energia e allegria. Salute permettendo, sarà presente anche Matteo Scanzuso detto ‘Viatissë’, conosciuto ovunque a Carpino per la sua simpatia e il suo sorriso. Proviene da una famiglia di suonatori, in particolare la nonna era una virtuosa del tamburo, mentre il padre era conosciuto come instancabile ballerino di tarantella.

Dopo la morte degli ultimi suonatori tradizionali di livello (Andrea Sacco e lo stesso Antonio Maccarone – foto del titolo, in piedi Antonio Piccininno; ndr), Gravina e Noviello si accompagnano nei concerti con chitarre battenti e francesi e completano il repertorio vocale con alcuni canti tradizionali appresi negli anni dai vecchi maestri di Carpino e San Giovanni Rotondo. Pio Gravina, musicista e fondatore del progetto “Cala la Sera”, ricerca intorno alle tradizioni musicali e più in generale le tradizioni garganiche e di San Giovanni Rotondo, ricerche culminate con la campagna di registrazione e documentazione del 2008 a San Giovanni.

A tale campagna partecipa anche Enrico Noviello, antropologo di formazione, musicista di “Malicanti”, conosciuto a Carpino per la sua amicizia decennale con Andrea Sacco, al quale dedica il 2005 il libro “Andrea Sacco suona e canta”, che raccoglie la vita e le cantate del musicista.

 Redazione

 

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