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17/08/2011

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RE MANFREDI NEL CUORE DEI SIPONTINI

Clicca per Ingrandire "Arco di gentil marina, Figlia di Manfredi e della vergine Beccarino, una gemma Tu sei, fra le daune sorelle. Di Siponto Tua ava fremon ancor le sponde, della gloria di Roma. O santa, o augusta città, che il Gargano difende e l'Adriatico bagna. Cammina...! Và avanti...! Splendori e Onori Tu avrai" diceva lo storico e scrittore Antonio Giuseppe Gentile riassumendo in poche righe la storia antica di Manfredonia e unendo nel ricordo due figure diametralmente diverse fra loro ma ugualmente importanti: la giovane Giacoma Beccarino, emblema del sacco operato nel 17.mo secolo dai turchi che la rapirono e portarono in sposa al Sultano (al quale diede anche un erede) e l'altrettanto giovane Manfredi della casata degli Hohenstaufen, pronipote di Federico Barbarossa, che quando ormai la vicina Siponto aveva imboccato il suo declino finale acuito e accentuato dalle pessime condizioni di salute in cui versava la popolazione, a causa delle paludi malsane che la circondavano, decise di costruire un nuovo centro abitato che continuasse a godere quanto meno della felice posizione geografica.

L'Amministrazione comunale ritiene doveroso, come segno di riconoscenza verso colui che fu l'ultimo re svevo di Sicilia, realizzare un'opera artistica che ricordi le origini della città, nella figura del suo fondatore, accogliendo e sposando le numerose richieste giunte dalla popolazione in tal senso. Si è parlato spesso di questa mancanza, di questo vuoto di memoria collettiva, di questa così poca gratitudine verso Manfredi che non esitò a utilizzare il proprio nome per denominare la città in cui riponeva la massima fiducia che potesse evolversi e divenire, oltre che capitale della Puglia, anche il porto più importante e geograficamente rilevante dell'Adriatico. E' ora il momento di dare seguito al desiderio dei sipontini proseguendo un'accurata e rinnovata attenzione verso la storia locale attualizzata in un contesto urbano gradevole e funzionale.

"Biondo era e bello e di gentile aspetto", questi i versi dedicati dal Sommo Poeta, Dante Alighieri, a Manfredi di Svevia nel terzo canto del Purgatorio della Divina Commedia e a questo tributo, oltre che alla struttura del Castello e delle Mura cittadine, presto se ne aggiungerà un altro, ugualmente tangibile, che gli verrà riconosciuto questa volta dai suoi cittadini, dagli abitanti della città che Manfredi fondò nell'aprile 1256 con le più ardenti speranze ma che non poté seguire nella sua crescita e nel suo sviluppo a causa della prematura scomparsa nella battaglia di Benevento. Le spoglie mortali del re inviso al Papato, seppure la leggenda vuole una sua conversione sul punto di morte (la ragione per cui Dante lo colloca nel Purgatorio), furono profanate col consenso di papa Clemente IV ma restano, dalle testimonianza dell'epoca, le doti umane federiciane: uomo valoroso e idealista, monarca attratto dalle scienze e pervaso da uno spiccato gusto per il bello, ma soprattutto principe romantico nella determinazione pari a quella di una fiera colpita a morte e nella consapevolezza di essere destinato alla sconfitta contro le truppe di Carlo d'Angiò.

Il Comune di Manfredonia promuove un concorso per l'ideazione e successiva realizzazione di un monumento a Re Manfredi. A tale scopo è stata individuata l'area del Piazzale Silvio Ferri che ospiterà l'opera risultante prima classificata. Il progetto di tributo al nostro progenitore non potrà essere inteso come elemento a se stante ma dovrà necessariamente tenere conto della sua collocazione finale e concorrere alla riqualificazione e risistemazione dell'arredo urbano della piazza in questione senza tralasciare la possibilità di fruizione da parte della cittadinanza. Sarà inoltre necessario che l'opera venga elaborata con materiali consoni sia per quanto riguarda la longevità della stessa, che sarà messa alla prova dagli agenti atmosferici e dalla salsedine marina, sia per l'aspetto puramente estetico.

Il bando è stato pubblicato in data 16 agosto e scadrà alle ore 12 del 20 settembre, momento ultimo in cui far pervenire gli elaborati all'Ufficio Protocollo del Comune. La somma destinata per l'espletamento del concorso è di 3mila euro ma il migliore riconoscimento, il più duraturo, sarà la possibilità per l'artista che risulterà vincitore di perpetuare il ricordo nel tempo di Manfredi di Svevia e magari anche di vedere riportato il proprio nome in una targa che sarà apposta nelle immediate vicinanze dell'opera. Tutta la documentazione inerente i requisiti di partecipazione (la modalità secondo cui formulare e presentare gli elaborati, i criteri di valutazione e la tempistica necessaria) sono disponibili sul sito internet del Comune di Manfredonia e negli uffici dello stesso, in Piazza del Popolo 8, negli orari di accoglimento al pubblico (dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13), presso il responsabile del procedimento geometra Matteo Rucher.

"Siamo decisi a fondare una nuova città, sia perché i nostri sudditi vi trovino salutare riparo, tranquillo riposo e col lavoro contribuiscano a rendere più degno e magnifico il nostro regno, sia perché in questa parte dell'Adriatico, una volta rovinata Siponto, non vi sono porti che possano competere con quelli che si affacciano, e operano, sul Tirreno" (Manfredi di Svevia nel racconto di sua figlia Beatrice - Vittorio Tricarico).





 Ufficio Stampa e Comunicazione Comune di Manfredonia

 

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