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26/06/2011

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MONTE S. ANGELO, PATRIMONIO MONDIALE

Clicca per Ingrandire Da sabato sera, 25 giugno 2011, il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il responso è arrivato soltanto a tarda ora, atteso con grande entusiasmo dai cittadini di Monte Sant'Angelo che nei giorni scorsi avevano visto aggirarsi gli ispettori Unesco per gli ultimi sopralluoghi fra le strade della cittadina. Il Santuario di San Michele entra dunque nella “World Heritage List”, insieme ad altre insigni testimonianze dell’epoca longobarda situate in altre parti d’Italia (oltre a Monte Sant’Angelo, ci sono Spoleto, Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio, Campello sul Clitunno e Benevento). Per l’Italia si tratta del 46° sito iscritto nella celebre Lista. Per la Puglia è il terzo, con Castel del Monte e Alberobello.

Si chiude così un percorso iniziato anni fa, quando il “sito seriale” (ovvero un percorso storico-culturale che si articola su più località) venne ufficialmente candidato dal Governo italiano attraverso il Ministero dei Beni culturali per l'iscrizione nella Lista. Quando la candidatura venne presentata a Parigi, il 18 gennaio scorso, risultò fra le prime nove candidature mondiali, forte dei cinque volumi (dossier scientifico, piano di gestione obbligatorio e un “esecutive summary”) e delle oltre 1500 pagine di documentazione prodotta dal gruppo di lavoro attivato da Comuni, Regioni, Province e altre realtà istituzionali e associative.

Legittima soddisfazione delle istituzioni. “Apprendiamo la notizia con grandissima gioia - dichiara il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. - Monte Sant'Angelo è uno dei luoghi più belli dell'intero Mediterraneo: un angolo di Gargano che è insieme simbolo e sigillo della storia di questa straordinaria terra di Puglia, in cui devozione e spiritualità si fondono in una dimensione profonda e coinvolgente. Il riconoscimento giunto da Parigi - aggiunge - celebra il valore del culto di San Michele che, sostenuto da una passione non solo religiosa, ma anche profondamente culturale, si respira nell'intero territorio pugliese e fa parte della nostra identità popolare”.

Questo straordinario successo, conclude Vendola, gratifica peraltro le importanti e attente azioni compiute dalla Regione per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e per il consolidamento del segmento turistico religioso. In effetti, ora il ruolo atteso da Monte Sant'Angelo muta profondamente. La cittadina garganica diventa da oggi snodo cardine del percorso sovraregionale “Italia Langobardorum”, punto di grande attrazione per nuove forme di turismo culturale in grado di intercettare flussi di tali dimensioni e qualità da costituire un'opportunità per l'intero territorio.

Il Santuario di San Michele è inoltre meta straordinaria di quella “Via Francigena del Sud” alla quale hanno lavorato alacremente la Provincia di Foggia e un insieme di Comuni non meno vivaci, sostenuti da progettualità importanti come quella di Opera Romana Pellegrinaggi che, non casualmente, ha introdotto per la prima volta nella propria rete di commercializzazione il percorso “Roma-Monte Sant'Angelo”, introducendo così sul territorio un ulteriore brand internazionale, i “Cammini d'Europa”, già riconosciuti il 1994 come Itinerari Culturali Europei dal Consiglio d'Europa.

Si ripensi anche, in queste ore, all'affetto recentemente dimostrato dagli italiani per queste stesse località, testimoniato dal primo posto - con 34mila 118 segnalazioni - degli Eremi dell’Abbazia di Santa Maria di Pulsano nella speciale classifica dei “Luoghi del cuore” del Fondo per l'Ambiente Italiano. Un insieme di fattori che spinge sempre più a considerare il turismo religioso, spirituale e culturale, segmento significativo del turismo pugliese: la Puglia è luogo simbolico per la cristianità, terra di transito verso la Terra Santa, segnata da tracce ancora vive di antichi cammini medievali. Percorsi che attraversano terre suggestive, monti e borghi che degradano verso il mare, piane lussureggianti e paesaggi incantevoli che si fondono in una dimensione profonda e coinvolgente.

I grandi numeri delle affluenze, localizzati a San Giovanni Rotondo e Bari, oltre che a Monte Sant'Angelo, vedono l’intera regione punteggiata da mete religiose: dalla basilica dei Martiri di Otranto ai riti pasquali di Taranto, con una indissolubile fusione tra religiosità e cultura, architetture e natura, tradizioni antichissime e moderna aspirazione alla spiritualità. Dall'insieme di queste considerazioni nasceva l'anno scorso la nuova esperienza di Bitrel, la “Borsa Internazionale del Turismo Religioso, dei Pellegrinaggi e dei Cammini”: un esperimento che si è trasformato in successo, attraverso una formula innovativa che ha affondato le proprie ragioni nel territorio e ha coniugato le diverse tipologie di offerta, allineando accanto al tradizionale turismo religioso anche quello spirituale, culturale, naturalistico e persino enogastronomico.

Il turismo slow, culturale e spirituale, attraversa dunque in lunghezza l’intera regione, collegandola coi percorsi della Campania, del Molise, della Basilicata, del Lazio e dell'Abruzzo, imparando a guardare al di là dell’orizzonte e persino al di là del mare. L'assessore al Turismo, in Puglia, Silvia Godelli, è anche assessore alla Cultura e al Mediterraneo. “Oggi più di ieri - sottolinea - è necessario stringere una alleanza strettissima nell’intero territorio, così come è avvenuto per Bitrel, puntando all’integrazione dell’offerta territoriale in un sistema turistico pugliese che mantenga il suo carattere unitario e nel contempo esalti la ricchezza delle differenze, delle specificità e del fascino di ciascuno dei nostri multipli, bellissimi territori”.

Integrazione. Sistema. Sì… ma come? E' la stessa "serialità" della candidatura vincente a offrire un primo suggerimento. Si pensi al “Mittelfest” di Cividale del Friuli, al “Full Vibe Festival” di Castelseprio, al “Festival Pianistico Internazionale” di Brescia, al “Festival delle Acque” delle Fonti del Clitunno, al “Benevento Jazz Festival” e, non ultimo, a “Festa Ambiente Sud” di Monte Sant'Angelo. Tutte le località appena inserite nella “World Heritage List” possiedono un importante appuntamento culturale con la musica e le arti. Non appare difficile pensare una promozione unitaria, sui mercati nazionali e internazionali, di questi appuntamenti. Oppure, per rimanere alla Puglia, disegnare una forte campagna promozionale dei tre siti Unesco (Alberobello, Castel del Monte e Monte Sant'Angelo), magari avvicinando la commercializzazione dei tour operator mondiali attraverso la nuova Agenzia Pugliapromozione.

Su scala geografica ancora minore, ma non meno ambiziosa, proseguire e ultimare i progetti di “infrastrutturazione leggera” della Via Francigena del Sud, vera spina dorsale dell'intera provincia di Foggia, certamente in grado di animare il territorio, attraversarlo lentamente alla scoperta dei suoi infiniti motivi di attrazione. E poi ci sono criticità ancora tutte da sconfiggere, come il consumo di suolo e l'aggressione al territorio. Come scrivevo soltanto pochi giorni fa, in occasione del Josp Festival di Roma, siamo tutti chiamati alla “causa della bellezza”. La palla è al centro. Una nuova partita può avere inizio.

Federico Massimo Ceschin

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