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03/05/2011

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4ª GIORNATA DEI GIOVANI PER LA PACE

Clicca per Ingrandire Si è svolta sabato mattina, 30 aprile, nella centralissima piazza Sant’Oronzo di Lecce la 4ª Giornata GPace dei Giovani per la Pace. Ha preso il via alle 9 ed è andata avanti fino alle 12.30 quando, purtroppo, si è dovuta forzatamente interrrompere per via della pioggia. Ma nelle tre ore e mezza d’azione ne hanno fatte, ne hanno dette, ne hanno dipinte e ne hanno suonate di cose i ragazzi di GPace, studenti dell’Istituto Costa insieme, per questa particolare occasione, a tutti gli alunni della scuola elementare “Cesare Battisti” del capoluogo salentino, a sostegno dei loro ideali e dei loro sogni di pace, uguaglianza e rispetto dei diritti umani.

I colori dei palloncini, degli striscioni, dei poster e delle bombolette spray hanno rappresentato il loro “campo di battaglia”. Come “armi” i ragazzi hanno utilizzato la Musica, quella con la “m” maiuscola, in quanto le note dei pezzi reggae, rap e di ogni altro genere esplose dalle casse acustiche non hanno colpito solo i timpani ma hanno anche scavato nelle coscienze di tutti i presenti. Come “proiettili” sono state utilizzate le parole, quelle tante e micidiali parole che, sparate a raffica dagli abilissimi rapper, hanno simbolicamente ucciso e frantumato tutte le sterili basi su cui si fondano le guerre, le discriminazioni e le ingiustizie, e hanno mirato per colpire anche quegli uomini che, nascondendosi dietro politiche protettive e difensive, le utilizzano per interessi personali.

La parola “pace” è risuonata come una bomba in piazza quando i 500 alunni del “Cesare Battisti” l’hanno ripetuta all’infinto, sia in risposta come urlo alle sollecitazioni del vocalist Manuel Borghetti con le domande: “Perché siamo qui?”, “Cosa chiediamo agli adulti?”, “In cosa crediamo noi?”, “Cosa sogniamo noi?”, sia come accompagnamento vocale alla creazione di una grande bandiera italiana ottenuta sollevando e mostrando in alto centinaia di cartoncini colorati col tricolore tanto amato, il tutto accompagnanto dalla colonna sonora dell’Inno nazionale di Mameli preceduto e seguito dalle selezioni musicali dei vari dj che si sono alternati alla console.

Tutto questo fino alle 11.45, quando poi è scoppiata l’atomica, ossia il momento in cui sono saliti sul palco gli emblematici Ghetto Eden, la reggae band mista, formata da salentini e senegalesi, nata e cresciuta nella potente scuola dei Sud Sound System. Sono bastate le prime note letteralmente pompate dagli altoparlanti e le prime imprecazioni in dialetto locale sparate a raffica dal cantante Fla Eden G contro tutte le guerre e contro chi ne è artefice per scatenare i cuori, gli animi e i corpi di tutti i giovani e giovanissimi presenti alla festa. La grande partecipazione collettiva dei ragazzi ha impressionato non poco i commercianti della piazza e i tanti turisti di passaggio che hanno così potuto assistere e comprendere quanto e come sia possibile trasmettere col sorriso, con la voce e con tutto il corpo i propri ideali e i propri sogni.

Ai quattro angoli della piazza sono stati allestiti i “cubi” di pannelli su cui i 16 writers dell’associazione OfficinaMentis (artisti dello spray) hanno realizzato le loro opere sotto gli occhi curiosi dei presenti, tutte incentrate sui temi della pace, della tolleranza, dell’integrazione e dell’antirazzismo. Il tutto sotto la tacita approvazione di Sant’Oronzo, che dall’alto ha capeggiato e ha assisitito a questa grande festa dei suoi giovani.



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