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10/04/2011

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CONTRO LE TRIVELLAZIONI CHIAMATA ALLE ARMI DEL PARCO + COMMENTI (8-9-10)

Clicca per Ingrandire Martedì pomeriggio, 12 aprile, nella sede dell’Ente si riunisce con somma urgenza la Comunità del Parco. Un’assise voluta fortemente dal commissario Stefano Pecorella che sin dalla prima ora della pubblicazione del decreto ministeriale si è attivato per trovare valide soluzioni all’ipotesi trivellazioni (http://www.puntodistella.it/Lettera.asp?id=300). “Al momento le decisioni prese non soddisfano affatto gli interessi legati alla biodiversità. Lotteremo strenuamente con tutte le nostre forze fin quando non avremo fatto valere le ragioni di questo nostro territorio”

Una convocazione urgente come prima contromisura alla decisione di consentire l’inizio dei sondaggi per la ricerca degli idrocarburi a soli 30 km dall’Area Protetta delle Isole Tremiti. Dunque, l’Ente alza immediatamente gli scudi e chiama a raccolta l’intero territorio per quella che si annuncia una responsabile battaglia di civiltà. “Egregi Signori - scrive Pecorella nella lettera inviata ai 18 sindaci dei Comuni ricadenti nell’area Parco, - come Voi sono stato sorpreso dalla notizia del parere favorevole espresso dal Comitato V.I.A. nazionale che è stato il presupposto per l’emanazione del decreto ministeriale, del 29 marzo scorso, di autorizzazione alla Petroceltic Elsa S.r.l. a effettuare indagini, per la ricerca di idrocarburi, al largo delle coste delle regioni Abruzzo e Molise, quindi, nelle vicinanze dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti.

“L’avvio di tale attività e la sua eventuale, non auspicata, futura espansione - prosegue - fanno sorgere spontaneamente forti perplessità circa la possibilità di assicurare stabilità e prospettiva concreta al raggiungimento dell’obiettivo di tutela ambientale delle nostre ancora splendide aree protette terrestri e marine. Profondiamo quotidianamente sforzi, nelle difficoltà finanziarie dei nostri enti, per la crescita della cultura della cura dell’ambiente e perché questa poi si tramuti in una migliore qualità della vita dei nostri cittadini e di fronte a ogni pericolo, o anche presunto tale, è giusto e doveroso che ognuno possa far sentire la propria voce, democraticamente e nelle sedi opportune.

“Vi invito, quindi - sottolinea Pecorella, - data l’urgenza del caso, il giorno 12 aprile alle 17, nella sede dell’Ente Parco Nazionale del Gargano per discutere ogni iniziativa utile, opportuna e necessaria per manifestare il nostro pensiero di Comunità del Parco riguardo le attività che saranno intraprese a seguito del citato decreto ministeriale. Confido nella Vostra sensibile e importante partecipazione”.

Il commissario Pecorella, col solito stile di massima pragmaticità, sin da subito si è attivato sulla questione trivellazioni alle Tremiti e in merito ha dichiarato pubblicamente quanto segue ai giornalisti intervenuti venerdì mattina all’Oasi Lago Salso per la presentazione del progetto Life: “Nel decreto ci sono aspetti davvero preoccupanti soprattutto per quanto concerne il coinvolgimento degli Enti, poiché Provincia di Foggia, Ente Parco e Regione Puglia non sono stati resi partecipi delle valutazioni ambientali relativamente a questo progetto. Chiederemo conto del perché di questo mancato coinvolgimento in questa importante e delicata questione che riguarda una pregiata riserva marina come quella delle Tremiti.

“Nel frattempo - aveva aggiunto - è necessario valutare all’unisono le contromisure da adottare anche per evitare le inutili strumentalizzazioni che non portano da nessuna parte. Se il comitato VIA nazionale si è espresso in un determinato modo è nostro compito far valere le ragioni di questo territorio per contrapporci a quel decreto nelle modalità più opportune, sia che esse siano legali sia attraverso democratiche e civili manifestazioni. Al momento le decisioni prese non soddisfano affatto gli interessi legati alla biodiversità. Lotteremo strenuamente con tutte le nostre forze fin quando non avremo fatto valere le ragioni di questo nostro territorio”.


COMMENTI (1)

DOMENICO OTTAVIANO jr. (l’Attacco) = La Petroceltic Elsa potrà sondare il mare tra il Gargano e le Isole Tremiti - davanti al Lago di Lesina, a 12 chilometri dall’arcipelago e a 11 dalla costa - alla ricerca del petrolio: l’ufficio Valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente ha infatti espresso parere positivo alla richiesta della società irlandese. Perché la fase operativa abbia inizio, a questo punto manca soltanto la firma dei ministro Stefania Prestigiacomo. L’ok del Ministero è stato subordinato all’obbligo per la società di dotare le navi di ricognizione di un sistema di avvistamento dei cetacei. È l’ultima agghiacciante notizia che rimbalza da un blog all’altro su internet. L’azienda Irlandese sarebbe dunque a un passo dalle trivellazioni. La regione ha espresso ante tempore il suo parere negativo, ma non è vincolante, e sarà esclusivamente il ministro, con la sua firma, a concludere l’atto finale di questa farsa messa in atto per interessi non certo garganici.

Le associazioni ambientaliste insorgono. E’ facebook il primo mezzo di comunicazione su cui si svolge la battaglia informativa. I garganici devono essere informati, e devono sapere quello che si vuole fare nelle acque cristalline, che molti c’invidiano. L’idea della Petroceltic è quella di scavare un pozzo esplorativo, inducendo artificialmente onde elastiche nel sottosuolo per studiare la “risposta” del terreno e capire la composizione minerale del sottosuolo cominciando a trivellare, in caso di riscontro positivo, su “appena” 528 chilometri quadrati di Mare Nostrum.

MICHELE EUGENIO DI CARLO (Comitato Tutela Mare Gargano - Facebook) = Queste prospezioni sismiche che generano onde sonore potrebbero essere la causa dello spiaggiamento dei noti sette capodogli. Gli eventuali esiti positivi delle prospezioni sismiche darebbero il via alla perforazione del fondo marino, fino a 4mila metri di profondità, con la costruzione di infrastrutture petrolifere lungo le linee costiere pugliesi e gravi danni all'ambiente, alla fauna e alla flora marina con negative ripercussioni per l'economia turistica e lo sviluppo sostenibile del territorio.

Apprendiamo preoccupati e amareggiati, da notizie di stampa, che l'ufficio valutazione di impatto ambientale del Ministero dell'Ambiente ha espresso parere positivo alla richiesta della società irlandese, subordinandolo semplicemente all'obbligo di dotare le navi di ricognizione di un sistema di avvistamento dei cetacei (quando sono le operazioni di queste che li mettono in difficoltà portandoli alla morte). Il Gargano ha un'unica vocazione: quella turistica. Le spiagge dorate accolgono migliaia di bagnanti, le Tremiti, uniche isole dell’Adriatico, area marina protetta, sono un forte attrattore turistico. È impensabile che si sacrifichi tutto questo per beneficiare una società a capitale straniero per il 100 percento.

Non è possibile che un semplice comitato debba occuparsi di delicate questioni di salute pubblica, di tutela ambientale, di sviluppo sostenibile del territorio, mentre istituzioni ad alto e medio livello osservano un religioso e assordante silenzio. Pretendiamo l'intervento di tutte le istituzioni del territorio: noi stiamo creando una rete di associazioni, comitati, forze culturali e produttive che sapranno dare la giusta risposta democratica a quella che consideriamo una vera e propria offesa al territorio e ai suoi cittadini. Presidente Parco, sindaci, consiglieri provinciali e regionali, e tutte le figure politiche di questa terra facciano lo stesso. Sabato 24, il comitato si riunirà nei pressi della Eden V, la nave arenatasi sulla spiaggia di Lesina, per fare il punto della situazione e prepararsi a una dura battaglia.

GIUSEPPE CALABRESE (sindaco Tremiti) = Una cosa del genere non è accettabile. E non è un problema da risolvere da soli, come Comune. Già l’on. Marinacci si è interessato alla questione e a breve verrà riunito il Consiglio Provinciale per una seduta monotematica. Mi aspetto che tutti i Comuni del Gargano si affianchino alla nostra battaglia: quest’opera non gioverebbe a nessuno, potrebbe compromettere il nostro territorio. E noi, anche da soli, non lo permetteremo.

GIANDIEGO GATTA (neo consigliere regionale Pdl) = E’ inconcepibile che un patrimonio naturalistico di tale portata, come quello del mare delle Tremiti e del Gargano, possa essere messo a rischio da ricerche petrolifere di questo genere. Sono assolutamente contrario. Oggi stesso chiamerò il Ministero dell’Ambiente chiedendo un incontro urgente con la stessa Prestigiacomo. Sarà solo il ministro a decidere sul da farsi. Dopo questa notizia che vede il parere positivo dell’ufficio addetto, è necessario con tutti i mezzi, attraverso tutti gli uffici possibili e competenti, portare alla sua attenzione la valenza di un territorio dedito prettamente al turismo, che non merita un offesa così grande.


COMMENTI 2

12 aprile = “L’autorizzazione rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di concerto con il Ministero dei Beni e le Attività Culturali alla ricerca di idrocarburi al largo delle Isole Tremiti è assolutamente non condivisibile e crea un giustificato allarme e preoccupazione in tutti coloro i quali giustamente ritengono che il mare del Gargano debba essere assolutamente preservato da operazioni che attentino alle nostre eccellenze, invidiate in tutto il mondo. Proprio mentre la spiaggia di Vieste finisce nella “top ten” mondiale della classifica delle migliori spiagge edita da “TripAdvisor”, e a distanza di poco tempo dall’inserimento del Gargano tra le 30 mete mondiali suggerite dal New York Times, con una improvvida decisione si rischia di compromettere la più grande risorsa di cui la Capitanata e l’intero Adriatico dispone: il meraviglioso ed incontaminato mare delle Isole Diomedee ed i tesori paesaggistici e naturalistici dell’intero Gargano.

“Voglio augurarmi che il Ministero dell’Ambiente riveda al più presto tale decisione alla luce delle criticità ambientali che potrebbero derivare dalle attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi, anche al fine di evitare strumentali attacchi al governo centrale da parte di consiglieri regionali di maggioranza, che fingono di non sapere che nell’iter di valutazione di impatto ambientale presso i succitati Ministeri la Regione Puglia non presenziò ai lavori per non avere ottemperato alla nomina di un suo rappresentante nella Commissione Tecnica dell’Impatto Ambientale VIA/VAS.

“Al di là delle responsabilità dei singoli Enti, e al fine di evitare di cadere nella trappola di condizionamenti di schieramento, che non hanno motivo di esistere quando è in gioco lo sviluppo e il futuro stesso di un territorio, posso affermare di non avere alcuna esitazione a schierarmi dalla parte di chi non solo ama l’ambiente, ma da quel mare trae la propria fonte di sostentamento e la propria ragione di vita” (Giandiego Gatta).


COMMENTI 3

"Il Petrolio e le fonti fossili, come dice la parola stessa, rappresentano la preistoria, mentre il resto del mondo investe sulle rinnovabili. Scommettere in Italia sul Petrolio significa scommettere sul passato, su una risorsa effimera buona solo a far arricchire le aziende petrolifere. Il vero petrolio dell'Italia e del Gargano si chiama Turismo, la sola risorsa che può assicurare futuro e ricchezza all'intera comunità" (Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale Legambiente).


COMMENTI 4

Coro di no degli amministratori dei Comuni garganici riuniti oggi, 12 aprile, a Monte Sant'Angelo per decidere quali posizioni assumere sul decreto delle introspezioni autorizzate dal Ministero dell'Ambiente al largo delle Isole Tremiti. Il commissraio dell'Ente Parco, Stefano Pecorella, ha convocato a Monte Sant'Angelo la comunità dei sindaci. Non tutti hanno risposto all'invito, erano assenti diversi Comuni fra cui Lesina, San Giovanni Rotondo, Manfredonia, Rodi, Carpino e Ischitella. C'era il commissario prefettizio delle Isole Tremiti, Carmela Palumbo. “Sappiamo benissimo - ha detto il responsabile del Parco - che è un momento particolare e perciò risponderemo con atti amministrativi e non seguendo l'onda emotiva. Come Ente, di concerto con la Comunità del Parco, proponiamo una ‘road map’ da sottoporre al ministro Stefania Prestigiacomo. Prima di tutto chiederemo di istituire il Sic a mare, poi l'ampliamento del limite dell'area marina protetta che automaticamente fa scattare l'allontanamento di ulteriori dodici miglia. Infine - ha concluso - chiederemo il coinvolgimento delle Regioni Abruzzo e Molise per fare ricorso al Tar e un incontro urgente con il ministro (Saverio Serlenga).


COMMENTI 5

“Prima si revochi l’autorizzazione alle indagini sismiche, già dannose per l’ecosistema marino, e poi si esaminino con attenzione e rispetto i documenti e le osservazioni istituzionali e popolari contro l’estrazione di petrolio nel Basso Adriatico”. E’ quanto chiede Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, nell’interrogazione e nella risoluzione presentate a tutela “dell’ambiente e dello sviluppo economico fondato sulle vocazioni e le eccellenze territoriali e non su un’attività ormai obsoleta e priva di valore aggiunto per le comunità che ne subiscono solo gli effetti negativi”.

A un anno dalla protesta popolare e istituzionale provocata dalle prime notizie dei progetti della multinazionale irlandese, “dobbiamo ammettere di aver fatto un solo errore: ci siamo fidati di un ministro privo di carattere e un Governo composto da bugiardi patologici - continua il deputato. - Qualunque forma di controllo e qualunque limite abbiano ora posto è insufficiente a recuperare la credibilità persa con la comunità foggiana e, soprattutto, è inutile: non vogliamo le trivelle; quindi, non c’è bisogno che si facciano indagini e rilevazioni geologiche.

“Come per il nucleare - conclude - il Governo deve imparare a fare seriamente i conti con la volontà dei territori, sapendo di non avere sempre di fronte qualche governatore compiacente e accondiscendente, e qualche sindaco disposto a svendere le risorse naturali per un pugno di euro” (Michele Bordo-Pd).


COMMENTI 6

La segreteria regionale di “Ambiente e/è Vita Puglia Onlus” si è riunita d'urgenza, su richiesta del vicesegretario regionale Primano Schiavone, per esprimere le sue perplessità in ordine al decreto 29/03/2011 n.126 con il quale il Ministero dell'Ambiente dà via libera alla Petroceltic Italia, emanazione di una società irlandese, di effettuare indagini nei fondali marini per cercare petrolio a largo delle isole Tremiti. Ascoltata la relazione del vicesegretario, ha espresso disappunto per la decisione assunta dal Ministero perché si ritiene che la tecnica di ricerca idrocarburi autorizzata - la “air gun”, ossia impulsi a ultrasuoni - mette a repentaglio la vita di delfini e cetacei. Inoltre, l’eventuale apertura di impianti a poca distanza dalle coste e dalle riserve marine protette delle Tremiti e del Parco Nazionale del Gargano creerebbe non pochi rischi per l’ecosistema interessato.

Preso atto con stupore del silenzio disinteressato assunto dal presidente della Provincia di Foggia e del vicepresidente della Camera dei deputati eletti in questa circoscrizione, ma anche del disinteresse da parte del ministro degli Affari Regionali e del sottosegretario agli Interni che in altre circostanze hanno fatto sentire la loro voce, ha dato mandato a Primiano Schiavone di rappresentare l'Associazione in tutte le manifestazione e le sedi in cui si faranno valere gli interessi delle popolazioni garganiche e pugliesi in generale a salvaguardia della natura e degli equilibri ambientali. E intervenire presso la Segreteria Nazionale di “Ambiente e/è Vita Onlus” affinché si faccia portavoce delle istanze e delle proteste delle popolazioni garganiche presso il Ministero dell'Ambiente.

Ha anche auspicato la coesione da parte di tutte le forze politiche affinché si intervenga in maniera energica presso il ministro Prestigiacomo affinché revochi il decreto autorizzativo alle attività di ricerca petrolifera (Segreteria Regionale di “Ambiente e/è Vita Puglia Onlus”).


COMMENTI 7 (lettera aperta al ministro Ambiente, Prestigiacomo)

Cara Stefania,
autorizzare le "prospezioni sismiche propedeutiche alle trivellazioni" a scopo di ricerca di idrocaburi lungo la costa adriatica (in un mare chiuso e poco profondo) è un atto che non ha alcun riguardo per la cultura, l'economia e la sensibilità ambientale di un territorio fragile come le Isole Tremiti e il Gargano! Mettere in ginocchio, per pura speculazione, un'intera popolazione che vive del mare e dei suoi frutti, del turismo balneare e naturalistico, è un atto IRRESPONSABILE !

Di fronte al suo mancato ripensamento, quantunque promesso l'anno scorso, la gente di Capitanata, e con essa le istituzioni regionali di Puglia e Molise, coinvolte entrambe dal problema, dicono basta a una politica rapace, aggressiva e non rispettosa del territorio e delle volontà popolari dei suoi abitanti. E pensare che lei, per di più donna, è stata elevata alla carica di ministro per la difesa dell'Ambiente e non per la sua contaminazione.
Ha provato a immaginare le conseguenze per il mare Adriatico e le sue coste di un eventuale incidente, seppure lontanamente comparabile con quello avvenuto nel golfo del Messico, l'anno scorso ?

Si fermi, prima che sia troppo tardi !

Con deferenza Gennaro Amodeo (presidente Movimento Moldaunia)


COMMENTI 8

“La Prestigiacomo stia lontana da Tremiti. Vada a trivellare nel suo giardino e lasci stare la nostra terra o i cittadini perderanno la pazienza. Credo di non poter essere più chiaro di cosi. E' da folli l'idea di andare a caccia di petrolio in una zona come la nostra, sfregiando luoghi di straordinaria bellezza come le Tremiti, la costa garganica fino a Termoli, il Parco Marino e Nazionale del Gargano. Non permetteremo che una scelta scellerata metta in ginocchio l'economia locale, pregiudichi la stagione turistica ed esponga la natura a rischi ambientali drammatici come quelli che recentemente abbiamo visto nel Golfo del Messico. La Prestigiacomo ci ripensi prima che i cittadini, finora calmi e civili, perdano davvero la pazienza" (on. Angelo Cera-Udc).


COMMENTI 9

“Sono molto soddisfatto per l’incontro tenutosi a Peschici ieri pomeriggio, che ha ancora una volta ribadito la ferma presa di posizione e contrarietà del territorio tutto alla valutazione di impatto ambientale favorevole concessa dal Ministero dell’Ambiente alla ‘Petroceltic Elsa’ per l’improbabile ricerca di idrocarburi nei fondali al largo delle isole Tremiti, che metterebbe a grave rischio non solo l’ecosistema ma anche il turismo. La trasversalità della protesta, che coinvolge le istituzioni a ogni livello e le associazioni ambientaliste e non, e la lontananza da qualsiasi strumentalizzazione politica di una vicenda che pur presterebbe il fianco a numerose critiche, da qualsiasi punto di vista la si voglia osservare (a partire dal mancato coinvolgimento degli enti locali, ignorati e scavalcati da una decisione arrivata a sorpresa dopo una prima mobilitazione generale, lo scorso anno, che sembrava aver chiuso per sempre ogni discorso in merito).

“Trasversalità e costruttività ribadite anche nell’ultimo incontro, nel quale sono state affrontate le possibili opzioni da prospettare al ministro Stefania Prestigiacomo a breve scadenza, dal ricorso al Tar alla petizione popolare, e ancora a una grande mobilitazione in grado di sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica non solo a livello locale, perché l’Adriatico è un patrimonio da proteggere e salvaguardare anche per chi si ritiene (erroneamente) al sicuro, come il recente disastro ambientale nelle acque del golfo del Messico e lo spiaggiamento di cetacei sulle nostre coste hanno mostrato al mondo intero. Per questo, mi auguro che il governo nazionale receda tempestivamente da una decisione improvvida (anche per le tecniche di rilevazione usate), perché non siamo, non vogliamo più essere e non saremo mai più semplici spettatori, in Puglia e spero altrove, ma protagonisti attivi e partecipi del nostro presente e del futuro nostro e dei nostri figli: protagonisti di decisioni che non devono e non possono sistematicamente scavalcarci, ma coinvolgerci attivamente e preventivamente”. (Giannicola De Leonardis, consigliere regionale UdC e presidente della settima commissione Affari Istituzionali)


COMMENTI 10

E’ impensabile che i nostri mari e lo splendido arcipelago delle isole Tremiti, definite per la loro incontaminata bellezza ‘le perle dell’Adriatico’, possano essere oltraggiate da chi intende trasformare una risorsa naturale in un business economico! Occorre tenere alta la guardia per far sì che si eviti qualunque ricerca di idrocarburi sia liquidi che gassosi nei mari della nostra provincia. A questa necessità e a questo impegno assunto nei confronti del territorio, alla luce anche delle tantissime sollecitazioni in tal senso giunte da diverse Associazioni ambientaliste, dai cittadini e da personaggi politici di entrambi gli schieramenti, intendo dare anch’io il mio sostegno contro qualsivoglia trivellazione sottomarina.

A tal proposito intendo sollecitare l’intervento del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che nei prossimi giorni incontrerà alcuni rappresentanti del territorio pugliese, nonché del presidente della Regione Vendola, e degli amministratori tutti affinché si faccia il possibile per risparmiare il territorio da una tortura di tale calibro, ovvero la ricerca di idrocarburi nel nostro mare con tutte le conseguenze che ne conseguirebbero. Combattere per la salvaguardia del nostro territorio e di uno straordinario ambiente marino naturale come quello delle Tremiti significa evitare un pesante danno alla complessiva economia delle isole Tremiti.

Effettuare ricerche petrolifere in un’area di tale impatto turistico e ambientale significa correre il rischio, come precedentemente accaduto in altre zone, di conseguenze catastrofiche: mettere a repentaglio l’innata vocazione per il turismo di quelle zone e sopratutto l’economia del paese, la pesca. Per tutte queste ragioni, io sostengo il blocco di ogni autorizzazione a eseguire le trivellazioni nei mari delle Isole Tremiti, sostengo e difendo i diritti dei cittadini che lì vivono e la salvaguardia del nostro territorio, del nostro mare e della nostra salute (Luigi Miranda).

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