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25/03/2011

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MANGIARE PESCE PROTEGGE GLI OCCHI

Clicca per Ingrandire Una ricerca della Harvard Medical School, pubblicata da Archives of Ophthalmology, sul rischio di degenerazione maculare (leggi scheda in calce; ndr) che si dimezza se nella propria dieta si inserisce una porzione di pesce ogni settimana, ci viene segnalata da Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”.

Lo studio ha coinvolto 38mila donne per un intero decennio. Le partecipanti hanno periodicamente compilato questionari sulle abitudini alimentari e sullo stato di salute. Al termine della ricerca è emerso che chi mangiava pesce almeno una volta a settimana aveva una probabilità inferiore del 42 percento di ammalarsi. “A funzionare meglio sembrano essere i pesci con carne scura, come il tonno - spiegano gli autori - e comunque quelli che hanno un maggiore contenuto di acidi grassi omega-3”.
Giovanni D’Agata


LA SCHEDA = La “macula” è la zona centrale della retina, la più sensibile agli stimoli luminosi, preposta alla visione distinta e alla percezione dei dettagli. Si tratta della regione con più elevata densità di fotorecettori (in questo caso principalmente ‘coni’), cellule nervose fotosensibili deputate alla trasformazione dell'energia luminosa in impulsi elettrici. Questi ultimi partono dalla retina e viaggiano attraverso il nervo ottico, giungendo infine al cervello (in particolare nel lobo occipitale, collocato nella zona posteriore della testa), dove vengono interpretati come informazioni visive (immagini).

Coi ‘coni’ agiscono anche i ‘bastoncelli’. Mentre i primi sono più abbondanti a livello maculare e responsabili della percezione dei colori consentendo la visione in ‘alta definizione’, i secondi sono predominanti nella periferia retinica e sensibili al movimento, impiegati soprattutto per vedere in condizioni di scarsa luminosità (ad esempio all'imbrunire, quando i colori non si percepiscono più).

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