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23/03/2011

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UMBRA: ARRIVANO 89 INDIANA JONES

Clicca per Ingrandire Sono 89 gli “Indiana Jones” che per i prossimi quattro giorni si presteranno come volontari per espletare l'annuale conteggio di caprioli previsto da oggi e fino a domenica in Foresta Umbra. Un progetto, importante e unico nel suo genere, promosso dal Parco Nazionale del Gargano che consentirà ai partecipanti (provenienti da ogni parte d’Italia) di vivere a diretto contatto con la natura soggiornando nel cuore pulsante del Gargano proprio nell’anno internazionale delle foreste (vedi programma in calce; ndr).

CONTEGGI DI CAPRIOLO ITALICO IN FORESTA UMBRA = Il progetto di conservazione del capriolo italico, come sempre promosso da Ente Parco, Regione Puglia e Ue, è una delle attività dell´Osservatorio naturalistico, servizio scientifico del Parco del Gargano, gestito dal Centro Studi Naturalistici Onlus, con le relative attività istituzionali di monitoraggio faunistico-ambientale fra cui quella sul capriolo italico. L’Osservatorio ha organizzato i conteggi annuali di capriolo in battuta dal 23 al 27 marzo in Foresta Umbra. Queste particolari attività di ricerca richiedono, per essere svolte, la partecipazione di volontari che hanno così l’opportunità di vivere un’esperienza di ricerca sul campo. Come sempre si alloggerà nella base dell´Aeronautica “Jacotenente”, nel cuore della Foresta Umbra. L´arrivo è previsto per mercoledì 23 (in serata) e la partenza per domenica 27 (dopo le 17,30). Tutti i volontari sono ospitati gratuitamente, (i costi di vitto e alloggio sono a carico dell´Osservatorio naturalistico del Parco).

MONITORAGGIO CAPRIOLO ITALICO = Il capriolo ‘Capreolus capreolus’ è una specie che negli ultimi decenni ha conosciuto un notevole
sviluppo demografico e geografico in molte regioni italiane ed europee. Questo sviluppo, non solo dovuto a cause “naturali” come il ripristino spontaneo dell’habitat idoneo alla specie, è il risultato di attività di ripopolamento o re‐introduzione con individui alloctoni, principalmente a scopo venatorio. Nel corso della storia, la specie è stata cacciata prima dai Romani poi da Federico II di Svevia fino alle più recenti grandi cacce che, durante l'ultima guerra e l'immediato periodo successivo, ne hanno ridotto drasticamente la consistenza e la distribuzione areale. In Italia, fino a circa 20‐30 anni fa, le popolazioni autoctone di capriolo avevano subìto una notevole contrazione numerica e areale.

Infatti si ipotizzava che solo tre esigue popolazioni di capriolo fossero di origine autoctona: il nucleo della tenuta presidenziale di Castelporziano, vicino Roma; nel Parco Nazionale del Gargano in Puglia; nei Monti di Orsomarso (Parco Nazionale del Pollino) in Calabria (Tassi, 1976; Perco, 1985). Invece, è stato recentemente dimostrato (Lorenzini et al., 2002) che esiste effettivamente una differenza genetica, tale da poter definire le popolazioni dell’Italia centromeridionale come appartenenti alla sottospecie Capreolus capreolus italicus, già ipotizzata da Festa (1925). Il lavoro di Lorenzini et al. (2002), inoltre, dimostra l’esistenza di una caratteristica genetica unica (un particolare aplotipo) che la differenzierebbe anche dalle altre popolazioni di capriolo italico.

Attualmente, oltre che sul promontorio del Gargano, nei Monti di Orsomarso (P.N. del Pollino) e nella tenuta presidenziale di Castelporziano, è stato accertato che anche alcune popolazioni della Toscana meridionale appartengono alla sottospecie italica, mentre in Italia centro‐settentrionale domina il capriolo europeo. Nell’intero areale di distribuzione della sottospecie italica, la popolazione del Parco Nazionale del Gargano è certamente quella ecologicamente più isolata, dove è quindi più probabile che si possano essere conservate le caratteristiche originarie del capriolo endemico dell’Italia centro‐meridionale.

DESCRIZIONE DEL TAXON E CENNI SUL SUO STATO DI CONSERVAZIONE = Il capriolo del Gargano, da sempre considerato specie simbolo del Parco Nazionale, appartiene alla sottospecie italica che originariamente era diffusa in tutta l’Italia centromeridionale. Fino a poco tempo fa le conoscenze sullo status del capriolo sul promontorio del Gargano erano esigue e frammentarie. Il monitoraggio della popolazione, mai effettuato prima in modo sistematico, è stato avviato con le indagini preliminari svolte fra il 1995 e il 2001 prima dal Centro Studi Naturalistici Onlus insieme al Museo Provinciale di Storia Naturale di Foggia e quindi, con l’intensificarsi della collaborazione con l’Ente Parco, tramite l’Osservatorio Naturalistico del Parco Nazionale del Gargano.

Nel 2002, in continuità con le attività già svolte dal Parco Nazionale del Gargano attraverso l’Osservatorio naturalistico che ha redatto uno specifico progetto, l’Ente Parco ha formalizzato la volontà di realizzare uno studio applicato alla conservazione della popolazione di capriolo con un incarico all’Università di Siena. Coi dati conseguiti nella prima fase, l’Ente Parco ha acquisito indicazioni precise sulle successive azioni da attuare per la conservazione del capriolo (linee guida), dando avvio alla seconda fase, recentemente conclusa, consistente nell’applicazione delle azioni di conservazione previste in forma di interventi pilota, come la lotta al bracconaggio, sensibilizzazione e formazione, miglioramenti ambientali, monitoraggio della popolazione di capriolo e valutazione di un’eventuale competizione ecologica col cinghiale.

Se per l’Italia è stata stimata una consistenza di circa 400mila caprioli (Pedrotti et al., 2001), di questi probabilmente non più di 10mila (Lorenzini et al., 2002) possono essere ipotizzati in Italia centromeridionale, con una forte predominanza numerica delle popolazioni toscane. La numerosità della popolazione di Capreolus capreolus italicus presente nel Promontorio del Gargano, pur non essendo ancora possibili stime numeriche attendibili, molto probabilmente contribuisce solo in piccola parte all’intera consistenza del capriolo italico in Italia centromeridionale.

Tuttavia, rappresentando uno degli ultimi nuclei isolati ancora presenti nell’Italia centromeridionale, l’autoctonia e la particolare situazione zoogeografica fanno di questa popolazione un’entità faunistica di notevole interesse scientifico, conservazionistico e gestionale di importanza maggiore rispetto agli altri nuclei autoctoni italiani (Perco, 1985, Gioiosa, 2008). Quindi, se altrove il capriolo è specie comune e relativamente facile da osservare, sul Gargano la specie è ancora rara: I conteggi effettuati nel 2004, 2005 e 2008 hanno fornito valori di densità pari a circa 6 caprioli per 100 ettari (contro i 25‐40 presenti in molte aree dell’Appennino centro‐settentrionale e delle Alpi).

La situazione attuale del capriolo del Gargano è principalmente minacciata da bracconaggio, presenza di cani vaganti e habitat non sempre idoneo a causa del pascolo non pianificato e una gestione forestale che, ove applicata, non sempre è favorevole.

OBIETTIVI = Gli obiettivi specifici dell’intervento, in riferimento alle funzioni dell’Osservatorio naturalistico, sono il proseguimento delle attività di monitoraggio finalizzate alla conservazione del capriolo italico con elaborazione di strumenti operativo‐gestionali fondamentali per la sua gestione (e.g. serie annuali di conteggi, cartografia faunistico‐ambientale, banca dati faunistici, diffusione delle informazioni, etc.).

AZIONI = Fra le altre azioni di conservazione citate si ritiene strategico per la popolazione di capriolo italico presente nel Parco, il proseguimento dei programmi di monitoraggio continuativo (avviati da circa cinque anni) attraverso percorsi e conteggi in battuta.


PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ

Durata delle attività e partenza - Mercoledì 23 marzo, in serata, è previsto l´arrivo e la sistemazione, mentre il giorno seguente avrà inizio la prima sessione di conteggio (mattutina). Le attività di ricerca proseguiranno fino alla sessione pomeridiana di domenica 27 marzo. La partenza è prevista dopo le ore 17,30 di domenica 27 marzo.

Cenni organizzativi sulla battuta - Si tratta di circondare un´area di foresta e, mentre alcuni sul perimetro stanno fermi e in silenzio in osservazione (poste), altri (i battitori) entrano rumorosamente nell´area in modo capillare per far muovere tutti gli animali presenti verso le poste, in modo da poterli contare. Si formeranno quindi due gruppi (poste e battitori) che seguiranno indicazioni diverse fornite dai relativi responsabili. Approfondimenti e indicazioni precise saranno forniti nei briefing.


PROGRAMMA GIORNALIERO

MERCOLEDI 23 MARZO = Arrivo, registrazione e sistemazione partecipanti. L´arrivo è previsto entro le ore 18.30 con questo programma:
ore 17,30-19: registrazione e sistemazione nelle camere da 3-4 letti con bagno (doccia) in camera (portare solo asciugamani e necessaire per la toilette).
ore 19,30: cena alla base Aeronautica
ore 20,30-21,30: briefing-istruzione sulle attività di campo.

GIOVEDI 24, VENERDI 25 e SABATO 26 MARZO =
ore 6.45: colazione (circolo della base militare)
ore 7.15: uscita dalla base Aeronautica
ore 7.30: ultimi accorgimenti organizzativi (cortile Forestale)
ore 7.45-8: partenze per le aree di battuta
ore 13: pranzo alla base Aeronautica
ore 14.15: uscita dalla base Aeronautica
ore 14.20: ultimi accorgimenti organizzativi (cortile Forestale)
ore 14.30-14.45: partenze per le aree di battuta
ore 18-18.30: fine operazioni
ore 19-19.30: cena alla base Aeronautica
ore 21: briefing giornaliero (se necessario).

DOMENICA 27 MARZO
ore 6.45: liberare le camere, colazione (distributori automatici di bevande calde e merendine della base militare)
ore 7.15: depositare i bagagli e uscire dalla base Aeronautica
ore 7.30: ultimi accorgimenti organizzativi (cortile Forestale)
ore 7.45-8: partenze per le aree di battuta
ore 12.30: ritorno alla base e consegna attestati
ore 13: pranzo alla base Aeronautica
ore 13.45: saluti e partenze, oppure, per chi si ferma il pomeriggio:
ore 14: uscita dalla base Aeronautica
ore 14.10: ultimi accorgimenti organizzativi (cortile Forestale)
ore 14.30-14.45: partenze per le aree di battuta
ore 18-18.30: fine operazioni

Attestati di partecipazione = L´Ente Parco rilascerà, a richiesta, un attestato di partecipazione.


Ulteriori info: Ente Parco Nazionale del Gargano, Ufficio Stampa, tel. +39.0884-56.89.39 – e-mail: ufficiostampa@parcogargano.it


 Ufficio Stampa Parco del Gargano

 

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