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04/02/2011

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RICORDANDO “IL PRESIDE”

Clicca per Ingrandire Il senso di vuoto che ha lasciato con la sua scomparsa enorme. Dieci anni fa moriva a San Marco in Lamis, suo paese natale, il professor Pasquale Soccio. Aveva 94 anni. Figura poliedrica della cultura di Capitanata, per molti è stato “il preside”, per tanti altri l’educatore, lo scrittore, lo studioso. Una personalità di grande spessore, capace di “attrarre” anche negli ultimi anni della sua straordinaria vita nel “pensatoio” di Foggia, la sua bellissima casa di via della Repubblica, un monumento alla cultura.

A dieci anni dalla sua scomparsa la Fondazione “Pasquale e Angelo Soccio”, presieduta dal professor Raffaele Cera (foto del titolo; ndr), ha messo a punto un programma ricco di iniziative, che vanno dal ricordo dello scrittore a quello dell’educatore. Proprio ai giovanissimi è dedicata una delle prime iniziative dell’anno celebrativo: la pubblicazione di “Gargano segreto”.

“La ristampa di questo volume - spiega Cera - è doverosa, perché le richieste sono tante. Ma noi pensiamo anche a una edizione scolastica che potrà essere adottata nelle scuole secondarie superiori della provincia di Foggia con l’aggiunta di schede-guida. Gargano segreto è un testo che ha pure spunti didattici di grande importanza e pensiamo che le nuove generazioni con questo volume saranno in grado di capire meglio il Gargano negli aspetti evidenziati da Soccio”.

I dieci anni della morte del “preside” coincidono anche con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e l’occasione è quanto mai propizia per far conoscere al grande pubblico anche “Unità e brigantaggio”, uno straordinario volume di Soccio che, evidenzia Cera, “contribuisce a comprendere il fenomeno del brigantaggio nell’area garganica”. Il programma delle celebrazioni prevede anche un convegno scientifico, una due giorni tra San Marco in Lamis e Foggia, per tracciare il profilo di questo grande interprete della cultura.

“Pensiamo - afferma il presidente della Fondazione - che sia necessario procedere a una puntualizzazione del suo pensiero, da quello filosofico a quello pedagogico e storico. Insomma, cercare di capire qual è l’eredità culturale lasciata da Soccio e intendiamo fare questo con l’Università di Foggia”. Il programma sarà arricchito da una mostra foto-documentaria sui rapporti di Soccio con le figure di spicco della cultura e della politica, da tre giornate “nazionali” a lui dedicate a Milano, Roma e Firenze, e con la piantumazione di alcuni cipressi a bosco Rosso, di proprietà dei Soccio, dove il professore si rifugiava per le sue meditazioni letterarie.

Filippo Santigliano



 GdM

 

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