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16/01/2011

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IL SINDACO DI RODI SI RIPETE

Clicca per Ingrandire La redazione giornalistica di OndaRadio, ispirandosi a Filippo Fiorentino che sosteneva: “il Gargano in fondo è una città dove i nostri paesi non sono altro che i suoi quartieri”, ha indetto per il terzo anno un sondaggio-inchiesta fra i cittadini del Gargano per indicare la figura di sindaco del Promontorio che più sta lavorando affinché si concretizzi il sogno di una “Città Gargano”, da qualche anno diventato la linea editoriale del sito web viestano e collegata emittente.

A un numeroso gruppo di garganici è stato chiesto di indicare quale fra i sindaci dei Comuni del Gargano nord (Vieste, Peschici, Rodi, Vico, Ischitella, Carpino, Cagnano, Sannicandro, Isole Tremiti, Manfredonia, Rignano, Mattinata, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, Apricena, Lesina, San Marco in Lamis) fosse stato percepito nel corso del 2010 come quello che meglio avesse rappresentato-operato per una (per ora) virtuale-ideale “Città Gargano”.

Questa sorta di sondaggio-inchiesta (se non anche proposta-provocazione) è partito lo scorso 2 novembre per chiudersi il 22 dicembre. Oltre ai consueti contatti telefonici con gli ascoltatori, come nelle precedenti edizioni (saliti però da 600 a mille), per averne il responso diretto, quest’anno l’indagine è stata estesa al sito web di OndaRadio cui sono giunte 1.185 indicazioni.

Come per il 2009, due le domande proposte telefonicamente agli interpellati. La prima per l’indicazione diretta del sindaco prescelto:
“Tra i sindaci di Vieste, Peschici, Rodi, Vico, Ischitella, Carpino, Cagnano, Sannicandro, Isole Tremiti, Manfredonia, Rignano, Mattinata, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, Apricena, Lesina, San Marco in Lamis, chi vedrebbe come sindaco di una “Città Gargano” di cui tutti i Comuni ne sono i quartieri?”.
La seconda per delineare la caratteristica peculiare che aveva portato a tale scelta:
“Ha scelto quel sindaco perché:
- ha operato di più per una “Città Gargano” (A)
- ha mostrato più attenzione all’identità garganica (B)
- si è mostrato meno campanilista (C)”.

Al termine della rilevazione, via telefono e via web, questi i risultati:
1) Carmine D’Anelli (Rodi) 35,3 %
2) Luigi Damiani (Vico) 16,1 %
3) Ersilia Nobile (Vieste) 13,9 %
4) Angelo Riccardi (Manfredonia) 5,8 %
5) Peppino Calabrese (Isole Tremiti) 5,3 %
6) Pietro Colecchia (Ischitella) 4,6 %
7) Nicola Tavaglione (Cagnano) 4 %
8) Domenico Vecera (Peschici) 3,6 %
9) Costantino Squeo (San Nicandro) 2,7 %
10) Antonio Gisolfi (Rignano) 2,6 %
11) Rocco Manzo (Carpino) 2,3 %
12) Lucio Roberto Prencipe (Mattinata) 1,4 %
13) Andrea Ciliberti (Monte Sant’Angelo) 0,6 %
14) Gennaro Giuliani (San Giovanni Rotondo) 0,6 %
15) Vito Antonio Zuccarino (Apricena) 0,5 %
16) Pasquale Tucci (Lesina) 0,4 %
17) Michelangelo Lombardi (San Marco in Lamis) 0,4%


L’ANALISI (“Sarà D’Anelli l’unificatore del Gargano?”) = Il rodiano Carmine D’Anelli ha fatto il bis. L’energico primo cittadino della città in cui operò quel Filippo Fiorentino che intuì il significato e l’importanza di un Promontorio definibile come una “città”, ha replicato per il 2010 il successo dello scorso anno come sindaco della “Città Gargano”. Sarà stata la costante (e irruente) presenza sulla scena politica del comprensorio, senza peraltro disdegnare forti prese di posizione a livello provinciale (dove è presente come consigliere), certo è che D’Anelli sembra aver riscaldato i sogni dei garganici che ambiscono a una sorta di unificazione fra le varie comunità del territorio. Certo, le percentuali raccolte sul web erano più alte del dato finale, probabilmente perché nel contatto telefonico l’indicazione si è concentrata soprattutto sul proprio “campanile”, però l’appeal di D’Anelli sui garganici sembra davvero solido.

Colui che OndaRadio lo scorso anno definì, con un parallelismo di segno latino-americano, l’Ugo Chavez del Gargano, sembra essere visto come la figura che potrebbe davvero concentrare intorno a sé gli uomini e le energie per rendere il Gargano autenticamente una città unificata.

Al secondo posto (conquistato il 2009 da Costantino Squeo, San Nicandro, slittato il 2010 al nono posto) si è piazzato il vichese Luigi Damiani, il sindaco che si aggiudicò nella prima edizione del 2008 la poltrona di primo cittadino della “Città Gargano”. Forse in Damiani si è visto una sorta di “maître à penser” di quel processo di unificazione - di cui D’Anelli è indicato come l’esecutore - per essere una vera e propria guida morale e intellettuale che con la sua dialettica pacata ma incisiva influenza le componenti sociali e politiche interessate al processo unitario.

Il 2010 risale dal quarto al terzo posto Ersilia Nobile (Vieste), unico sindaco donna del comprensorio, che molti forse vorrebbero vedere riconfermata nelle Comunali di primavera 2011 in virtù di un innegabile iperattivismo dimostrato nel corso del suo mandato, non tale però da insidiare i suoi colleghi Damiani e D’Anelli. Al quarto posto, invece, fa il suo ingresso Angelo Riccardi di Manfredonia (città inserita per la prima volta nel sondaggio-inchiesta) probabilmente percepito come attivo amministratore che opera per una solida rinascita economica della città del golfo (ora vuol credere anche nel turismo) i cui effetti potrebbero irradiarsi alle altre località del Gargano. A seguire i primi cittadini delle altre località del Promontorio che forse non hanno brillato per protagonismo nel corso del 2010 o almeno così sono stati percepiti.

LA DICHIARAZIONE DI D’ANELLI = Sono anni ormai che il concetto di “Città Gargano” è l'elemento in più di una discussione politico-culturale che interessa, a torto o ragione, un variegato filone di pensiero da dove escluderei, senza se e senza ma, alcuni personaggi che il Gargano, quello vero, con la G maiuscola, ha rigettato relegandoli a ignote penne (ma a me molto noti) che essendo intrisi di malanimo e atavico ‘pro domo’, cercano di infangare il cammino di gente di comprovata onestà. Il Gargano è terra di gente che ha subìto l'infamia e il dardo di maomettiana memoria; di uomini che pur patendo la fame ha forgiato le menti più eccelse distinguendosi dal cammino dei mediocri nelle certificate rimembranze della storia.

E' a questi ultimi che la gente migliore fa memoria perché solo da essi si trarrà spunto per un rinnovato percorso di fiducia. Questo è ciò che vogliamo e per questo io credo che i tempi siano maturi affinché i paesi possano diventare quartieri di un’unica città, dove i campanili saranno solo il ricordo di un passato becero e senza futuro. Non a caso in questi ultimi mesi ci sono stati i primi vagiti di un percorso che nei prossimi anni vedrà Rodi-Vico-Peschici-Ischitella in un cammino comune per fronteggiare il difficile momento che anche la globalizzazione ha contribuito a rendere più insidioso. Sono state messe in cantiere tutte le sinergie per arrivare uniti alla definizione di progetti (SAC e PIST) che potranno valorizzare meglio il nostro territorio.



 OndaRadio

 

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